domenica 21 aprile 2013

ORGANIZZIAMOCI NELLE SCUOLE E RIPRENDIAMO LE MOBILITAZIONI


INFO USI SCUOLA e UNIVERSITA’
supplemento a LOTTA DI CLASSE giornale dell’UNIONE SINDACALE ITALIANA -
CONFEDERAZIONE DI SINDACATI DI BASE (i principali settori lavorativi sia pubblici che privati) E DI FEDERAZIONI LOCALI INTERCATEGORIALI  (ROMA, MILANO, UDINE, GENOVA, BOLOGNA, FOGGIA, FROSINONE ….) – L’USI FA PARTE DELLA RETE EUROPEA DEL SINDACALISMO ALTERNATIVO E DI BASE (in costruzione www.resistenzaeu.blogspot.it)
E DELLA RETE SINDACALE INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’ E DI LOTTE
 
Ø  L’USI SCUOLA e UNIVERSITA’ HA APERTO LO SPORTELLO DI CONSULENZA SINDACALE
Ø  OGNI LUNEDI’ DALLE 16 ALLE 19 PRESSO LA SEDE DI LARGO VERATTI 25 – ZONA MARCONI
Ø  TEL. 06/70451981 – FAX 06/77201444 (per la scuola NAIR – CLAUDIA per altro ANDREA)
 
PROSEGUONO GLI SPORTELLI USI e USICONS su INFO DIRITTI e LAVORO
·         IL MERCOLEDI’ DALLE 18 ALLE 20 IN PIAZZA DEL QUARTICCIOLO PRESSO IL LAB. LA TALPA
·         IL GIOVEDI’ DALLE 18 ALLE 20 IN PIAZZA MOSCA 50 AL TRULLO
Ø  COSI’ COME PROSEGUE L’ATTIVITA’ DEL CAF CENTRO SERVIZI A NOI COLLEGATO PRESSO LO SPAZIO USICONS DI VIA PITIGLIANO 5 (RICEVE DUE MATTINE E DUE POMERIGGI O PER APPUNTAMENTO TELEFONANDO DIRETTAMENTE ALLO 06/64494301 chiedendo di AZZURRA) ED UNA VOLTA A SETTIMANA IL GIOVEDI’ POMERIGGIO ORIENTATIVAMENTE DALLE 16,30 ALLE 18,30 SI RACCOLGONO I MATERIALI  E I DOCUMENTI ANCHE  A LARGO VERATTI 25 – ZONA MARCONI (RITA).
v  Per conteggi TFR e controlli buste paghe e altro bisogna contattare il CENTRO SERVIZI che dispone di commercialisti a condizioni molto favorevoli
v  Per il servizio legale contattare direttamente la segreteria per email usiait1@virgilio.it  o alex_950@yahoo.it
v  Il centro servizi è convenzionato con traduttori, artigiani, idraulici, elettricisti … soccorso stradale e quanto altro possibili (anche scrivendoci a usicons.roma@gmail.com)
 
ü  INOLTRE COME STRUTTURA ADERENTE AL COMITATO 5 APRILE - SNODO ROMANO DELLA RETE NAZIONALE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E SUI TERRITORI - VIENE APERTO UNO SPORTELLO OGNI 15 GIORNI DI MARTEDI’  DALLE 19 ALLE 20,30 PRESSO IL CONSIGLIO METROPOLITANO IN VIA GIOLITTI 231
 
RIUNIONI E INIZIATIVE:
·         IL 20 APRILE ORGANIZZA AL TRULLO INSIEME AL COMITATO ANTIFASCISTA (CHE HA PREDISPOSTO UNA MOSTRA PER IL 25 APRILE)  IN PIAZZA CICETTI DALLE 17,30 LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO LE BORGATE FASCISTE DI LUCIANO VILLANI SULLA STORIA URBANISTICA POLITICA E SOCIALE DELLA ROMA DEGLI ANNI 40 - A SEGUIRE PROIEZIONE DEL FILM METROPOLIS DI FRITZ LANG presso il Centro Servizi di Via Pitigliano.
·         Il 21 aprile SEMINARIO organizzato dal Coordinamento Romano in Via Galilei.
·         A MAGGIO SI STA ORGANIZZANDO INSIEME AL COMITATO 5 APRILE UNA ASSEMBLEA CITTADINA SULLA INSICUREZZA NELLE SCUOLE
·         ALTRE MOBILITAZIONI SONO PREVISTE PER IL SETTORE SOCIALE,  PER ASILI E SCUOLE MATERNE DEL COMUNE E PER LE AZIENDE DELL’HOLDING CAMPIDOGLIO (ZETEMA, FARMACAP …) ANCHE CONTRO LA SPENDING REVIEW
·         PER IL SETTORE SCUOLA L’USI ADERISCE ALLE PROSSIME MOBILITAZIONI E STA PREPARANDO UN CONVEGNO A SETTEMBRE A LIVELLO EUROPEO CON I SINDACATI ADERENTI ALLA RETE EUROPEA DEL SINDACALISMO ALTERNATIVO E DI BASE DI CUI FA PARTE.
 
PER INFO:
PAGINA FB USI SCUOLA & UNIVERSITA’
PAGINA FB USICONS e sito di riferimento  www.usicons.it
o:  segnala.scuola@gmail.com   (per l’insicurezza nelle scuole)
Sito nazionale: www.usiait.it
Blog del COMITATO ANTIFASCISTA: www.comitatoantifascistatrullo.blogspot.it
 
Grande è il disordine sotto il cielo .. la situazione è eccellente
SCUOLA: CONSIGLI UTILI PER ……
Prima di fare alcune proposte come USI SCUOLA ricordiamo (per chi ancora non lo sapesse) che la nostra struttura proviene dalle esperienze di lotta del vecchio coordinamento precari del ’78 (il CNLS) che fu soggetto trainante nella nascita dei COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA, poi Cobas. La necessità alla fine degli anni ’80 di un progetto intercategoriale e internazionale ci vide rilanciare l’UNIONE SINDACALE ITALIANA storico sindacato autorganizzato, alternativo e di opposizione alle svendite dei grandi sindacati confederali, che ha festeggiato i suoi 100 anni dalla sua nascita nel 1912, come espressione delle CAMERE DEL LAVORO RIVOLUZIONARIE (con fondatori BORGHI, DI VITTORIO, GIOVANNETTI, CORRIDONI ...)
Oggi questo progetto presenta la sua validità anche nel caos politico di questi tempi, proprio per i suoi temi di autorganizzazione, di indipendenza dalle forze politiche, di azione diretta e di rilancio delle lotte (che in questi ultimi anni ci hanno visto appoggiare quelle dei precari ed in difesa della scuola pubblica e il 2 febbraio anche quella del COORDINAMENTO DELLE SCUOLE con la proclamazione di uno sciopero di copertura).
Senza nulla togliere alla prosecuzione delle mobilitazioni che ci hanno visto vincenti contro il disegno di Legge Aprea, la proposta delle 24 ore di servizio, lo smantellamento della scuola pubblica, dobbiamo essere capaci di riaprire canali comunicativi di confronto con le forze politiche democratiche e di unità con genitori e studenti (in particolare per la lotta contro l’INVALSI e qualsiasi sistema di valutazione imposto dall’alto). Dobbiamo a nostro avviso riavviare un rilancio del coordinamento esistente rafforzandone l’organizzazione a livello nazionale; occorre superare le divergenze e i limiti che più spesso si vedono evidenti negli esponenti della CGIL e di qualche esponente del sindacalismo di base, che pure hanno collaborato attivamente alla nascita del coordinamento delle scuole in lotta.
Per questo vogliamo fare alcune proposte che a partire dalla situazione romana si possano estendere a livello nazionale:
-          Costituzione di una commissione tecnica per i rapporti con il parlamento, le istituzioni e le reti, che porti avanti le proposte del movimento delle scuole a partire dalla piattaforma della manifestazione del 2 febbraio 2013:
 Il rifinanziamento della scuola pubblica statale, restituendo gli otto miliardi di euro indebitamente sottratti dal governo Berlusconi e portando il finanziamento in linea con i paesi Ocse. Basta finanziamenti alle scuole private (appoggiando il referendum che nel mese di maggio si svolgerà a Bologna). Questo consentirebbe di rilanciare la qualità dell’istruzione pubblica, diminuendo il numero degli alunni per classe, provvedendo agli interventi edilizi di messa in sicurezza e di adeguamento dimensionale degli istituti, aumentando gli stipendi degli insegnanti e dei lavoratori e garantendo l’accesso a percorsi di formazione permanente. L’assunzione dei precari a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti, ottemperando alla normativa europea che impone la stabilizzazione dei lavoratori che lavorano da oltre tre anni a tempo determinato nelle scuole. Il blocco di qualsiasi progetto di privatizzazione e aziendalizzazione degli istituti scolastici, per una scuola pubblica democratica, laica e pluralista, che garantisca a tutte e tutti una formazione di base e specialistica critica e indipendente dagli interessi del profitto privato. La disdetta del patto sulla produttività e la sua non applicazione al pubblico impiego. Tale accordo scellerato è la via attraverso cui si vuole reintrodurre quello che il movimento ha già rigettato, cioè l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario. L'abrogazione dell'articolo 1, comma 149 della legge di stabilità che vorrebbe differenziare in base al "merito" i finanziamenti alle scuole, lasciando ancora più indietro le situazioni di disagio sociale, ed imponendo sistemi di valutazione che nulla hanno a che vedere con il ruolo istituzionale della scuola pubblica (vedi INVALSI)……
 
 
-          Costituzione di una commissione tecnica su riforma e progetto scuola, sistema di valutazione e risoluzione della precarietà; che affronti anche il regolamento sulla valutazione che Profumo, nonostante il governo dimissionario, ha imposto; una commissione che elabori un nostro manifesto/piattaforma a partire dai punti esposti sopra;
-          Rilancio delle iniziative contro l’insicurezza nelle scuole con assemblee locali, a Roma né è in cantiere una cittadina per maggio 2013, alle quali invitare anche la cittadinanza, le istituzioni e le forze politiche (il materiale elaborato dall’USI e dal COMITATO 5 APRILE snodo romano della RETE NAZIONALE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E SUL TERRITORIO può essere richiesto per email a usicons.roma@gmail.com);
-          costruzione di coordinamenti cittadini degli RSU senza alcuna distinzione di sigla di appartenenza, per riaprire una battaglia contro i tagli di classi e scuole, di fondi e per rilanciare una piattaforma che serva alla riapertura della contrattazione nel comparto, anche in merito agli aumenti salariali;
-          Preparazione di un convegno internazionale alla fine di settembre, per comprendere le trasformazioni in atto nella scuola, in appoggio alle proposte della RETE EUROPEA DEL SINDACALISMO ALTERNATIVO E DI BASE.
 
Come sindacato autorganizzato diamo la nostra piena disponibilità a tutte le iniziative, anche tramite i nostri sportelli e i legali che collaborano con noi.
Infine invitiamo tutto il coordinamento delle scuole di Roma a riprendere la mobilitazione con pressioni/presidi sia al Ministero della Pubblica D/Istruzione che di fronte al Parlamento (Piazza Montecitorio ci attende) in attesa di rilanciare, al più presto, una mobilitazione nazionale.
 
E ricordiamolo ancora una volta
I LAVORATORI E LE LAVORATRICI NON HANNO GOVERNI AMICI
L’UNICA LOTTA PERSA E’ QUELLA CHE NON VIENE FATTA
 
Sede nazionale USI SCUOLA: Largo G. Veratti 25 – 00146 Roma 
fax 06/77201444
Per contatti o per richiesta di tesseramento scrivere email a: usiait1@virgilio.it
 
 
Un modello di contestazione dell’INVALSI … tra le tante scuole in mobilitazione
 
Il Collegio dei docenti del L.A.S. "G. Damiani Almeyda" di Palermo  dell'8 aprile 2013 esprime la propria ferma contrarietà al regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione approvato dal Consiglio dei  ministri, a camere sciolte, l'8 marzo scorso. Con un colpo di mano un governo dimissionario ha infatti varato un
atto normativo che stravolge il funzionamento delle scuole italiane sancendo il primato indiscusso dell'INVALSI nel determinare obiettivi e modalità di funzionamento delle scuole.
Il procedimento di valutazione si snoderebbe attraverso diverse fasi:
1. "Autovalutazione" secondo un format elettronico proposto dall'Invalsi e in base ai dati dell'Invalsi uniti a quelli del MIUR "scuole in chiaro".
2. Valutazione esterna da parte di nuclei coordinati sulla base di protocolli definiti dall'Invalsi con la conseguente ridefinizione dei piani di miglioramento da parte delle istituzioni scolastiche.
3. Rendicontazione pubblica dei risultati del processo.
I protocolli di valutazione nonché il programma delle visite saranno definite dalla Conferenza per il coordinamento funzionale del SNV, presieduta dal Presidente dell'Invalsi.
Un regolamento quindi che costringe le scuole ad adeguarsi ai protocolli di valutazione dell'Invalsi basati sui test standardizzati, a formulare dei piani di aggiustamento basati sui criteri dell'Invalsi  e a rendere pubblici i risultati raggiunti, per affermare compiutamente la concorrenza in base ad un presunto “merito” tra le istituzioni scolastiche.
La Costituzione afferma il principio della libertà di insegnamento.
Considerate le modalità e le finalità previste dal suddetto D.P.R. sul  S.N.V. appare, invece, evidente che tale meccanismo valutativo interviene come una forma pesante di condizionamento e di limitazione
della libertà di insegnamento, che con il tempo piegherà modalità e pratiche didattiche al raggiungimento dell'obiettivo: dalla creazione di cittadini consapevoli a risolutori di quiz. Il procedimento di
valutazione delineato nell'articolo 6 dello schema di Dpr produrrebbe una forma di verifica dell'attività di ciascun docente, scuola e dell'intero sistema scolastico con pesanti effetti diretti ed indiretti di condizionamento dell'autonomia professionale del personale docente e più in generale della libertà di insegnamento del sistema scolastico nel suo complesso.
Il Collegio dei docenti
- ritiene che i rilevamenti Invalsi, anche accompagnati dai correttivi del cosidetto "valore aggiunto", non possano in alcun modo misurare il lavoro svolto a scuola e divenire criterio per stabilire se una scuola funzioni bene o male né che questo sia il loro reale obiettivo;
- denuncia la progressiva dequalificazione del sistema scolastico ridotto alla scuola-quiz e alle classifiche tra scuole ottenute attraverso i test;
- constata che l'immiserimento complessivo delle risorse assegnate alle scuole, l'aumento degli alunni per classe e la diminuzione del numero di ore di lezioni hanno accompagnato l'introduzione dei sistemi di valutazione basati sui test proprio perché restringono drasticamente il campo di ciò che si deve fare a scuola;
- prevede, come è già avvenuto negli stati in cui questi modelli organizzativi sono adottati, un rapido e umiliante proliferare di didattiche finalizzate ai test, la progressiva perdita di importanza strategica dei saperi disciplinari non sottoposti a verifica, la tendenza a falsificare i risultati nel momento in cui diventano decisivi per ottenere premi e punizioni;
- rivendica contro tale degrado la dignità dell'insegnamento, che invece si cerca di trasformare nella produzione in serie di competenze generiche per studenti anonimi e uniformati (e proprio per questo identificabili con un codice a barre). Un lavoro anonimo e dequalificato che non richiede i saperi e le competenze specifiche dei docenti ma quelle di semplici facilitatori-addestratori;
- ribadisce che una vera scuola pubblica deve essere centrata sul continuo miglioramento della sua qualità, perseguibile attraverso la formazione e motivazione di chi vi lavora nonché del miglioramento strutturale delle condizioni in cui si insegna, in primis con l'abbassamento del numero di alunni per classe.
Per tutte queste ragioni, il Collegio dei docenti, delibera di non fornire neanche per quest'a.s. la propria collaborazione alla somministrazione, e alla conseguente tabulazione dei risultati, delle prove standardizzate previste dall'Invalsi per il prossimo mese di maggio.
(approvato a maggioranza con 2 contrari)


 Documento di analisi
FUTURE PROSPETTIVE DEL SISTEMA SCOLASTICO
Quali brutte sorprese ci riserva chi (forse) governerà
I PARTE
1. Il modello europeo ovvero come ti riduco di un anno la scuola per licenziare i precari e diminuire il diritto allo studio
L'esperienza fallimentare del ministro Profumo si sta concludendo con l'indicazione di ridurre di un anno il percorso scolastico allo scopo di liberare risorse da investire nel miglioramento dell'offerta didattica (stiamo ancora attendendo di capire come verranno investiti gli 8 miliardi risparmiati con le precedenti riforme). Per giustificare tale riduzione si fa come sempre appello al cosiddetto “modello europeo” a cui ci si richiama tutte le volte che si vogliono tagliare risorse ai beni comuni senza una giustificazione effettiva.
Analizzando i vari sistemi di formazione europei, però, emerge che un numero considerevole di paesi prevede la conclusione del ciclo d'istruzione superiore a diciannove anni. Tra queste nazioni figurano anche Finlandia e Danimarca, cioè due casi tanto decantati dall'OCSE come esempi virtuosi ed eccellenze nel campo dell'istruzione.
La riduzione di un anno scolastico appare totalmente immotivata dal punto di vista didattico: tagliando un anno di scuola sarà inevitabile l'abbassamento del livello di formazione degli studenti alla fine del loro percorso scolastico che già gli indicatori indicano in sofferenza a causa del taglio delle risorse degli ultimi anni. Tutto questo rischiando di favorire ulteriormente la dispersione scolastica e l'analfabetismo di ritorno che sono una piaga del sistema d'istruzione italiano.
Appare decisamente pretestuoso l'utilizzo costante del “riferimento al modello europeo” per avallare i continui tagli all'istruzione statale considerato anche il fatto che non è prevista alcune direttiva in tal senso e tenuto conto che l'art. 149 del trattato di Maastricht stabilisce che “ la Comunità contribuisce allo sviluppo di una educazione di qualità” ma “rispettando a pieno la responsabilità degli Stati membri quanto al contenuto dell'insegnamento e all'organizzazione del sistema educativo”.
Perché ci si appella all'Europa quando si vogliono tagliare risorse e invece si ignorano le direttive europee riguardo all'assunzione del personale precario dopo la reiterazione dei contratti per tre anni a tempo determinato o la quota  d'investi-mento del PIL sull'Istruzione e sulle misure di prevenzione della dispersione scolastica? (2).
2. L'aziendalizzazione e la privatizzazione della scuola
Il processo di aziendalizzazione della scuola italiana è una tendenza ormai ben riconoscibile all'interno delle politiche governative degli ultimi venti anni e può appieno essere inserito all'interno di un progetto più vasto a livello europeo. Dalla fine degli anni Ottanta assistiamo ad un crescente interesse nei confronti del sistema educativo da parte della Tavola rotonda europea degli industriali (3) che sostiene “l'importanza strategica vitale della formazione e dell'educazione per la competitività europea” facendo notare altresì “che l'industria non ha che un'influenza molto debole sui programmi impartiti nelle scuole e che gli insegnanti hanno una comprensione insufficiente dell'ambiente economico e delle logiche produttive” e quindi suggerisce “di moltiplicare i partenariati tra le scuole e le imprese” invitando gli industriali a
“prendere parte attiva allo sforzo educativo” e i responsabili politici a “coinvolgere le industrie nelle discussioni concernenti l'educazione”. E sempre la stessa Tavola rotonda fa notare che “nella maggior parte d'Europa le scuole sono integrate in un sistema pubblico centralizzato” che “le rende impermeabili alle domande provenienti dall'esterno” (4). Anche lo studioso di economia Murphy fa notare che la “decisione politica di incoraggiare l'apprendimento a vita (life-long learning) è destinata a fornire alle grandi imprese europee l'infrastruttura educativa essenziale al fine del mantenimento dei loro tassi di profitto” (5).
In Italia tale processo di aziendalizzazione trova le sue fondamenta già nella Legge Bassanini (1996) che ha istituto l'autonomia finanziaria delle scuole e poi nel decreto attuativo 175/99 che rende operativa l'autonomia scolastica. Il ministro Berlinguer ha modificato, nel corso del suo mandato, il rapporto pubblico-privato nella scuola per cui oggi si intendono come pubbliche anche le scuole private paritarie essendo stato spostato il concetto di pubblico dalla “gestione” alla “finalità” (6). Questo modello di scuola pubblica prevedeva che lo Stato desse delle norme generali sul sistema di istruzione che poi, secondo l'autonomia scolastica, il territorio avrebbe dovuto accogliere e declinare creando una offerta didattica “pluralistica ed equa”. Invece, si è potuto osservare come l'autonomia negli anni si è tendenzialmente sviluppata come
sistema a carattere lobbistico all'interno del quale è maturata la pressante richiesta da parte delle scuole private paritarie di sovvenzionamenti pubblici a scapito delle risorse che dovrebbero essere destinate unicamente alla scuola statale. All'interno delle scuole statali questa legge ha comportato una autonomia finanziaria che prevede la gestione di un fondo erogato dallo Stato e gestito dagli organi collegiali (non ancora riformati nelle modalità che la legge prevedeva) e dai presidi che hanno cambiato la propria qualifica in dirigenti scolastici (presidi-manager).
Tale progetto di riforma delle istituzioni scolastiche potrebbe giungere al suo definitivo compimento nella prossima legislatura tramite l'attuazione della riforma del titolo V che prevede il passaggio alle Regioni del sistema scolastico nazionale così come proposto più volte da vari esponenti del PDL – tra tutti Valentina Aprea – e come proposto anche nel programma del PD dove si legge che l'unico compito spettante allo Stato dovrebbe essere la vigilanza sulla valutazione degli obiettivi raggiunti (unico organo di controllo a livello nazionale), mentre alle singole istituzioni scolastiche si darebbe mandato di attuare ogni altro aspetto decisionale, didattico, amministrativo, gestionale e finanziario. “Una strada possibile è quella di svuotare il MIUR e decentrare verso le Regioni” nonostante il rischio di aumentare il divario attualmente presente sul territorio nazionale. La soluzione per scongiurare questo pericolo, secondo la proposta del PD, sarebbe di fare in modo che lo Stato abdichi al ruolo e alle funzioni di indirizzo nazionale, conservando unicamente la
funzione di valutazione a posteriori di quanto realizzato dalle scuole.
Fondamentali fasi di passaggio all'interno di questo processo saranno probabilmente:
􀀀 La riforma degli organi collegiali con inserimento di rappresentanti delle imprese locali e degli sponsor così come già proposta più volte nelle varie bozze del PdL Aprea-Ghizzoni.
􀀀 L'esternalizzazione dei servizi già in parte attuata con le mense esterne o affidate a enti autonomi, con le pulizie dei locali affidate alle cooperative come accade già oggi in alcune scuole comunali, con l'appalto dei servizi educativi alle cooperative. L'alternanza scuola-lavoro viene, in parte, utilizzata per sopperire al taglio delle ore di insegnamento tecnico-pratico dovute alla rimodulazione dei quadri orari. Il sistema delle imprese private chiamato a contribuire alla formazione tecnico-pratica si avvantaggia, in questo modo, di
forza-lavoro non retribuita tra i 16 ai 19 anni.
􀀀 La riduzione del finanziamento al Fis (Fondo di Istituto), in attuazione del decreto Stabilità del dicembre 2012, che taglierà in modo notevole per i prossimi tre anni i fondi delle scuole per finanziare gli scatti di anzianità ai docenti di ruolo. In questo modo verrà ulteriormente impoverito il sistema di miglioramento dell'offerta formativa delle scuole così come è stata realizzata in questi anni con l'attivazione di corsi di italiano per stranieri, di tutoraggio, corsi contro la dispersione scolastica e il bullismo, corsi di recupero.
􀀀 Il conseguente innalzamento del contributo volontario nelle scuole statali. A causa della riduzione del Fis, infatti, le scuole si vedono sempre più costrette ad aumentare la richiesta di contributi violando spesso la normativa che prevede un esplicito richiamo alla non  obbligatorietà di questi “erogazioni liberali”. Il ministero si è trovato, di recente, ad ammettere il bisogno delle scuole di ricorrere a richieste di contributi alle famiglie: “non sfugge a questo dipartimento che il contributo delle famiglie rappresenti una fonte essenziale per assicurare una offerta formativa che miri a raggiungere livelli qualitativi sempre più elevati soprattutto in considerazione delle ben note riduzioni della spesa pubblica che hanno caratterizzato gli ultimi anni” richiamando, però, i dirigenti scolastici a “non utilizzare comportamenti vessatori e poco
trasparenti” e consigliando “di far leva sullo spirito di collaborazione e di partecipazione delle famiglie”(7).
􀀀 I sempre cospicui finanziamenti pubblici alle scuole private paritarie (225 milioni di euro nel 2012) che appaiono incongruenti soprattutto in questo periodo storico di forti riduzioni della spesa pubblica. Va sottolineato come questi finanziamenti siano incostituzionali (art. 33 della Costituzione “enti e privati hanno diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo Stato”) e spesso camuffati attraverso il sistema dei buoni scuola, come in regione Lombardia dove ogni anno con il pretesto di sostenere la “libertà di scelta educativa” tra le diverse istituzioni scolastiche si eroga un contributo economico pari a 51 milioni di euro solo nel 2012.
􀀀 La chiamata diretta degli insegnanti da parte dei Dirigenti scolastici attraverso l'istituzione di un Albo professionale. In seguito all'analisi della varie posizioni espresse dalle principali forze politiche (PD – PDL – Monti) su questi punti si nota una sgradevole e diffusa convergenza di vedute che fanno temere un'attuazione molto rapida di tale processo.
3. Attacco al Contratto nazionale docente: aumento dell'orario di lavoro, blocco scatti d'anzianità, blocco ferie docenti precari
L'attacco costante al ruolo e alla professionalità dei lavoratori della scuola è andato crescendo, negli ultimi anni, parallelamente alla volontà di privare la scuola del suo ruolo centrale all'interno della società. La diffusa e trasversale retorica del “docente fannullone”, l'aver reso il contesto lavorativo sempre più privo di risorse e mezzi, i diversi tentativi di svilimento della categoria docente declassata a svolgere mansioni
di mero contenimento si aggiungono all'attacco che da anni si sta realizzando contro i diritti dei lavoratori della scuola.
Le radici di questo attacco sono ben rintracciabili nella precarizzazione del personale della scuola che è diventata una condizione permanente frutto di un chiaro disegno volto alla riduzione dei diritti dei lavoratori (contratto a tempo indeterminato vista la normativa europea; disparità di trattamento in materia di ferie, scatti di anzianità, permessi rispetto al personale in ruolo). A seguito dei tagli del ministro Gelmini la situazione si è ulteriormente aggravata poiché buona parte di coloro che prima erano precari sono diventati disoccupati (150.000 posti di lavoro tagliati nella scuola statale).
La diminuzione di diritti in settori un tempo considerati stabili e sicuri, come quelli del lavoro pubblico, che rendevano i lavoratori statali quasi privilegiati, è un processo che ha peggiorato la possibilità di contrattazione di tutti i lavoratori creando forza lavoro a basso costo, precaria e, quindi, più ricattabile e disposta ad accettare qualsiasi forma contrattuale pur di lavorare. Prova di come questi attacchi si stiano estendendo a tutta la categoria di lavoratori della scuola ne è il recente tentativo di minare direttamente il contratto nazionale, quindi anche i lavoratori a tempo indeterminato, con la proposta dell'aumento dell'orario di servizio a pari retribuzione.
La proposta di innalzare l'orario dei docenti delle scuole superiori di primo e secondo grado da 18 a 24 ore a parità di stipendio è stata avanzata all'interno di una legge finanziaria (decreto stabilità dicembre 2012) e senza che venissero consultate le organizzazioni sindacali di categoria come, invece, prevede il contratto collettivo nazionale (CCNL 2006/2009 art. 28 comma 5). Un tentativo, questo, davvero senza precedenti di attacco allo Statuto dei lavoratori.    Coordinamento Lavoratori della scuola “3 Ottobre” - CPS Milano
NOTE
1 Fonte: rete Eurydice 2010-2011 a cura dell'Agenzia esecutiva per l'educazione dell'Unione europea.
2 Si veda Strategia Europa 2020
3 Educazione e competenza in Europa, studio della Tavola rotonda europea sull'educazione e la formazione in Europa, Bruxelles, febbrario 1989.
4 ERT, Une éducation européenne, Vers une societé qui apprend, Un rapport de la Table Ronde des Industriels européens, Bruxelles, febbraio 1997.
5 Cit. M. Murphy, Capital, class and adult education: the international political economy of lifelong learning in the European Union, Usa, 1997.
6 Legge n. 62/2000.
7 Nota ministeriale n. 40593 del 7/3/2013 in cui si richiamano i DS ai criteri di trasparenza esplicitati nella nota del 20/3/2012.


 

CORSO AUTOGESTITO E GRATUITO DI FORMAZIONE SINDACALE


L’UNIONE SINDACALE ITALIANA - USI - ORGANIZZA

AL LABORATORIO SOCIALE QUARTICCIOLO
un CORSO AUTOGESTITO

DI FORMAZIONE SINDACALE IN DUE INCONTRI
– primo modulo

 

Gli incontri del corso si svolgeranno il 15 MAGGIO 2013 e il 22 MAGGIO 2013, dalle 20 alle 21, presso i locali del Laboratorio Sociale Quarticciolo - Centro di Documentazione “LA TALPA” in Piazza del Quarticciolo, Roma (angolo via Ostuni 7-9)

 

Argomenti del 1° modulo del corso di formazione sindacale:

(15 maggio) nozioni generali di diritto del lavoro e di diritto sindacale; il rapporto di lavoro, le modificazioni dei contratti di lavoro e i diritti (quelli che rimangono…) di lavoratrici e lavoratori.

(22 maggio) Struttura del salario e busta paga, impariamo a leggerla…; salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, prime informazioni di base;

 

PER PRENOTAZIONI AL CORSO MANDARE E MAIL A

usiait1@virgilio.it, oppure mandare un  fax al numero 06 77201444

con indicazione “partecipazione a corso di formazione autogestita sindacale”, indicando nome e cognome e settore di lavoro.

 

IL CORSO E’ GRATUITO, è richiesta solo una sottoscrizione a copertura delle spese di fotocopie dei materiali che saranno distribuiti ai partecipanti al corso, di approfondimento degli argomenti del primo modulo.     

Il corso autogestito, è aperto a coloro che sono interessati e non prevede alcuna iscrizione al sindacato che lo organizza.

Al corso del primo modulo e agli incontri del 15  e del 22 maggio 2013, possono partecipare lavoratori e lavoratrici, di vari settori e categorie, anche non delegati-e sindacali, previa prenotazione.

 
Si ricorda che sono in funzione i PUNTI INFO LAVORO E DIRITTI, per attività di sportello, informazioni, consulenze, vertenze di lavoro individuali e collettive, autorganizzati e autogestiti da lavoratori-trici sindacalizzati e da cittadini “esperti”, nei seguenti luoghi e orari:
 
IL MERCOLEDI’ DALLE 18 ALLE 20 AL LABORATORIO SOCIALE QUARTICCIOLO (bus 451, tram 14);
 
IL GIOVEDI’ DALLE 18.30 ALLE 20 A PIAZZA G. MOSCA 50 (bus 719, 785)

DAL 23 APRILE, PER IL COMITATO 5 APRILE, SPORTELLO INFO SPECIFICO SU SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO IL MARTEDI’ DALLE 19 ALLE 20.30 A VIA GIOLITTI 231 (vicino Stazione Termini) c/o Cons. Metropolitano, ogni 15 giorni

IL LUNEDI’ DALLE 16 ALLE 18 (e su appuntamento) SPORTELLO E INFO SCUOLA E SERVIZI EDUCATIVI SCOLASTICI COMUNALI, A LARGO G. VERATTI 25 c/o USI (metro linea B fermata Marconi, bus 170, 791, 23).

mercoledì 17 aprile 2013


L’Associazione onlus USICONS  e il CAT - Comitato Antifascista Trullo, con la collaborazione del Circolo Pd,                       presentano

 

con il Patrocinio gratuito del Municipio ROMA XI –

ARVALIA PORTUENSE (già XV)
 

SABATO 20 aprile dalle 17

in Piazza Caterina Cicetti al Trullo

una mostra per il 25 aprile ed un libro sulla storia

anche della nostra borgata
 

LE BORGATE DEL FASCISMO – storia urbana, politica e sociale della periferia romana –

di Luciano Villani

 
 Argomento fino a oggi poco esplorato, il processo di popolamento della periferia romana è affrontato in questo libro per mezzo di nuovi documenti d’archivio, con cui è stato possibile verificare ipotesi di studio di recente acquisizione. Sullo sfondo, la storia del più importante Istituto italiano di case popolari svoltasi durante il Ventennio, un periodo nel quale l’Ente, fiancheggiatore delle politiche urbanistiche e abitative del fascismo per la capitale e, seppur a fasi alterne, organo edilizio del Governatorato, fu impegnato nella costruzione di intere porzioni di città e in quella di un vasto esperimento pedagogico di educazione fascista nei suoi caseggiati, contribuendo anch’esso al consolidarsi di un sistema dalle caratteristiche totalitarie.
 

a seguire DIBATTITO

con l’autore ed anziani della Borgata
 

Al termine, in Via Pitigliano 5 (al Centro Servizi USICONS), la proiezione di METROPOLIS film muto del 1927 diretto da Fritz Lang, considerato il suo capolavoro. È tra le opere simbolo del cinema espressionista ed è  riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno ed un piccolo buffet

 
Per contatti: usicons.roma@gmail.com  fax 06/77201444

Sportello info lavoro e diritti – ogni giovedì 18-20  a Piazza Mosca 50 presso l’associazione culturale Sentieri di Liberazione   - Sito Usicons: www.usicons.it

Blog del CAT:  www.comitatoantifascistatrullo.blogspot.it

martedì 16 aprile 2013

Comunicato incontro con Gabinetto del Sindaco di ROMA CAPITALE su spending review


COMUNICATO SINDACALE - RADIO STAMPA INCONTRO DEL 16 APRILE 2013
TRA IL DIRETTORE ESECUTIVO DEL COMUNE DI ROMA CAPITALE DOTT. BORRIELLO E DELEGAZIONE USI  UNIONE SINDACALE ITALIANA - SOTTOSCRITTO VERBALE DI INCONTRO

da RSU USI ZETEMA Serenetta Monti (377 5078494 e mail serenettam@gmail.com)
e SEGRETERIA INTERCATEGORIALE USI e mail usiait1@virgilio.it, cell. 339 5001537 (Giuseppe)
blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com, sito nazionale ufficiale www.usiait.it, archivio storico www.usistoriaememoria.blogspot.com,

Si è svolto il 16 Aprile 2013 al Campidoglio, l'incontro con il Dott. Borriello per il Comune di Roma Capitale e la delegazione USI, il confronto è stato per diversi aspetti sereno, costruttivo e chiarificatore, mettendo in luce impegni del Comune che non erano stati ben definiti in incontri con altre OO.SS. Al termine dell'incontro, è stato sottoscritto un verbale, che cita testualmente che "i servizi resteranno in house". Nel corso dell'incontro stesso, sono state dette e definite molte cose importanti. L'USI ha esordito mettendo sul piatto l'ipotesi di internalizzazione di lavoratori-trici e dei servizi, che avrebbero potuto correre il rischio di vedere applicato l'articolo 4 della Spending Review.
Il Dott. Borriello (Direttore Esecutivo di Roma Capitale) ha voluto mettere nero su bianco che le aziende capitoline restano sotto la copertura dell'articolo 9 della Spending Review che prevede "solo" la razionalizzazione del 20% e che quindi non rischiano alienazioni o scioglimenti. Il che ha tranquillizzato la delegazione USI e portato la discussione su altri temi. Il primo ha riguardato la delibera di Giunta n. 46 (che riguarda i servizi di Risorse per Roma, per cui era presente un delegato), sulla quale il dr Borriello ha chiarito i passi procedurali con cui è stata predisposta, visto che era scaduta la commessa in appalto a Romeo. Pertanto il servizio doveva essere rimesso a bando, prassi già seguita a suo tempo quando il servizio è stato dato proprio a Romeo.
Altro tema su cui la RSU USI Serenetta Monti tenuto, PERSONALMENTE, ad insistere è stato quello della "trasparenza" all'interno delle aziende capitoline. In particolare su Zètema. E' stato spiegato al dr. Borriello come vi era forte preoccupazione in vista proprio della razionalizzazione del 20%.

E' stato evidenziato sempre da Serenetta Monti che già ora, mancano dai rispettivi siti internet informazioni quali competenze e premialità  di dirigenti e consulenti esterni. Figuriamoci cosa potrebbe succedere, nel momento in cui si dovessero predisporre dei tagli.
Il dr. Borriello ha, quindi, fornito all'USI, una nota siglata dal dr. Ciavarella e dalla dr.ssa Del Pozzo
(Dipartimento Bilancio e U.O. Aziende Capitoline) inviata a TUTTI i Consigli di Amministrazione delle Aziende Capitoline, in data 20 febbraio 2013, nella quale venivano invitate proprio le stesse aziende a mettersi in regola con la pubblicazione dei dati, richiesti dalla normativa vigente, sui propri siti internet.
Oggi è stato fatto un importante passo avanti nella tutela dei posti di lavoro, di quelle migliaia di lavoratori e lavoratrici, che tengono in piedi la macchina capitolina. Abbiamo ribadito che ci siamo e ci saremo in ogni passaggio di questo intricato percorso.

Poichè la valutazione finalizzata alla razionalizzazione, secondo la delibera 24 di Giunta Comunale, deve essere sottoposta al vaglio degli "organismi competenti" ed è stato chiarito che il TUEL fa riferimento all'Assemblea Capitolina...noi saremo presenti anche lì: controlleremo l'operato di qualsiasi schieramento politico si troverà a sedere sugli scranni della maggioranza...a tutti ricorderemo che non si risparmia sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici. Proprio in questa direzione l'USI Unione Sindacale Italiana, continuerà a muovere i propri passi in vista, soprattutto, della futura predisposizione della "SUPER HOLDING", per la quale lo stesso sindaco Alemanno ha ribadito l'intenzione di attuarla, poichè procurerà un risparmio di parecchi milioni di euro per Roma Capitale. Come vedete è stato importante fare l'11 aprile, l'assemblea - presidio sotto il Campidoglio ed avere le idee chiare...LA NOSTRA INIZIATIVA PROSEGUE.

(in allegato, il testo del verbale di incontro del 16 aprile 2013 sottoscritto dal Comune di Roma Capitale con l'Unione Sindacale Italiana)

VERBALE INCONTRO ROMA CAPITALE/UNIONE SINDACALE ITALIANA
In data odierna (16/4/2013) si è tenuto l’incontro tra il Direttore Esecutivo di Roma Capitale, dr. Borriello, e la delegazione dell’Unione Sindacale Italiana in rappresentanza di alcune Aziende Capitoline.
In merito alle richieste dell’Unione Sindacale Italiana di chiarimento dell’applicazione della “Spending Review” alle Società di Roma Capitale, il dr. Borriello ha confermato il percorso già definito con la delibera n.24/2012  che al punto 2 prevede: “Il Piano di razionalizzazione, da redigere in coerenza con le previsioni dell’articolo 9 del citato Decreto Legge n. 95/2012 e da sottoporre all’approvazione degli organi competenti…”. Di conseguenza, in base alla citata delibera viene assicurato il mantenimento in house dei servizi.
A seguito di tali informazioni, la delegazione dell’Unione Sindacale Italiana, che aveva promosso la richiesta di internalizzare servizi e lavoratori di quelle Aziende che avessero rischiato l’applicazione dell’art. 4, ritenendosi soddisfatta delle garanzie ricevute, ha, però, evidenziato la necessità di maggiore trasparenza per quanto riguarderà le procedure utili alla razionalizzazione: a tal fine, sottolinea la necessità di elaborare un Piano di Razionalizzazione delle Società all’insegna della salvaguardia di tutte le aziende e dei lavoratori coinvolti. Risulta, quindi, prioritaria la predisposizione e l’approvazione del Piano attraverso il diretto coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori.
Il dott. Borriello riaffermando la volontà di proseguire con il metodo adottato sin ora, basato sul confronto con i rappresentanti dei lavoratori nell’attuazione della citata delibera, si è reso disponibile a futuri incontri con l’Unione Sindacale Italiana che rinnova il proprio impegno al confronto su tutte le tematiche sollevate, all’insegna della trasparenza per la tutela dei lavoratori coinvolti ed al fine di realizzare la massima efficacia ed efficienza dei servizi che Roma Capitale offre attraverso le proprie aziende.
Roma, 16/4/2013
Per Roma Capitale     (Dott. Borriello)     Per Unione Sindacale Italiana Serenetta Monti e Giuseppe Martelli

 

 

 

domenica 14 aprile 2013

LA SALUTE NON E' UNA MERCE, LA SICUREZZA NON PUO' ESSERE RIDOTTA A UN "COSTO" DA SOPPORTARE DI MALAVOGLIA DA PARTE DI PADRONI E PADRONCINI.


COMUNICATO RADIO STAMPA DEL COMITATO 5 APRILE DI ROMA

RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E SUI TERRITORI

ROMA TIBURTINA: SOLIDARIETA' AI FAMILIARI DEL MORTO SUL LAVORO E AI COLLEGHI,

IL 15 APRILE DALLE ORE 16,30 VIA GIOLITTI 231 ASSEMBLEA PUBBLICA SU

IN-SICUREZZA IN FERROVIE: RISCHI PER CHI VIAGGIA E PER CHI CI LAVORA

Promuove COMITATO 5 APRILE di Roma e mail comitato5aprile.lavorosicuro@gmail.com,

e mail nazionale bastamortesullavoro@gmail.com,

Il Comitato 5 Aprile di Roma, nodo locale della Rete Nazionale salute e sicurezza sul lavoro e sui territori, nell'esprimere la propria vicinanza ai familiari dell'ennesimo morto sul lavoro a Roma Tiburtina (le circostanze sono in via di accertamento sulla dinamica, ma il fatto è che il lavoratore della Roma Multiservizi è morto sul lavoro nei pressi della stazione di Roma Tiburtina) e la solidarietà ai colleghi di lavoro, sia dei servizi in appalto che delle ferrovie, ribadisce che anche nel comparto del trasporto ferroviario, le condizioni di sicurezza e di tutela della salute non sono pienamente rispettate, ne sono penalizzati i ferrovieri e tutti coloro che, nella miriade di appalti, sub appalti, convenzioni e servizi esternalizzati, lavorano gomito a gomito con i ferrovieri e che per le condizioni del servizio una volta "pubblico", rischiano a loro volta come passeggeri e come cittadini-e.

Coloro che provano a fare informazione e denunciare pubblicamente questo stato di cose non degno di un Paese civile, subiscono pesanti forme di repressione, che arrivano a continue sanzioni disciplinari o al licenziamento, come i casi di Riccardo Antonini, Sandro Giuliani, Dante De Angelis stanno purtroppo a dimostrare...mai motto come quello di "NON DISTURBARE IL MANOVRATORE" è adatto per chi fa parte della dirigenza delle Ferrovie e dei servizi collegati.

Il Comitato 5 aprile di Roma proprio sulla questione della IN-SICUREZZA NELLE FERROVIE, RISCHI PER CHI VIAGGIA E PER CHI LAVORA, AVEVA INDETTO E CONFERMATO  L'ASSEMBLEA PUBBLICA DEL 15 APRILE 2013 DALLE ORE 16,30 A VIA GIOLITTI 231 (vicino alla Stazione Termini) presso  il Consiglio Metropolitano di Roma, invita le varie realtà sindacali presenti nel comparto del trasporto, le situazioni sociali e di movimento a partecipare attivamente, non solo sulle tematiche di intervento generale, ma anche per promuovere iniziative di protesta per una strage continua sul lavoro e ...da lavoro, nelle ferrovie e nel mondo del lavoro.

LA SALUTE NON E' UNA MERCE, LA SICUREZZA NON PUO' ESSERE RIDOTTA A UN "COSTO" DA SOPPORTARE DI MALAVOGLIA DA PARTE DI PADRONI E PADRONCINI.

Comitato 5 aprile di Roma - 14 Aprile 2013

 

Resoconto assemblea presidio 11 aprile 2013 al Campidoglio lav. Zètema e società comunali


COMUNICATO STAMPA DA USI E RSU USI ZETEMA - Roma 14 Aprile 2013

Resoconto assemblea presidio 11 aprile 2013 al Campidoglio lav. Zètema e società comunali

UNIONE SINDACALE ITALIANA CONVOCATA IL 16 APRILE ALLE 10 AL CAMPIDOGLIO (incontro con
Direttore Esecutivo - Comitato di Direzione Gabinetto del Sindaco)
e mail per info:
usiait1@virgilio.it, RSU USI ZETEMA Serenetta Monti cell. 377 5078494 e mail serenettam@gmail.com,

Care/i colleghe/i, l'assemblea dell11/4 u.s. ha dato il suo risultato! Il Dott. Borriello, Direttore esecutivo di Roma Capitale, incontrerá la delegazione USI martedì  16/4/2013.

I temi che porteremo in discussione li abbiamo esplicati in assemblea: gli effetti della Spending  Review sulle Aziende Capitoline (e sui servizi in appalto ad esse collegate), il rispetto di contratti di servizio, capitolati di appalto, le misure di tutela del Comune in questa fase transitoria del governo nazionale e di quello dell'Ente Locale.

All'assemblea, che ha visto la partecipazione non solo di lavoratori e lavoratrici della Società Zètema Progetto Cultura dei vari servizi e attività, che ringraziamo per la loro partecipazione e il loro contributo, ha visto la presenza di una delegazione di lavoratori e lavoratrici dell'Azienda Speciale comunale FARMACAP, anch'essi alle prese con un contratto di servizio non stipulato e processi di ristrutturazione aziendale che coinvolgono il settore sociale e le stesse farmacie comunali, di un delegato di Risorse per Roma (altra azienda comunale che ha già avuto la Delibera di Giunta capitolina che ne decide l'esternalizzazione di un servizio), ha dato la sua partecipazione anche il consigliere municipale Claudio Ortale, oltre all'attiva presenza dei segretari dell'USI, che hanno come sempre fornito delucidazioni sul percorso  nazionale intrapreso dalla Confederazione USI, con la proclamazione di STATO DI AGITAZIONE NAZIONALE e locale e con tentativo di conciliazione obbligatorio espletato al Ministero del Lavoro il 10 aprile 2013, il giorno prima dell'assemblea al Campidoglio, su effetti delle leggi su spending review e politiche di austerità, piena applicazione delle  tutele su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, i rinnovi di diversi CCNL scaduti, tra i quali anche Federculture, cooperative sociali, cooperative di lavoro in vari settori, Federambiente.

Sono state inoltre date informazioni e notizie sulle questioni della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e sui territori, in virtù dell'impulso dell'USI nel Comitato 5 aprile di Roma e alla stessa Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro e sui territori, di cui il comitato 5 aprile è nodo locale.

Al di là della riuscita dell'iniziativa di assemblea e mobilitazione, quello che sconvolge é il silenzio: nessuno si prende la responsabilitá di dire quali aziende non vedranno applicate le drastiche misure che prevedono alienazioni, scioglimenti, privatizzazioni...soppressioni.

Come detto e ripetuto anche in assemblea l'11 aprile (che hanno visto anche siti museali chiusi per partecipazione all'assemblea e altri TENUTI APERTI CON PERSONALE PRECARIO ACCESSORIO, pare ma lo stiamo verificando anche con oltre il 50% di postazioni di custodia coperte dai precari, invece che da titolari, in violazione del contratto di servizio tra il Comune di Roma Capitale e la sua società Zètema), il Consiglio dei Ministri del 6 Aprile 2013, ha messo nero su bianco l'elenco di societá salve, poiché svolgono servizi essenziali per la Pubblica Amministrazione.

Nel corso dell'assemblea, è emerso infatti, un diffuso malcontento per la poca trasparenza con cui l'Azienda gestisce gli straordinari del settore custodia museale.

Per questo problema  l'USI si fará promotrice di segnalazione e richiesta di incontri. É, inoltre, emersa la cattiva abitudine dell'azienda di sostituire i custodi che partecipano alle Assemblee con personale accessorio, contravvenendo, in taluni casi al Contratto di Servizio con Roma Capitale.

Anche in questo caso, fatte le verifiche sulla esattezza dell'informazione, la RSU USI e la struttura territoriale promuoveranno iniziative per verificare quanto denunciato da lavoratrici e lavoratori in sede assembleare e saranno attivate le debite iniziative presso gli organismi competenti.

Sarà verificato il comportamento di quei coordinatori che non hanno fatto uscire dei lavoratori dal sito museale, adducendo come motivazione... che stavano comunicando troppo tardi l'intenzione di partecipare all'assemblea.

Tali atteggiamenti di rappresaglia contro i lavoratori su un loro sacrosanto diritto, quello di partecipare a regolari assemblee sindacali convocate con molti giorni di anticipo, da parte di alcuni coordinatori trascinano la Zètema in una "condotta antisindacale", con le conseguenze che ne deriveranno specie per il fatto che è una azienda pubblica. Si ricorda a futura memoria, che assemblee e scioperi...non hanno vincoli di preavviso da parte di chi vuole aderire: infatti, il lavoratore può decidere di partecipare anche all'ultimo momento, purchè lo faccia all'interno delle fasce di comunicazione di assemblea e del suo turno di lavoro, non di quello della chiusura del museo, della biblioteca, dell'ufficio. USI e la RSU USI interna di Zètema, auspicano che tali episodi incresciosi non si verifichino piú.

Per quelli accaduti l'altro giorno, la Segreteria USI sta valutando le iniziative da intraprendere, con esposti agli organismi di vigilanza per la violazione di legge commessa dalla società, per la "scelleratezza" di alcuni coordinatori e di chi gli lascia mano libera e rappresenta l'Azienda...

SI INVITANO LAVORATORI E LAVORATRICI A RIMANERE ATTIVI, SVEGLI, VIGILI A QUESTA VERTENZA SUGLI EFFETTI DELLA SPENDING REVIEW, un problema che va risolto a livello nazionale ma sviscerato con gli Enti Locali e le Amministrazioni pubbliche coinvolte, a rimanere in contatto anche per il comunicato che sarà predisposto a cura della RSU USI Zètema, dopo l'incontro con il dr. Borriello di martedì 16 aprile, alle altre iniziative che saranno messe in cantiere.

Lottiamo, utilizzando un motto dei resistenti della Val di Susa...A SARÀ DURA!!!   
 
Serenetta Monti (Rsu/USI)

TABELLE COSTO ORARIO CCNL COOP. SOCIALI E MOBILITAZIONI


COMUNICATO SINDACALE RADIO STAMPA - 13 Aprile 2013

SONO STATE PUBBLICATE AD APRILE DEL 2013 (4 aprile il Decreto Ministeriale e il 10 aprile le tabelle del costo orario del lavoro per addette-i ai quali si applica il CCNL Cooperative Sociali, guarda caso il giorno in cui USI era al Ministero del Lavoro a via Fornovo a Roma, per il tentativo di conciliazione obbligatorio su stato di agitazione locale e nazionale, anche per i mancati rinnovi di diversi CCNL scaduti, tra i quali Coop Sociali, coop lavoro, facchinaggio e logistica, Federculture e Federambiente), LE TABELLE DEL COSTO ORARIO DEL LAVORO E LE RETRIBUZIONI MINIME PER CHI HA APPLICATO IL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO ADDETTE-I COOPERATIVE SOCIALI, quindi il settore socio-sanitario-assistenziale educativo e di inserimento lavorativo, con validità da marzo 2013...

VERIFICARE BENE DALLA PROSSIME BUSTE PAGA, SE VI APPLICANO CORRETTAMENTE IL CCNL, SPECIE QUELLE COOPERATIVE, CONSORZI, AZIENDE, ASSOCIAZION ONLUS CHE DICHIARANO (anche per tenere buona la loro base associativa, raccontare scuse ai precari per stabilizzarli al ribasso, tenersi strette le proroghe di appalti, affidamenti e convenzioni con le Pubbliche Amministrazioni) DI APPLICARE CORRETTAMENTE QUESTO CCNL, NONCHE' A TUTTE QUELLE IN CRISI, DICHIARATA O PRESUNTA, CHE SI NASCONDONO DIETRO IL PARAVENTO DELLE TARIFFE LORDE COMPLESSIVE CHE PAGANO LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, RISPETTO ALLE RETRIBUZIONI REALI E ORARIE CHE INVECE PAGANO A DIPENDENTI, SOSI LAVORATORI E LAVORATRICI, PRECARI E ATIPICI VARI...SENZA DIMENTICARE TUTTE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI CHE IN NOME DEI TAGLI E DELLE POLITICHE DI AUSTERITA' (imposte alle classi lavoratrici e alle loro famiglie, cioè a noi e alla cittadinanza a partire da quella disagiata e "debole contrattualmente", alla quale eroghiamo i servizi esternalizzati e privatizzati), UTILIZZANO LE TABELLE DEL COSTO DEL LAVORO VECCHIE DI UNO O DUE RINNOVI FA O METTONO MANO AL COSTO LORDO ORARIO DELLE TARIFFE, CON DELIBERE E MECCANISMI DI CALCOLO NON RISPETTOSI IN PIENO DI QUESTE, CHE SONO LE TABELLE UFFICIALI DI RIFERIMENTO.

QUANDO METTIAMO IN CAMPO INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE AUTORGANIZZATA, SOLIDALE, DAL BASSO, PARTECIPATA E CHE ACCOMUNINO LE STRUTTURE SINDACALI CONFLITTUALI E DISPONIBILI A LOTTARE PER RICONQUISTARE SALARIO, CONDIZIONI DI LAVORO E DIRITTI DEGNI DI UN PAESE CIVILE (che NON è l'Italia)...

Noi della Confederazione USI - Unione Sindacale Italiana, per quel che ci compete, il passaggio tecnico formale lo abbiamo fatto e la disponibilità a mettere in piedi come già fatto negli anni passati, percorsi di INFORMAZIONE, FORMAZIONE AUTOGESTITA,  LOTTA E MOBILITAZIONE CON QUELLE CARATTERISTICHE, SIAMO DISPONIBILI A PRATICARLE E A FARLE PRATICARE... CHI STA SULLA STESSA LUNGHEZZA D'ONDA, BATTA UN COLPO, non solo per le Cooperative Sociali e gli Enti del Terzo settore, ma in sintonia e in contemporanea con chi ha applicati altri CCNL, come FEDERCULTURE, FEDERAMBIENTE, COOP. DI LAVORO COME GIA' HANNO FATTO NEL FACCHIANGGIO, LOGISTICA, AUTOTRASPORTO MERCI E PULIZIE.

Un percorso che non va solo limitato al piano nazionale, anche se partiamo da quello, ma che come si sta tentando di fare in rete. va sviluppato e consolidato A LIVELLO EUROPEO E INTERNAZIONALE, la Rete europea del sindacalismo alternativo e di base e la stessa Coordinazione Rosso e Nera, come altri percorsi internazionali similari dopo l'incontro di Parigi (Saint Denis) del 22-24 marzo 2013, ci indicano degli strumenti operativi e delle prospettive interessanti, per il movimento operaio, sindacale AUTORGANIZZATO E DI CLASSE.

SE NON APPROFITTIAMO DELLE OCCASIONI A DISPOSIZIONE, SE NON ORA QUANDO, NON VOGLIAMO RESTARE SCHIAVI DEL PROFITTO, ANCHE SE "SOCIALE" E DI ESSERE TRATTATI COME MERCE PER PRIVATIZZARE O ESTERANLIZZARE ANCORA I SERVIZI PUBBLICI.


sito nazionale ufficiale www.usiait.it, blog USI www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com,

archivio storico: usistoriaememoria.blogspot.com,

Segreteria nazionale generale Confederazione USI Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912...diffidare dalle false imitazioni...