sabato 1 marzo 2014

ROMA RESISTE - RESOCONTO ASSEMBLEA FARMACAP in preparazione del 6 marzo


UNIONE SINDACALE ITALIANA USI – fondata nel 1912 fedele ai principi dell’Ait

Segreteria prov. intercategoriale e   RSU USI  c/o Società Zètema P.C. srl

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RESOCONTO ASSEMBLEA DEL 25 FEBBRAIO 2014 LAVORATRICI E LAVORATORI DELLA SOCIETA’ ZETEMA PROGETTO CULTURA, APPROVATA MOZIONE (a larga maggioranza) PER PROSECUZIONE INIZIATIVE TUTELA PERSONALE IN STATO DI AGITAZIONE SINDACALE E PER DIFESA SERVIZI CULTURALI A ROMA CAPITALE.

 

Si è svolta una partecipata e attiva assemblea sindacale (oltre un centinaio di presenze) di lavoratori e lavoratrici della Società Zetema Progetto Cultura, società a capitale pubblico ed ente strumentale di Roma Capitale per i servizi culturali, convocata per il 25 febbraio 2014 presso la sala riunioni di Civita nella centrale Piazza Venezia. L’assemblea è stata convocata dall’Unione Sindacale Italiana e dalla RSU USI Serenetta Monti, ha visto la partecipazione e l’intervento anche del componente RSU USI di Roma Capitale Giorgio Salerno, da molti anni in servizio nelle biblioteche comunali. L’assemblea ha visto lo svilupparsi dei vari temi all’ordine del giorno, a partire dalla valutazione sul decreto “Salva Roma”, subito ribattezzato come decreto “Ammazza Roma”, già passato al Senato e di imminente approvazione alla Camera per la sua conversione, per i suoi effetti penalizzanti per chi lavora nelle società pubbliche e partecipate del Comune di Roma Capitale, per la stessa qualità dei servizi culturali erogati dalla Società Zètema, per le necessarie tutele del personale di Zètema, per le implicazioni per la stessa Amministrazione capitolina.

Sono stati esaminati nei vari interventi, le scelte che entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto, dovrà fare il Sindaco Marino e la sua segreteria, la stessa Giunta e l’Assemblea Capitolina, in merito alle società che saranno dichiarate come erogatrici di servizi strategici per la città, sulla liquidazione di quote societarie per altre non ritenute “indispensabili” o già quotate in borsa, sugli effetti di riduzioni e tagli anche sostanziosi economicamente (fino al 30%) per i contratti di servizio, le convenzioni e le coperture nel Bilancio (il cui termine di discussione e approvazione è slittato ad aprile 2014, se non addirittura a maggio) di Roma Capitale, oltre alla possibilità della “liberalizzazione” di fatto imposta come contropartita assieme agli altri provvedimenti, in cambio dei finanziamenti per Roma Capitale per alcune attività di società pubbliche (AMA, Atac…per fare degli esempi). Si è ragionato sugli effetti concreti per i dipendenti di Zètema, dal rischio per chi lavora a tempo determinato (già alcuni contratti scaduti a dicembre, salvi i tempi tecnici previsti per legge di sospensione tra un contratto e l’altro, non si stanno rinnovando) di non vedersi prorogato o stabilizzato il contratto di lavoro, per il personale “accessorio”, già supersfruttato che sarebbero i primi a pagare il prezzo di tagli e riduzioni di budget. Ma anche per il personale a tempo determinato, analogamente a quanto sta succedendo allo stesso personale comunale, l’attacco è sulle condizioni salariali (riduzioni e tagli al salario accessorio e a parti variabili delle retribuzioni), sull’uso di incentivi, straordinari e premi, anche sulla stessa produttività collettiva che costituiscono ormai (e purtroppo, nonostante l’impegno nelle trattative sindacali) una parte rilevante delle retribuzioni rispetto ai bassi salari base, con effetti sulle condizioni di lavoro, carichi e  organizzazione interna del lavoro nei variegati servizi e attività svolte da Zètema per conto di Roma Capitale. Un quadro allarmante, anche per la stessa tutela occupazionale a tempo pieno, a partire dal fatto che quasi il 70% dei dipendenti della Società, è composto da lavoratrici e come è stato ribadito, a pagare il prezzo delle crisi e dei disagi sono sempre per primi i precari, le lavoratrici, chi è ammalato, con problemi di salute o non dà la sua piena e totale “disponibilità” alle iniziative e grandi eventi…     

E’ stata fatta anche una panoramica delle altre situazioni che sono a “rischio”, dalla Farmacap, all’AMA, a Risorse per Roma, alla partecipata Roma Multiservizi, fino alla serie di cooperative sociali e di lavoro, che complessivamente e con il personale comunale (circa 24.000 dipendenti e oltre 2000 precarie), raggiunge una massa di forza lavoro di 60.000 persone, utilizzate per erogare servizi, attività, funzioni nella città Capitale d’Italia. Una serie di situazioni critiche, sulle quali vi è un forte intervento delle strutture Usi.             

Sono state date risposte ad alcune perplessità e dubbi, sulla questione di possibile cambio di CCNL di riferimento (vociferato in azienda, da Federculture a Enti Locali, che adesso ha un “costo del lavoro” più basso rispetto a quello privato in vigore), sui possibili percorsi di (eventuale) ricollocazione. l’Usi e i delegati sindacali hanno RIBADITO CHE E’ NECESSARIA LA LOTTA ANCHE SU TEMPI LUNGHI, LA COSTANTE INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE, NON SOLO TRA LAVORATORI E LAVORATRICI MA ALLA STESSA CITTADINANZA, SU QUELLO CHE STA SUCCEDENDO, LA COSTRUZIONE DI ADEGUATI RAPPORTI DI FORZA E IL COLLEGAMENTO TRA LE SITUAZIONI DI LAVORO CHE SARANNO “COLPITE” COMUNQUE DAGLI EFFETI DEL DECRETO “SALVA ROMA” E DAI TAGLI NEI BILANCI E NELLE PREVISIONI ECONOMICO FINANZIARIE PER I PROSSIMI ANNI.

CONTATTI CHE SI SONO GIA’ PRESI E SI STANNO PIAN PIANO CONSOLIDANDO, ANCHE IN VISTA DI UN FUTURO COORDINAMENTO TRA LE SITUAZIONI DI LAVORO, sia delle c.d. aziende della “Holding Campidoglio” e delle partecipate.

E’ stata APPROVATA, a larghissima maggioranza, una mozione che, a partire dalla situazione in atto e in continua evoluzione, dà mandato al sindacato autorganizzato USI di svolgere una funzione di stimolo e di impulso sia sul “fronte interno” aziendale, che nelle relazioni con Roma Capitale (anche per la verifica, a proposito di costi/benefici di una internalizzazione di servizi) e per la promozione del coordinamento tra le strutture aziendali e tra lavoratori e lavoratrici, non essendo interessati a fare un ennesimo e sterile coordinamento tra gruppi sindacali e di “sigle”.

E’ STATA INDICATA, COME PROSSIMA MOBILITAZIONE ANCHE PER IL PERSONALE DI ZETEMA, IN APPLICAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE CITTADINO PROCLAMATO DALL’USI IL 5 FEBBRAIO, L’ADESIONE E PARTECIPAZIONE, per quanto possibile, ALLA MANIFESTAZIONE GIA’ INDETTA PER IL 6 MARZO 2014, per il personale comunale, con partenza da piazza della Bocca della Verità fino al Campidoglio (preavviso tecnico fatto dalla Usb del Comune), alla quale la struttura Usi ha dato adesione e indicazione di partecipazione, con successiva assemblea al Campidoglio, come momento di estensione della mobilitazione, del percorso di lotta alle aziende pubbliche, partecipate e del terzo settore coinvolte dagli effetti dei provvedimenti “ammazza Roma”, per evitare divisioni e frammentazioni settoriali, per dare un primo segnale di AUTODIFESA COLLETTIVA E DI PIENA TUTELA DI SALARI, CONDIZIONI DI LAVORO E DI QUALITA’ DEI SERVIZI E ATTIVITA’ EROGATE, in forma solidale e collettiva, dal basso e partecipata.

La mobilitazione del 6 marzo pomeriggio, serve anche per stimolare e proseguire il confronto con l’Amministrazione capitolina, Gabinetto del Sindaco e Assemblea Capitolina.

UN PERCORSO LUNGO E UN LAVORO PAZIENTE DI COLLEGAMENTO E CONSOLIDAMENTO DELLE LOTTE, CHE HA COME SUO PRESUPPOSTO FONDAMENTALE LA PARTECIPAZIONE DIRETTA E I RAPPORTI DI FORZA.

Roma, 26/2/2014                           

Resoconto a cura della Segreteria intercategoriale dell’Usi e della RSU USI a Zètema

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