sabato 7 maggio 2011

MUNICIPIO XVII, BARBERA: NIENTE PASTO PER OPERATORI DISABILI SCUOLA

MUNICIPIO XVII, BARBERA: NIENTE PASTO PER OPERATORI DISABILI SCUOLA (OMNIROMA) Roma, 08 FEB – «Chiediamo un immediato intervento del nuovo Assessore alla Scuola affinché venga garantito il diritto al pasto agli operatori sociali che assistono i bambini diversamente abili all’interno delle scuole del nostro territorio, ripristinando quel clima di serenità, all’interno delle suddette scuole, nell’ora di pranzo. Da alcuni mesi, il Municipio XVII nega tale diritto, a causa di alcuni problemi burocratici che sono stati causati dalla stessa dirigenza dell’Amministrazione municipale che per il momento impedisce agli operatori di usufruire delle mense scolastiche. Nella convezione stipulata con le cooperative sociali che hanno in affidamento il servizio di assistenza non sarebbero state, infatti, contemplate le modalità del servizio da erogare durante il momento del pranzo degli alunni assistiti. Va evidenziato, infatti, che il momento del pasto degli alunni diversamente abili rappresenta uno dei momenti più delicati della loro giornata, non solo per il bisogno di assistenza, ma anche per gli inevitabili aspetti di socializzazione ed educativi che tale attività riveste per i piccoli utenti». È quanto dichiara In una nota Giovanni Barbera, esponente romano del Prc e della Federazione della Sinistra e presidente del Consiglio del XVII Municipio. «La situazione – continua Barbera – è davvero incresciosa perché la scuola dovrebbe decidere, a questo punto, di concedere la pausa pranzo agli operatori, rinunciando però al loro servizio nelle ore più importanti per i bambini disabili, o imporre agli operatori di rinunciare alla loro pausa pranzo per garantire l’assistenza durante il momento del pasto dei piccoli utenti. Infatti, vista l’esiguità delle ore a disposizione (15 a bambino, anche se frequentano 30 o 40 ore a settimana) e vista la scarsissima paga oraria degli operatori (EUR 6.50 l’ora), molte scuole del territorio si sono organizzate cercando di ottimizzare l’orario di lavoro degli operatori sociali in maniera tale da garantire non solo il rapporto di continuità tra operatore e bambino, ma anche il fatto che l’attività di assistenza erogata da ogni operatore, per uno o più bambini, copra l’intero arco della giornata scolastica dei piccoli utenti, compreso il momento del pranzo». «Inoltre, conclude Barbera – questo diverso trattamento all’interno delle mense scolastiche, che viene percepito dal personale comunale e dai bambini come discriminatorio, sta creando situazioni molto mortificanti che rischiano di rendere spiacevole il momento del pranzo, con ricadute molto negative sul piano educativo per i piccoli utenti. Per tutti questi motivi si è scatenata una vera e propria mobilitazione dei genitori e dei docenti che hanno lanciato una campagna di sostegno agli operatori sociali, ‘inondandò il Municipio di e-mail di protesta e raccogliendo le firme affinché l’Amministrazione pubblica, superando i problemi di ordine burocratico, trovi al più presto una soluzione equa e rispettosa dell’interesse pubblico che riporti serenità all’interno delle scuole

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