sabato 12 novembre 2011

moblitazione a ll'Università di Roma 3

  Gli studenti e le studentesse della facoltà di lettere e filosofia di Roma Tre,
  prendendo parola sull’incontro tra aziende e studenti organizzato dall’ateneo per il giorno 16 novembre, esprimono il loro  totale dissenso e comunicano che verranno svolte, in quella giornata,
  iniziative ampie, pacifiche ma decise, al fine di impedire che la passerella – una vera e propria presa in giro ai danni degli studenti e delle studentesse – abbia luogo.
  Nella giornata del 16, come soggetti che attraversano quotidianamente  l' università reale, leggiamo l' ennesimo esempio di una tendenza più  che decennale a piegare il luogo università alla privatizzazione e
  alle dinamiche di aziendalizzazione.  Nello stesso tempo, la permeabilità dell' istituzione universitaria
  agli interessi del capitale viene connotata secondo alcuni termini  che, a nostro avviso, segnalano in maniera evidente come, in questa  fase di elevata conflittualità sociale, le autorità accademiche cerchino di appiattirsi sulla logica che vuole il sapere addomesticato alle esigenze di normalizzazione e controllo della società.
  È l’idea di un’università  serbatoio di manovalanza, di precariato selvaggio, esercito di sfruttati e di sfruttabili a seconda delle  esigenze del mercato.
  La scelta di dialogare con imprese del settore gestionale\finanziario si pone, in quest' ottica, come la volontà di legittimare contesti  produttivi fondati su servizi di tecnica governamentale, che stanno caratterizzando questa fase di progressivo autoritarismo sui posti di  lavoro e nella società tutta.
  Di fronte a qualsiasi esempio di padronato ''responsabile'' che sappia restituire la realtà ad un' ipotetica ''normalità'' post-berlusconiana, intendiamo ricordare al rettore che non esistono privati buoni a cui regalare le nostre vite. Esiste il sapere libero e  l’autonomia dei soggetti sociali, e con essi la volontà di riprenderci
  il nostro presente aggredito da una crisi tutta interna agli interessi delle istituzioni globali e delle banche.
  Non permetteremo che nelle nostre università venga elaborato teoricamente e legittimato intellettualmente il nucleo gestionale,apparentemente neutrale, di una futura Italia in cui il dissenso sia disattivato e il conflitto sociale annullato, in ragione di un potere cieco, reticolare e diffuso, di cui giornate come quella del 16
  Novembre sono il laboratorio politico.

  retelettere
  -Lettere Facoltà Aperta-
  inforetelettere@autistici.org

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