ISTITUZIONE BIBLIOTECHE
DI ROMA
(scheda di sintesi)
L'Istituzione delle Biblioteche di Roma
nasce nel 1996, per gestire in modo centralizzato e unitario, con
maggiore efficacia ed efficienza, grazie a una propria autonomia di
bilancio e progettuale, tutte le biblioteche comunali, fino ad
allora dipendenti dalle rispettive circoscrizioni, ora municipi.
Questa riorganizzazione ha consentito, tra le altre cose, di aprire una quindicina di nuove biblioteche e di ristrutturarne altrettante: alla data del 31/12/2013, le sedi aperte sono 36 (di cui 10 specializzate e tematiche), più 1 bibliobus: in 11 municipi ci sono due o più biblioteche; in 4 municipi, una sola. Inoltre, c'è una sede per la didattica informatica e sezioni bibliotecarie in tutte le carceri romane (adulti e minori). La superficie della maggior parte delle sedi (24) è compresa tra 300 e 1035 mq.; di quelle più grandi (4), tra 1500 e 3000 mq.; di quelle più piccole (8), fino a 280 mq.
Questa riorganizzazione ha consentito, tra le altre cose, di aprire una quindicina di nuove biblioteche e di ristrutturarne altrettante: alla data del 31/12/2013, le sedi aperte sono 36 (di cui 10 specializzate e tematiche), più 1 bibliobus: in 11 municipi ci sono due o più biblioteche; in 4 municipi, una sola. Inoltre, c'è una sede per la didattica informatica e sezioni bibliotecarie in tutte le carceri romane (adulti e minori). La superficie della maggior parte delle sedi (24) è compresa tra 300 e 1035 mq.; di quelle più grandi (4), tra 1500 e 3000 mq.; di quelle più piccole (8), fino a 280 mq.
La finalità delle Biblioteche di
Roma è garantire il diritto alla cultura e all'informazione, promuovendo lo
sviluppo della comunicazione in tutte le sue forme.
In
biblioteca chiunque può entrare liberamente e gratuitamente, utilizzando tutti
i servizi di base: lettura e consultazione, studio, prestito di libri e
audiovisivi, consulenza bibliografica, catalogo on-line, attività culturali
(corsi e laboratori, presentazioni di libri, conferenze, seminari e
dibattiti, mostre d'arte, proiezioni di film, piccoli concerti, giochi da
tavolo, ecc.); inoltre, pagando 5 euro l'anno per la bibliocard, si
usufruisce anche dei servizi aggiuntivi: navigazione internet, prestito
interbibliotecario (anche da altre città), sconti in librerie, musei,
cinema, teatri. Nelle biblioteche si
trova un po' di tutto, dalla letteratura ai vari argomenti della
saggistica: dalla filosofia ai fumetti, dall'ingegneria al turismo, ecc.).
Gli
orari di apertura al pubblico sono molto estesi: in media, circa 50 ore
settimanali, compreso il sabato e, in tre sedi, anche la domenica
dalla mattina al pomeriggio-sera.
Molte biblioteche offrono anche aperture extra-orario una o due volte
alla settimana, per 8-9 mesi l'anno: la sera fino alle 22.00 o alle
24.00, o sabato pomeriggio, o domenica mattina.
Per avere un'idea delle dimensioni dei servizi forniti alla cittadinanza
dalle Biblioteche di Roma, ecco alcuni numeri, ricavati dalle statistiche
pubblicate sul sito www.bibliotechediroma.it:
-- documenti posseduti -- 2013 :
1.090.392 (di cui 748.558 libri)
/ 2012 : 1.012.089 (di cui
886.155 libri) / 2011 :
997.551 (di cui 871.347 libri)
/ 2004 : 691.640 (di cui 628.525 libri);
-- documenti prestati -- 2013 :
1.050.975 (di cui 705.621 libri)
/ 2012 : 987.837 (di cui 656.245 libri) / 2011 : 934.460 (di cui 623.179 libri) / 2004
:724.614 (di cui 462.075 libri);
-- presenze attività culturali – 2013 : 132.444
/ 2012 : 141.949
/ 2011 : 140.437
/ 2004 : 60.388;
-- affluenza
utenti -- 2013:
2.250.733 / 2012 :
2.182.543 / 2011:
2.004.254
/ 2004 1.388.200;
Da sottolineare che la
quasi totalità delle attività culturali sono a costo zero (e ovviamente
ad accesso gratuito per il pubblico) per l'ISBCC, grazie al lavoro gratuito di
quanti le propongono, in gran numero, alle biblioteche.
4. Il personale di ruolo dell'ISBCC è di Roma Capitale; alla fine del
2013, era di 288 unità, distribuito nelle varie sedi bibliotecarie e negli
uffici centrali. I profili professionali di gran lunga prevalenti sono quelli
della famiglia Cultura-Turismo-Sport: circa 250 unità tra D (Funzionari
bibliotecari e Funzionari attività culturali) e C (Istruttori attività
culturali). A completare l'organico, circa 95 unità di Zètema, che
contribuiscono in modo determinante a garantire l'erogazione di tutti i
servizi bibliotecari, più alcune funzioni amministrative interne. Nell'ISBCC
non c'è precariato: tutte/i le/i lavoratrici/ori hanno contratti a tempo
indeterminato. A fronte di un continuo flusso in uscita per i pensionamenti,
però, non vengono fatte nuove assunzioni e quindi negli ultimi anni il
personale di ruolo è calato di oltre 50 unità (eravamo 340); mentre orari
di apertura al pubblico e numero dei servizi bibliotecari sono aumentati.
Offrire al pubblico
un'alta qualità dei servizi è, fin dalle origini, una priorità. Il
costante apprezzamento dei servizi bibliotecari da parte dei
cittadini, per altro, è stato analizzato e certificato anche da una ricerca
della facoltà di Scienze della Comunicazione dell'università La Sapienza
(cfr.: "Consumatori di cultura", Roma, 2010).
5. Il bilancio dell'Istituzione Biblioteche di Roma è quasi totalmente
finanziato da Roma Capitale. Negli ultimi anni questo finanziamento è calato a
21 mln. nel 2012 e nel 2013; era di 21,671 mln. nel 2011 e 21,735 mln. nel
2010. Fin dalla sua costituzione, nel 1996, l'ISBCC non ha mai
chiuso in passivo il proprio bilancio. Nel 2012 (ultimo consuntivo
disponibile), il conto economico dava un valore della produzione di 21.393.271
(-605.750 sul 2011) e costi della produzione di 21.047.022 (-670.786 sul 2011);
di questi costi, 12.757.939 sono per il personale di ruolo (-889.104 sul 2011);
6.444.477 (+180.245 sul 2011)sono servizi vari (utenze, pulizie,
manutenzione, ecc.), e per il personale fornito da Zètema (3.491.135). La somma
di questi costi, in pratica incomprimibili per mantenere il livello
attuale dei servizi bibliotecari al pubblico, costituisce il 91,23% delle
uscite. Se consideriamo anche gli ammortamenti, 1.255.427 (-45.022 sul 2011),
ossia 5,96% dei costi, il totale non riducibile è del 97,19%. Per gli acquisti di libri, audiovisivi, periodici,
stampa e materiale d'uso corrente, la spesa è purtroppo di soli 288.346 euro
(1,37% dei costi), per altro aumentata rispetto al 2011 (+57.920). Sarebbero
evidentemente necessari fondi molto più consistenti per incrementare
adeguatamente il patrimonio documentario da offrire al pubblico.
Unione
Sindacale Italiana - USI
Roma, 1 Luglio 2014
Segreteria Generale Nazionale
Confederale
Largo G. Veratti 25 00146 Roma tel.
06 70451981 fax 06 77201444
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