LA SALUTE NON E’
UNA MERCE, NON SI MONETIZZA
LA SICUREZZA NON
E’ UN COSTO…DA RIDURRE O ELIMINARE
Da Comitato 5 Aprile di Roma - Nodo
locale della RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E SUI TERRITORI
Sede operativa presso Usicons Largo G.
Veratti 25 00146 Roma fax 06 77201444
IL COMITATO 5 APRILE, CHE HA ADERITO
AL PERCORSO DEL CONSIGLIO METROPOLITANO DI ROMA, IL MARTEDI’ DALLE ORE 19
ALLE 20.30, SVOLGE IL PUNTO INFO E SPORTELLO SPECIFICO SU SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO, per
informazioni, consulenze, consigli a VIA G. GIOLITTI 231 (vicino alla Stazione
Termini di Roma), ovviamente gratuite (anche su appuntamento)
E’ in preparazione, tra il 20 e il 23
maggio 2013 a Roma, il terzo incontro sulla IN-SICUREZZA NELLE SCUOLE (dagli
asili nido alle superiori), che prosegue l’intervento su questo argomento già
oggetto di iniziative, segnalazioni e attività del Comitato 5 Aprile che dei
RLS, RSA-RSU, attivisti del Comitato sui tanti aspetti che riguardano la
sicurezza di chi frequenta le scuole e le strutture educative e la salute di
chi ci lavora, personale docente e non docente, dipendente pubblico o privato
(cooperative, aziende di pulizie, assistenza a disabili minori in difficoltà, AEC, mense…), non
ultima la vicenda del “bombardamento” di onde elettromagnetiche provocate da
antenne per WI-FI…E’ in preparazione un seminario- autogestito e incontri su
“STRESS DA LAVORO CORRELATO”.
Ogni anno nel mondo oltre 2 milioni di
morti sul lavoro, comprese quelle dovute a malattie professionali e incidenti.
UNA STRAGE SUL LAVORO E
…DA LAVORO SALARIATO, in una “guerra di classe” con morti e feriti che non
abbiamo proclamato come lavoratori e lavoratrici, ma che i padroni, chi difende
i loro interessi di profitti e taglio dei “costi” con aumenti di ritmi e
carichi di lavoro, di precarietà e ricatti sul lavoro e nella vita, ci sta
facendo pagare con la scusa dell’ennesima “crisi” permanente e di politiche di
austerità. Le malattie professionali o da stress da lavoro correlato, rimangono
sottovalutate nei sui effetti devastanti, rispetto agli incidenti anche mortali
sul lavoro, nonostante gli stessi dati “ufficiali” li contino in numero 6 volte
superiore rispetto agli “incidenti” propriamente definiti tali (ai quali si
aggiungono gli incidenti mortali “in itinere”, quando si va o si torna dal
lavoro). LA NOSTRA LOTTA CONTINUA
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