giovedì 30 giugno 2011

sull'accordo cgil|cisl|uil|confindustria sulla rappresentanza

COMUNICATO RADIO STAMPA - 30 giugno 2011
Dichiarazione e riflessioni di Roberto Martelli, segretario nazionale generale
della Confederazione Unione Sindacale Italiana (USI, fondata nel 1912)

"L'ACCORDO INTERCONFEDERALE CGILCISLUILCONFINDUSTRIA, VUOLE RAPPRESENTARE LA CONFERMA DELLA COMPLICITA' COME PATTO REGOLATORE DELLE RELAZIONI SINDACALI INDUSTRIALI, NON FERMERA' IL CONFLITTO SOCIALE NEI LUOGHI DI LAVORO E L'AUTORGANIZZAZIONE DAL BASSO DI LAVORATRICI E LAVORATORI".

Il 28 giugno 2011, è stato sottoscritto un accordo interconfederale, che vuole segnare
in peggio la storia e la futura pratica delle relazioni sindacali industriali in Italia, come nuova
fonte pattizia che smantella decenni di lotte e di conquiste del movimento operaio e sindacale.
La "complicità" diventa norma e soppianta la "concertazione" degli anni 90, foriera
di futuri disegni di legge elaborati dal Governo in carica e dal ministro Sacconi.
Le Confederazioni sindacali che l'hanno sottoscritta, se ne assumeranno la piena
responsabilità, di fronte ai lavoratori e alle lavoratrici.
Non sta a noi dare giudizi sull'operato di chi rappresenta la controparte, ha fatto con
perizia il suo mestiere, nè lascia perplessi la scelta anche della Cgil, che dovrà affrontare
il suo dibattito interno con i sindacati di categoria, le camere del lavoro, sulla legittimità
e opportunità di tale sottoscrizione, unitamente a Cisl e Uil che a livello nazionale hanno
da tempo imboccato una strada senza ritorno per la piena tutela di diritti collettivi e
di quelli individuali.
Quello che ci interesserà valutare sarà la procedura d "consultazione certificata" di
approvazione di questo accordo da parte delle confederazioni che l'hanno firmata
che nei contenuti cerca di ottenere un avallo della propria base, alla quale dovranno
spiegare come sarà possibile per un sindacato, poter tutelare i diritti individuali, contrastare
la precarietà, difendere il futuro lavorativo dei giovani, il diritto all'istruzione pubblica, alla
ricerca, la difesa dei posti di lavoro con un meccanismo che riduce molto la portata dei
CCNL, cancella il diritto nei luoghi di lavoro di approvazione dal basso di accordi e contratti,
sviluppa la contrattazione di secondo livello e/o aziendale, in una situazione dove la
maggioranza delle aziende italiane è sotto il tetto dei 16 dipendenti e dove con la
presenza di 44 tipologie contrattuali diverse, diventa sempre più difficile la presenza di
un sindacato, figuriamoci di un contratto aziendale.
Anche la scelta sulle Rsu e sulle Rsa, fa presagire una ulteriore stretta anche delle limitate
maglie elettive frutto della concertazione del periodo 1992-93, poste con le Rsu sulle
quali si è sempre criticata la scarsa autonomia dai sidacati confederali e di categoria e sulla
loro effettiva democraticità, specie con il 33% di quota di riserva e con un uso delle Rsa
che è molto diverso da quello praticato secondo l'ispirazione degli operai e operaie
che conquistarono lo "statuto dei lavoratori" e
alla quale si attiene l'Usi e altri sindacati autorganizzati, come prosecuzione organizzata
del movimento cionsiliare (consigli di fabbrica e consigli dei delegati, tutti elettori e tutti
eleggibili). Quella legge 300 del 1970 che si vuole abolire, per sostituirla con lo
statuo dei lavori...e magari dei "lavoretti" (dal pacchetto Treu del 1996, alla legge 30 e
ai decreti attuativi del 2003, fino al collegato lavoro legge 183 del 2010...).
Anche il meccanismo della certificazione della rappresentatività, attraverso l'invio da
parte delle aziende all'INPS delle delghe di iscrizione e del computo dei voti in caso di
elezioni avvenute, lascia molto a desiderare se non vi è più un meccanismo paritario
per permettere che siano i lavoratori e le lavoratrici a scegliere il loro sindacato, ma sia
delegata all'azienda la facoltà di decidere se operare le trattenute sindacali o meno,
di fatto scegliendo l'interlocutore sindacale con un meccanismo che non è oggettivo,
ma con forti elementi di soggettività (in contrasto con il dettato della Corte Costituzionale
fin dal 1996, sentenza 244 e altre) rispetto ai sindacati "compiacenti" o "conflittuali", senza
contare che moltissimi sono coloro che lavorano al nero o ncon forme e regimi lavorativi
se non contrattuali, che non consentono neppure la possibilità di reale sindacalizzazione.
Un dato rimane però oggettivo; questo accordo potrà avere valore ed efficacia, secondo i nostri
attuali schemi civilistici di diritto del lavoro, per i livelli aziendali e in assenza di una legge che
sia rispettosa della Costituzione e delle convenzioni internazionali OIL sottoscritte fin dal 1948-49
dall'Italia (oltre che della giurisprudenza di Cassazione), solo per coloro che fanno riferimento
ai sindacati che lo hanno sottoscritto, non potendo legittimamente
operare per i contratti individuali di lavoro o per accordi di miglior favore, alcuna deroga in pejus  o modficia di contratti individuali già in essere senza il consenso dei lavoratori stessi.
La stessa trendenza alla rottura di meccanismi di "rigidità contrattuale" e di condizioni materiali
di lavoro in termini collettivi, per accentuare la individualizzazione dei rapporti di lavoro
e dei relativi contratti "certificati", è un'arma a doppio taglio, se le lavoratrici e i lavoratori
sapranno avere ancora la forza di autodifesa solidale e collettiva, per ribaltare la situazione.  
Altro dato è che al di là di tutte le operazioni di ridefinizione di modelli contrattuali,
di relazioni sindacali industriali e di "rappresentanza", sono i rapporti di forza e il reale
percorso di autorganizzazione e di sviluppo del conflitto sociale, gli elementi che potranno
modificare questa tendenza distruttrice, come hanno dimostrato recentemente gli esiti
del referendum del 12 e 13 giugno, dove la mobilitazione popolare ha sconfitto leggi e
abrogato norme che andavano contro gli interessi della cittadinanza, un accordo è
fote pattizia che se non trova consenso ma opposizione, rimane poco applicabile.
Compito delle organizzazioni alternative, autorganizzate conflittuali, delle lavoratrici e
dei lavoratori, sarà quello di rimanere coerenti con l'antico motto internazionale
"L'EMANCIPAZIONE DEI LAVORATORI (E DELLE LAVORATRICI) SARA' OPERA DEI
LAVORATORI...O NON SARA'".
L'invito è a tutte le forze politiche, sindacali, sociali, contrarie a questa tendenza distruttrice
è di unirsi in una grande ennesima lotta di libertà e di dignità, attraverso l'informazione
capillare, la lotta, la mobilitazione congiunta e la resistenza attiva.
Unione Sindacale Italiana Usi Confederazione di sindacati nazionali e di federazioni locali
fondata nel 1912 - e mail usiait1@virgilio.it
sito www.usiait.it                   

contro la TAV: solidarietà e autorganizzazione

Comunicato radio stampa  
La Segreteria generale confederale dell'Unione Sindacale Italiana, esprime la sua solidarietà alle popolazioni della Val di Susa che si stanno battendo da anni contro il dannoso, inopportuno e poco sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico locale, progetto della Tav (tratta Lione Torino che attraversa la Val di Susa).
Il sostegno della lavoratrici e dei lavoratori aderenti alle situazioni di rifeirmento dell'Usi, delle stesse componenti libertarie e aintiautoritarie di fronte all'atteggiamento governativo e di diverse forze politiche, è confermato dalla partecipazione alle manifestazioni di protesta e di
solidarietà che si sono sviluppate unitariamente nei giorni scorsi in diverse parti d'Italia.
Anche durante le numerose vertenze di difesa dei posti di lavoro e di servizi pubblici soggetti a privatizzazioni, esternalizzazioni, che stanno impegnando le strutture dell'Unione Sindacale Italiana, non è mancato il pensiero alla luga lotta di resistenza dei valsusini, come anche alle
proteste che in Grecia stanno infiammando il Paese dopo l'approvazione di una manovra
economica da "lacrime e sangue".
Solo lo sviluppo dell'autorganizzazione, dell'autodeterminazione sul territorio delle popolazioni
in ottica comunalista e realmente "federalista", dell'autogestione, come pratiche di massa per lo sviluppo del conflitto sociale e di classe, può dare risposte efficaci per poter alla fine contrastare operazioni di speculazione che non porteranno alcun beneficio nè alle popolazioni che le subiscono, nè un effettivo beneficio per la società e l'economia, se non per i profitti dei capitalisti e della grande finanza internazionale.
Il nostro sostegno e solidarietà a coloro che anche nei prossimi giorni, manifesteranno da varie parti d'Italia per il diritto all'autodeterminazione e contro il progetti della TAV.
L'Usi dà indicazione a chi ne ha la possibilità di partecipare alla manifestazione del 3 luglio e di fare informazione su cosa realmente avviene, durante le iniziative sui posti di lavoro e  nei territori dove sono attive e impegnate le strutture sindacali, in Val di Susa, allo scopo di evitare l'ennesima campagna di criminalizzazione dei movimenti di opposizione da parte di mezzi di comunicazione di massa.

 Per l' Unione Sindacale Italiana - Roberto Martelli (segretario generale nazionale Usi
eletto al congresso di Febbraio 2011)

martedì 28 giugno 2011

NO TAV

Val di Susa Ovunque

Le barricate chiudono le strade e aprono i cammini

La grave aggressione militare di oggi in Val di Susa è l’ultima dimostrazione di come a governare questo paese siano gli interessi economici di pochi speculatori a danno della salute pubblica e in sprezzo della volontà popolare.
La TAV in Val di Susa è un’opera inutile e dannosa che comporterà la devastazione del territorio e lo spreco di denaro pubblico per arricchire qualche lobby.
Lega PD e PDL invocano unanimemente la militarizzazione del territorio criminalizzando i cittadini e le cittadine in lotta, come del resto è naturale, visto che rappresentano gli stessi interessi economici.
Dalla TAV in Val di Susa ai rifiuti in Campania, dal Ponte sullo Stretto alla cementificazione di Roma, questo è il modello che viene applicato da chi ci governa. A questo modello opponiamo la forza della partecipazione popolare di chi si batte per mantenere pubblici i beni comuni, dall’acqua all’ energia ai territori.
Per questo saremo oggi (martedì) alle 12.30 a Montecitorio a fianco dei cittadini e delle cittadine napoletani e promuoviamo una manifestazione in solidarietà con la Val di Susa per giovedì alle 17.30 a piazzale della Stazione Tiburtina, futuro snodo della TAV romana e risponderemo agli appelli dei comitati della Valle  partendo in massa per il Piemonte.

Contro devastazioni e speculazioni, 10 100 1000 Barricate

Roma Bene Comune
Assemblea Romana NoTav

giovedì 23 giugno 2011

Farmacap: la nostra lotta continua....

LA NOSTRA LOTTA CONTINUA…
La manifestazione che abbiamo organizzato il 17 Giugno a viale Manzoni 16, come USI assieme alle altre OO.SS. aziendali, davanti all’assessorato alle politiche sociali, in concomitanza con la riunione della commissione politiche sociali presieduta da Tredicine e con la partecipazione dei vertici aziendali e della ragioneria generale del comune, aveva come obiettivo principale la revoca dei 64 licenziamenti collettivi e l’apertura di un confronto serrato e continuativo nelle sedi istituzionali competenti, al fine di definire con certezza il futuro della Farmacap e dei suoi servizi. L’ottima partecipazione alla manifestazione ha permesso di verificare immediatamente l’esito della commissione dal momento che una delegazione di lavoratori/ci  è stata ricevuta da Tredicine, dal vicepresidente Ozzimo e dal Dirigente del Dipartimento Guarino.
E’ stato assicurata dai consiglieri e dal Dirigente l’erogazione, attraverso l’impegno della ragioneria, di 2.150.000 euro a copertura del debito del comune verso l’azienda e la successiva erogazione (questa settimana) di ulteriori 1.700.000 euro per permettere all’azienda di proseguire con il servizio di teleassistenza fino al 31/12/2011 e contemporaneamente di revocare i 64 licenziamenti. Inoltre è stata assunta la decisione di convocare, sempre in questa settimana, quello che viene definito un tavolo interistituzionale, tra Comune, Regione e Azienda per definire il futuro dell’azienda. In merito al commissariamento è stato fatta l’ipotesi di un “congelamento”.
Come Usi facciamo le seguenti considerazioni.  La proroga del servizio fino a Dicembre 2011, attraverso l’erogazione di complessivi 3.850.000 euro PERMETTE LA REVOCA DEI LICENZIAMENTI e questo  è SICURAMENTE un PRIMO importantissimo risultato della lotta, ma non risolve lo stato d’agonia, organizzativa e tecnologica, del servizio.  Il meccanismo delle proroghe deve essere superato in favore dell’assegnazione permanente del servizio o di eventuali altri servizi. Da questo punto di vista le dichiarazioni di Guarino su eventuali proroghe annuali, non ci trovano d’accordo. L’attivazione di un confronto permanente con la Regione, che deve essere aperto alla partecipazione delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, non può essere solo un impegno verbale ma un fatto reale da concretizzare  subito.
Le dichiarazioni del consigliere Guidi, apparse Domenica sul “Il Tempo”, che caldeggiano la trasformazione in S.P.A. della Farmacap, all’indomani del referendum del 12 e 13 Giugno, senza che spenda una parola per trovare una soluzione ai licenziamenti né formuli ipotesi di sviluppo concrete dell’azienda e che relativizza i risultati della commissione e della NOSTRA LOTTA sono di UNA GRAVITA’ ECCEZIONALE.  Speriamo che l’assessore Belviso, che ha fatto dichiarazioni simili il 7 giugno davanti a più di 50 lavoratori, si renda conto che il risultato referendario a Roma è inequivocabile e che i cittadini e le cittadine romane hanno detto NO alle privatizzazioni.  Perseguire questo scopo contro la volontà della maggioranza dei romani, rimettere in discussione l’esito della commissione politiche sociali su Farmacap, a cui ha partecipato il suo Dirigente, rischia di bloccare la revoca dei licenziamenti. Come USI, a quel punto, la riterremmo direttamente responsabile.  Crediamo invece che si debba impegnare in Giunta nel trovare le risorse necessarie per la revoca dei licenziamenti e per lo sviluppo dell’azienda, come assicurato in commissione.
La nostra LOTTA continua, fino a quando non saranno formalmente revocati i licenziamenti, e trovato soluzioni, anche pluriennali, al futuro PUBBLICO della FARMACAP e dei suoi servizi attuali ed eventuali.
Segreteria intercategoriale e Rsa – Rls USI – Azienda Speciale Comunale FARMACAP

martedì 14 giugno 2011

ASSEMBLEA NAZIONALE OPERATORI/TRICI SOCIALI A ROMA

INVITO A PARTECIPARE ALLA RIUNIONE PER IL COORDINAMENTO NAZIONALE DI LAVORATRICI E LAVORATORI DI COOPERATIVE SOCIALI, ENTI DEL TERZO SETTORE E ASSOCIAZIONI ONLUS

ROMA 25 GIUGNO 2011 dalle ore 11
c/o il LABORATORIO SOCIALE "LA TALPA"
Piazza del Quarticciolo – angolo via Ostuni 7-9

SVILUPPIAMO AUTORGANIZZAZIONE, COLLEGAMENTO TRA SITUAZIONI DAL BASSO, INFORMAZIONE E CONFLITTO
Ordine del giorno di massima:
Resoconto dalle situazioni locali
Rafforzamento e radicamento del coordinamento nazionale
Verifica ed eventuale integrazione della piattaforma comune
Proposte per mobilitazioni locali coordinate a livello nazionale e di iniziative a livello nazionale da costruire nei prossimi mesi
Sicurezza sul lavoro
Varie ed eventuali
Hanno già assicurato la loro partecipazione delegazioni da Bari, Napoli, Roma, Bologna, Udine.

> Come si arriva al Laboratorio Sociale "LA TALPA"
Dalla Stazione Termini, tram 14 dal capolinea (lato via Giolitti), scendere al capolinea su viale Palmiro Togliatti, attraversare la strada percorrere per 50 metri Via Ostuni, all’altezza della biblioteca- teatro del Quarticciolo, girare a sinistra e si arriva al palazzo dove al piano terra è situato il luogo della riunione. Dalle linee di metropolitana, è possibile arrivarci dalla metro A fermata sub augusta, dalla linea B fermata Ponte Mammolo, con autobus 451 scendere sulla Palmiro Togliatti (altezza capolinea del tram 14) e percorrere strada fino a Via Ostuni. In auto: dal G.R.A., uscita Prenestina, proseguire sulla Prenestina fino all’incrocio con Viale Palmiro Togliatti e seguire le altre indicazioni sopra descritte.

Per eventuali altre informazioni è possibile utilizzare il recapito
E mail usiait1@virgilio.it
E mail lista coordnazionale_lavoratoridelsociale@yahoogroups.com
Per contatti nazionali: coordinamentodeilavoratori@gmail.com (Bari)
pierk_s@libero.it (Collettivo Op. Sociali, Napoli)

lunedì 13 giugno 2011

verità di fede e verità di ragione nel pensiero antagonista


-- assemblea dibattito --

intervengono:
Ascanio | Circolo Anarchico Durruti
Stefano D'Errico | UniCobas
Claudia Santi | Unione Sindacale Italiana

venerdì 24 giugno 2011
ore 17:00
al laboratorio sociale la Talpa (via Ostuni, 9)
tram 14 da Termini
bus 451 da metro A Subaugusta e da metro B Pontemammolo

giovedì 9 giugno 2011

lavoratori/trici Farmacap in lotta.

Le parole non bastano, servono i fatti !
Resoconto della giornata di mobilitazione del 7 Giugno 2011 – lavoratrici e lavoratori dell’Azienda Speciale Comunale FARMACAP – Roma comunicato sindacale radio stampa del 9/6/2011
14 GIUGNO DALLE 10 ALLE 14 ASSEMBLEA SINDACALE CON PRESIDIO A VIALE MANZONI 16 – Assessorato Politiche Sociali di Roma Capitale   
L’assemblea sindacale che, come lavoratori e lavoratrici ed OO.SS. della Farmacap, abbiamo organizzato il 7 Giugno 2011 davanti all’Assessorato alle politiche sociali, rappresenta un nuovo inizio di un percorso di lotta comune (farmacisti, amministrativi, educatrici, sociale) che continuerà finchè non saranno ritirate le procedure di licenziamento collettivo per 64 dipendenti, attivate il 30 maggio e già oggetto di intervento di tutte le OO.SS. presenti e trattanti in azienda (Cgil - Filcams, Cisl - Fisascat, Unione Sindacale Italiana Usi, Uil) e saranno assegnati alla Farmacap in modo permanente e stabile,  i servizi di cui attualmente dispone o altri eventuali.
 Il fatto che la commissione politiche sociali, tenutasi la mattina del 7 giugno nella stessa sede assessorile, si sia tenuta “a porte chiuse”, senza ascoltare e sentire la voce dei lavoratori/ci minacciati da licenziamento, oltre ad essere una vergogna, è un segno di grande confusione e incertezza da parte dell’attuale maggioranza capitolina.
Le frasi “fiume” dell’assessore Sveva Belviso, incontrata successivamente, che ha annunciato a breve il Commissariamento dell’Azienda, il suo parere favorevole alla trasformazione in S.p.a. della stessa e un impegno a far ritirare i licenziamenti, saranno verificate rapidamente nei prossimi giorni. Sono state comunque rappresentate, in più interventi, la nostra ferma contrarietà sia all’ ipotesi di vendita dell’azienda (anche a pezzi) sia a quella di una sua trasformazione in S.P.A.
Nell’incontro “conquistato” con i consiglieri comunali, dopo due ore di contestazione sonora, “passeggiata” informativa sulle strisce pedonali della situazione lavorativa e occupazionale, volantinaggio, con impedimento delle forze dell’ordine a far salire la delegazione di 10 persone in Commissione, che ha portato poi lavoratrici e lavoratori a dover “passare” comunque e far salire la delegazione unitaria, che ha avuto un colloquio con il Presidente della commissione politiche sociale Tredicine, (senza i vertici aziendali nel frattempo usciti), sono state fatte delle affermazioni di rilievo, come quella di voler inserire fondi per l’azienda nel bilancio “revisionale” e in quello “previsionale” fino a Dicembre 2011. Il Presidente ha convocato l’assessore al bilancio Lamanda per la prossima commissione che si terrà Martedì 14 Giugno 2011 alle 10 nella stessa sede di Viale Manzoni 16.
Si auspica che il comportamento tenuto il 7 giugno non si ripeta più. Sono arrivati dopo che la delegazione era già salita e si stava continuando l’assemblea sindacale regolarmente convocata e “autorizzata”, tre blindati carichi di carabinieri in assetto antisommossa, ch si sono uniti alla polizia e dopo aver presidiato e chiuso l’accesso all’assessorato e al dipartimento (tanto che diversi cittadini che dovevano fare delle pratiche in orario di apertura di uffici, sono dovuti tornare indietro…), hanno tramite funzionari di polizia (uno senza tesserino di riconoscimento…) proceduto a identificare tutti coloro che si trovavano in assemblea sotto l’assessorato, oltre 40 persone, senza fornire spiegazioni su tale comportamento, nella speranza forse di intimidire lavoratrici e lavoratori. E’ assolutamente illegale che forze di polizia, trasformando una lotta per il lavoro, la difesa dell’occupazione e di servizi pubblici in un problema di “ordine pubblico”, abbiano commesso tale azione durante una assemblea sindacale, anche se con modalità inusuali ma garantite dalla Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori. Un certo imbarazzo dei consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione (così come poi dell’Assessore Belviso, che ha fatto aprile la Sala Rosi al paino terra del Dipartimento e dell’Assessorato, a tutti i lavoratori e le lavoratrici) sul comportamento delle forze dell’ordine, visto che le Commissioni consiliari sono per Statuto e regolamento comunale pubbliche, inoltre lo stesso Presidente della Commissione Consiliare ha ribadito che aveva comunicato ai poliziotti che una delegazione poteva salire a esporre le ragioni di lavoratrici e lavoratori e delle OO.SS.
Per quella mattina, l’Assessorato e il Dipartimento alla Promozione delle Politiche Sociali e della Salute, era diventato “l’assessorato ai corpi armati dello Stato”. Su questo modo di agire e sulla corretta ricostruzione dei fatti, il sindacato presenterà un esposto denuncia alla magistratura e una segnalazione al Questore di Roma e al Prefetto. Comunicati di solidarietà sono arrivati dal capogruppo consiliare Alzetta (Sinistra Arcobaleno – Roma in Action) e dal consigliere del Prc-FdS del XIX Municipio Claudio Ortale, nonché interventi sono stati fatti a sostegno delle richieste di dipendenti Farmacap e delle OO.SS., dalla capogruppo consiliare di SeL Maria Gemma Azuni, dai consiglieri del PD Ozzimo e Policastro e dal consigliere provinciale di SeL Gianluca Peciola  
Come Usi, insieme alle altre OO.SS e come lavoratrici e lavoratori, quando si è riusciti a parlare di cose serie e senza essere trattati come dei delinquenti, negli interventi con la Commissione e con l’Assessora Belviso, si è chiarito che il meccanismo delle proroghe deve essere superato in favore di un assegnazione permanente del servizio di teleassistenza o di eventuali altri servizi. Se la proroga a dicembre 2011 permetterebbe di fatto il blocco e il ritiro dei licenziamenti, non  risolverebbe affatto lo stato d’agonia, organizzativa e tecnologica, del servizio di teleassistenza.
Va attivato, da subito, un percorso di commissione o di più commissioni consiliari per definire al meglio il carattere permanente dei servizi che l’azienda Farmacap può svolgere ed erogare. L’incertezza deve essere risolta attraverso la definizione di un piano di sviluppo che assicuri l’occupazione, l’utenza e il carattere non provvisorio, né “precario” dei servizi.
          NO AI 64 LICENZIAMENTI e alla PRIVATIZZAZIONE DELL’AZIENDA
NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE DA FORME DI REPRESSIONE, CHI LOTTA PER IL DIRITTO AL LAVORO, ALL’OCCUPAZIONE, PER SERVIZI PUBBLICI DI QUALITA’ NON VA TRATTATO COME UN CRIMINALE, CI MOBILITEREMO FINO A CHE LA PROCEDURA DI MOBILITA’ COLLETTIVA NON SARA’ RITIRATA E SI RILANCI IN MANIERA SERIA L’AZIENDA PUBBLICA E I SERVIZI ALLA CITTADINANZA, SENZA DISPARITA’ E DISCRIMINAZIONI.
Segreteria provinciale intercategoriale dell’Unione Sindacale Italiana (Usi)fedele ai principi dell’Ait
 Rappresentanza sindacale aziendale Rsa- Rls Usi dell’Azienda Speciale Comunale Farmacap 
Largo Veratti 25 00146 Roma tel. 06 – 70451981 fax 06 77201444 e mail usiait1@virgilio.it  

mercoledì 8 giugno 2011

4 miliardi tutti per noi.

in solidarietà pubblichiamo l'appello:

mercoledì 8 giugno 2011


Un gruppo di associazioni  femminili e femministe, A.F.F.I., Amiche ABCD, Arcidonna, Aspettare Stanca, Donne della Banca d’Italia, CEMP (Milano, Consultorio familiare privato Laico) , Cittadinanza Attiva, Corrente Rosa, Diversamente Occupate,  Donne della Banca d’Italia, Donne in Quota, Donne in volo, Filomena, Gruppo Maternità & Paternità, Innovatori Europei, Leipuò, Lucy e Le altre, Ozio Creativo Society, PariMerito, Pari o Dispare, Rete per la Parità, Udi Nazionale, Usciamo dal silenzio, Valore D, ha sollevato la questione della destinazione dei fondi generati dall'aumento dell'età pensionabile delle donne.
Il Governo si era impegnato ad utilizzare i risparmi che ne derivano, circa 4 miliardi in dieci anni, per interventi dedicati a favorire l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro e per conciliare i tempi di vita e di lavoro.
Non si capisce dove siano finiti questi soldi!



APPELLO.
QUATTRO MILIARDI (ERANO) TUTTI PER NOI:
GIU’ LE MANI DAI FONDI GENERATI DALL'AUMENTO DELL'ETA’ PENSIONABILE DELLE DONNE




E’ in atto un grave furto alle donne italiane, che rischia di passare inosservato.
Il Governo, con l'aumento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego (come da standard europei), si era impegnato ad utilizzare i risparmi che ne derivano - 4 miliardi circa in dieci anni - per interventi dedicati a favorire l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, per la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro e per il fondo non autosufficienza.
Quattro miliardi  nei primi dieci anni e, dopo, 242 milioni di euro a regime ogni anno: sono cifre che mai le donne italiane hanno potuto anche solo sognare.
Dobbiamo difendere questo tesoro: consentirebbe alle donne italiane e a tutto il Paese di rimettersi in marcia verso gli obiettivi europei, non solo in termini di equiparazione femminile, ma anche di crescita economica. L'Italia stenta a crescere e non può quindi ignorare ciò che è universalmente riconosciuto: il miglior ricostituente per lo sviluppo  è un tasso di occupazione femminile elevato.
4 miliardi in dieci anni per 4 obiettivi:
-        un programma pluriennale di investimento pubblico e tracciabile dei “nostri” quattro miliardi
-        più servizi per la conciliazione di tipologia diversificata
-        più misure a favore dell’inclusione delle donne nel mercato del lavoro a tutti i livelli
-        chiara identificazione dei  rappresentanti politici e sindacali che realmente si impegnano a sostenere il programma per le donne italiane
Noi che firmiamo questo appello ci mobilitiamo per una azione politica – pubblica e visibile -  contro un furto insopportabile per le cittadine di questo paese, irreparabile se dovesse giungere a compimento. Persi questi soldi, sarebbe davvero difficile continuare a parlare di misure per la conciliazione e politiche di inclusione femminile.

mercoledì 1 giugno 2011

Farmacap: 64 licenziamenti, vergogna!

COMUNICATO RADIO STAMPA

L’Unione Sindacale Italiana (Usi) e la Rappresentanza sindacale interna dell’Azienda Speciale Comunale Farmacap, reputa assai grave la decisione presa dall’azienda, in data 30/5/2011 (giorno dello sciopero metropolitano per l’avvio della campagna sul Bilancio di Roma Capitale), di avviare la procedura di licenziamento collettivo (secondo la Legge 223/91) di 64 lavoratrici e lavoratori del servizio di Teleassistenza, del servizio sociale e di una parte del personale amministrativo.
Procedura che il sindacato sta impugnando sia nel metodo sia nel merito, sulla base di quanto affermato dalla stessa Farmacap (che dovrà provare quanto asserisce…in tutte le sedi competenti).
Da due anni chiediamo al Comune di Roma e all’azienda di promuovere un piano di rilancio dei servizi aziendali, ma senza ottenere risposte soddisfacenti.
Le responsabilità politiche e amministrative di questi licenziamenti oramai sono evidenti. Il Sindaco, la Giunta, il Consiglio di Amministrazione aziendale, la Direzione generale invece di continuare un vergognoso balletto delle responsabilità, devono affrontare urgentemente la situazione, far revocare i licenziamenti collettivi, mettere in sicurezza i 64 posti di lavoro o comunque trovare soluzioni che garantiscano l’occupazione stabile.

NOI NON CI STIAMO A SUBIRE PASSIVAMENTE!

Il giorno 7 giugno 2011 dalle ore 10, assemblea presidio davanti all’assessorato alle politiche sociali a viale Manzoni 16, con copertura di assemblea sindacale (10.00-13.00).
Roma, 1° Giugno 2011                                                                  

Segreteria prov. intercategoriale U.S.I. e Rappresentanza sindacale aziendale
Presso l’Azienda Speciale Comunale Farmacap
Largo Veratti 23 00146 Roma tel. 06 70451981 Fax 06 77201444