lunedì 29 aprile 2013

NASCE LA RETE INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA' E DI LOTTA


Rete sindacale internazionale

di solidarietà e di lotte


Questo appello è lanciato da organizzazioni sindacali, d’Europa, d’Africa, d’America, d’Asia.

Le nostre affiliazioni o non-affiliazioni internazionali sono diverse: membri della Confederazione Sindacale Internazionale, membri di alcune di queste due organizzazioni, che partecipano a reti sindacali diverse, etc.

Esso si indirizza a tutte le organizzazioni sindacali che si riconoscono nel sindacalismo delle lotte, nella democrazia operaia, nell’autorganizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici e nella necessità di trasformazione sociale.

La crisi del sistema capitalista ha conseguenze nel mondo intero. Le crisi economiche, finanziarie, ecologiche e sociali si sovrappongono tra loro e si autoalimentano. Questa crisi globale del capitalismo mostra l’impasse di uno sviluppo basato su una divisione sempre più disuguale della ricchezza prodotta, la deregulation Finanziaria, il libero scambio generalizzato e il disprezzo degli imperativi ecologici.

Per salvare i profitti degli azionisti e dei padroni, per assicurare l’avvenire delle banche, le istituzioni mondiali (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio ecc.) i governi e il padronato colpiscono sempre più i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.

Il sistema economico e politico attuale organizza il saccheggio di numerosi paesi, obbliga milioni di persone a lasciare la propria regione di origine per sopravvivere…e nega poi tutti i loro diritti con il pretesto che sono immigrati/e.

Distruzione dei servizi pubblici, rimessa in causa di tutti i diritti sociali, attacco verso i diritti sindacali, libertà sindacali schernite, sviluppo della precarietà e della disoccupazione per far pressione sulle popolazioni… Questi stessi metodi sono utilizzati in tutti i paesi!

Per arrivare ai loro scopi utilizzano tutti i mezzi: criminalizzazione, processi, arresti, interventi polizieschi, occupazioni militari, pastoie di ogni specie ai diritti collettivi e individuali. La repressione è una delle loro armi contro chi resiste, chi si oppone, chi costruisce delle alternative. La solidarietà oltre le frontiere è una delle nostre risposte.

Il sindacalismo che noi rivendichiamo non è disponibile a patti con i poteri vigenti per attuare misure antisociali. Il nostro sindacalismo ha la responsabilità di organizzare la resistenza su scala internazionale per costruire attraverso le lotte le necessarie trasformazioni sociali.

Il nostro sindacalismo mira al rovesciamento del modello di sviluppo economico, sociale e politico fondato sull’egemonia della finanza, del profitto e della competitività. Al contrario, noi vogliamo costruire un sistema fondato sui beni comuni, sulla redistribuzione delle ricchezze tra tutte quelle e tutti quelli che contribuiscono alla loro creazione, sui diritti dei lavoratori e su uno sviluppo ecologicamente sostenibile.

Noi rivendichiamo l’estensione, la democratizzazione e l’appropriazione sociale del servizio pubblico (educazione, sanità, trasporti, energia, acqua, casa ecc.); fanno parte dei nostri obiettivi comuni la libera circolazione delle persone e l’uguaglianza dei diritti sociali e politici di tutti e tutte, indipendentemente dalla nazionalità, dall’origine, dal sesso,.

Il nostro sindacalismo unisce la difesa degli interessi immediati dei lavoratori e delle lavoratrici e la volontà di un cambiamento profondo. Non si limita al campo rivendicativo economico, ma ingloba questioni come il diritto alla casa, alla terra, l’eguaglianza tra uomo e donna, l’antirazzismo, l’ecologia, l’anticolonialismo ecc.

Gli interessi che noi difendiamo sono quelli della classe operaia (lavoratori e lavoratrici in attività o in pensione, disoccupati e disoccupate, giovani in formazione). Essi si articolano con quelli dei popoli di tutte le regioni del mondo. In ciò noi ci opponiamo frontalmente al padronato, ai governi e alle istituzioni che sono al suo servizio e rivendichiamo la nostra autonomia di fronte a qualunque organizzazione politica.

Esistono organizzazioni sindacali internazionali; delle reti sindacali sono state create in ambiti professionali o geografici. Da una regione del mondo all’altra le nostre storie sindacali, le nostre strutture sindacali, le nostre affiliazioni sindacali, sono diverse. Ma noi condividiamo ciò che è essenziale: noi siamo determinati/e ad avanzare nel coordinamento del sindacalismo di lotta sul piano internazionale.

Noi non facciamo un appello per la costituzione di una nuova organizzazione sindacale internazionale. Noi intendiamo rafforzare, diffondere, rendere più efficace una rete del sindacalismo di lotta, democratico, autonomo, alternativo, femminista, internazionalista.

Noi vogliamo condividere le nostre esperienze, arricchirci delle resistenze e delle conquiste di tutti, costruire l’unità oltre le frontiere, mettere in campo la solidarietà internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici.

 Di fronte alla crisi che colpisce le popolazioni di tutti i paesi e di cui è responsabile il capitalismo è necessario coordinare e unificare le nostre lotte. Noi chiamiamo i collettivi sindacali a unirsi a noi per costruire questa unità di azione sindacale, necessaria per combattere gli arretramenti sociali, conquistare nuovi diritti e costruire una società diversa.

Noi non ci battiamo per andare indietro; certo, gli attacchi contro la classe operaia sono molto forti e talvolta vengono portati sotto forme nuove. Ma lo sfruttamento capitalista non è una novità ed è con quello che bisogna rompere, per creare dei modelli, dei modi di organizzazione della società che partano dai bisogni della popolazione.

Questo percorso noi lo costruiamo passo dopo  passo con tutte le organizzazioni sindacali di lotta per le quali il sistema capitalista non è il modo di organizzazione insuperabile per la nostra società e che costituiscono il cambiamento attraverso lotte collettive quotidiane e riflessioni sulla società che noi vogliamo per il domani.

Dopo l’incontro internazionale del marzo 2013 noi abbiamo degli obiettivi concreti, degli impegni comuni. E’ insieme a tutti e tutte che noi li definiamo e che li condurremo a buon fine:

 

Noi agiamo nel tempo per la solidarietà internazionale e soprattutto contro ogni repressione antisindacale. La nostra lotta è condotta contro tutte le oppressioni, soprattutto quella contro le donne.

 

 Noi interverremo in maniera unitaria e coordinata per appoggiare le lotte e le campagne internazionali già esistenti e riaffermando il diritto all’autodeterminazione dei popoli: sostegno ai popoli palestinese e del Sahara, riconoscimento del sindacalismo autonomo nei paesi del Maghreb e del Medio Oriente, contro l’occupazione militare di Haiti, contro i trattati europei che impongono l’austerità, per il diritto di tutti i popoli a decidere del loro avvenire…

 

Noi rafforziamo e estendiamo il lavoro internazionale condotto nei settori professionali (trasporti, educazione, call center, industria, commercio, sanità ecc…) e su questioni interprofessionali (diritto delle donne, immigrazione, casa, ecologia, sanità e lavoro ecc…), già il lavoro si organizza in parecchi di questi settori e il suo coordinamento è preso in carico da organizzazioni sindacali dei nostri diversi paesi.

 

 Noi continuiamo il lavoro di riflessione e di elaborazione sulle questioni della crisi del sistema capitalista e delle alternative ad esso

 

 Infine noi mettiamo insieme i mezzi materiali necessari per la riuscita dei nostri progetti communi: siti web, mailing list, coordinamento per settori professionali ecc.

 

FIRME AL 14 APRILE 2013 :

Organisations syndicales nationales interprofessionnelles

è Central Sindical e Popular Conlutas (CSP-Conlutas) - Brésil.

è Confederación General del Trabajo (CGT) - Etat espagnol.

è Union syndicale Solidaires (Solidaires) - France.

è Confédération Générale du Travail du Burkina (CGT-B) - Burkina.

è Confederation of Indonesia People's Movement (KPRI) - Indonésie.

è Confederación Intersindical (Intersindical) - Etat espagnol.

è Syndicat National Autonome des Personnels de l'Administration Publique (SNAPAP) - Algérie.

è Batay Ouvriye - Haïti.

è Unione Sindacale Italiana (USI) – Italie (aderente alla Coordinazione RossoNera)

è Confédération Nationale du Travail - Solidarité Ouvrière (CNT SO) - France.

è Sindicato de Comisiones de Base (CO.BAS) - Etat espagnol.

è Organisation Générale Indépendante des Travailleurs et Travailleuses d'Haïti (OGTHI) - Haïti.

è Sindacato Intercategoriale Cobas (SI COBAS) - Italie.

è Confédération Nationale du Travail (CNT-f) - France.

è Intersindical Alternativa de Catalunya (IAC) - Catalogne.

è Union générale des travailleurs sahraouis (UGTSARIO) - Sahara occidental.

è Ezker Sindikalaren Konbergentzia (ESK) - Pays basque.

Organisations syndicales nationales professionnelles

è National Union of Rail, Maritime and Transport Workers (RMT) - Grande-Bretagne.

è Centrale Nationale des Employés – Confédération Syndicale Chrétienne (CNE/CSC) - Belgique.

è Sindicato Nacional de Trabajadores del Sistema Agroalimentario (SINALTRAINAL) - Colombie.

è Fédération Générale des Postes, Telecom et Centres d’appel - Union Générale Tunisienne du   Travail (FGPTT/UGTT) - Tunisie.

è Trade Union in Ethnodata - Trade Union of Empoyees in the Outsourcing Companies in the financial sector - Grèce.

è Syndicat national des travailleurs des services de la santé humaine (SYNTRASEH) - Bénin

è Organizzazione Sindicati Autonomi e di Base Ferrovie (ORSA Ferrovie) – Italie.

è Sindicato Único de Trabajadores del Grupo Ripley S.A – Pérou.

è Union Nationale des Normaliens d’Haïti (UNNOH) - Haïti.

è Confederazione Unitaria di Base Scuola Università Ricerca (CUB Scuola Università Ricerca) - Italie.

è Confederazione Unitaria di Base Immigrazione (CUB Immigrazione) - Italie.

è Coordinamento Autorganizzato Trasporti (COAT) – Italie.

 

Organisations syndicales locales

è Union Sindicale di Base Milanoest - Casa dei Sindacati di Base – (USB Milanoest) - Italie.

è Trades Union Congress Liverpool (TUC Liverpool) – Angleterre.

è Sindacato Territoriale Autorganizzato (ORMA) – Italie.

è Fédération syndicale SUD Service public, canton de Vaud (SUD Vaud) - Suisse

è Etudiants Fédération Générale du Travail de Belgique sections bruxelloises (Etudiants FGTB Bruxelles) - Belgique.)

è Sindicato Unitario de Catalunya (SU Metro) - Catalogne.

è Sindicato dos Trabalhadores da Fiocruz (Asfoc-SN) – Brésil.

 

Organisations syndicales internationales

è Industrial Workers of the World - International Solidarity Commission (IWW)

 

Courants, tendances ou réseaux syndicaux

è Transnationals Information Exchange Germany (TIE Germany) - Allemagne

è Emancipation tendance intersyndicale (Emancipation) – France.

è Globalization Monitor (Gmo) - Hong Kong

è Courant Syndicaliste Révolutionnaire (CSR) - France

è No Austerity - Coordinamento delle lotte – Italie.

è Solidarité Socialiste avec les Travailleurs en Iran (SSTI) - France.

è Basis Initiative Solidarität (BASO) – Allemagne.

è LabourNet Germany - Allemagne.

è Resistenza Operaia - operai Fiat-Irisbus – Italie.

 

 per contatti con l'USI    usiait1@virgilio.it

Per le organizzazioni sindacali, correnti, tendenze o reti sindacali che vogliono firmare l’appello scrivere a: syndicalisme.inter@solidaires.org

domenica 28 aprile 2013

RESOCONTO TRATTATIVA USI A ZETEMA


RESOCONTO USI e RSU USI ZETEMA TRATTATIVA SINDACALE AZIENDALE DEL 24 APRILE 2013…ACCORDI NON RISPETTATI E INTERPRETAZIONI AZIENDALI IN PEJUS E RESTRITTIVI SU DIRITTI INDIVIDUALI.

 

Si è svolto il 24 aprile 2013, il tavolo di trattativa aziendale tra OO.SS. e RSU e la Società Zètema Progetto Cultura srl. Assente l’Amministratore Delegato Dott. Albin Ruberti, la Società era rappresentata da responsabili delle Relazioni sindacali e dell’Ufficio del personale. L’incontro era convocato su piano ferie estive, gestione straordinari e banca ore, varie ed eventuali, la delegazione Cgil ha chiesto preliminarmente di sapere in quale data si sarebbe discusso di Contratto Integrativo aziendale, sul premio di produzione e sulla tempistica per il rinnovo delle RSU interne. TUTTE E TRE LE RICHIESTE DELLA CGIL SONO RIMASTE SENZA ALCUNA RISPOSTA DA PARTE DELL’AZIENDA, che si è limitata a prenderne atto.

Sul PIANO FERIE, con proposta di Zètema di accordo che NON E’ STATO SOTTOSCRITTO al momento da nessun sindacato presente alla trattativa, dopo alcune modifiche e integrazioni condivise sul testo presentato da Zètema, la prima scintilla di attrito è avvenuta quando si è arrivati al settore dei PIT, dove è stata rilevata da componenti della RSU una discrepanza tra il numero delle postazioni previste dal Contratto di Servizio in vigore e una equa distribuzione delle ferie tra il personale dei Pit stessi. La Zètema ha rappresentato che le disposizioni del Contratto di Servizio possano essere modificate, “dimenticandosi” di specificare che tali modifiche debbano essere formalizzate e con passaggi con l’Ente proprietario Comune di Roma Capitale, successivamente confrontati al tavolo sindacale aziendale. DI TALI MODIFICHE SUL PUNTO, NON VI E’ ALCUNA TRACCIA, forse alla Zètema i dirigenti pensano di poterle fare …a prescindere. Non risulta infatti che un operatore dei PIT possa essere utilizzato al “bookshop”, visto che le loro mansioni specifiche prevedono l’utilizzo prioritario per informazioni turistiche. Si tratta di questioni più volte segnalate anche dalla RSU USI Zètema e dalla stessa USI territoriale, anche per altri settori, all’Osservatorio comunale sulle condizioni di lavoro, in termini di RISPETTO DEL CONTRATTO DI SERVIZIO E DELLA TRASPARENZA DEGLI ATTI, la Rsu Usi Serenetta Monti al tavolo del 24 aprile ha espresso sostegno alle perplessità e rilievi del delegato Rsu della Cgil, uno di loro ha avuto un “trattamento speciale” con tentativo di zittirlo da parte dei dirigenti aziendali, fatto che dimostra la condotta poco serena e “costruttiva” di chi rappresenta la controparte quando si toccano punti scoperti, in termini di manovre poco corrette o aggiramento di diritti o di regole certe. E’ stato ribadito dalla stessa RSU USI, che in sede sindacale tutti i componenti della RSU hanno diritto di “METTERE BOCCA” su tutte le questioni e che nessuno delle controparti, deve permettersi di mancare di rispetto ai delegati sindacali.

Altra questione che ha scatenato vivaci polemiche è stato sul tema degli STRAORDINARI.

E’ stato chiesto dalla RSU Usi di pubblicare per esigenze di trasparenza e di buona prassi, i prospetti riepilogativi dell’andamento degli straordinari e di chi li abbia già effettuati, con riferimento per il MARCO TESTACCIO, che gli straordinari siano distribuiti e consentiti a tutti cloro che ne fanno richiesta e non solo a chi conosce questa struttura “particolare”. La questione si è subito collegata al tema della BANCA ORE POSITIVA, che aveva visto pochi mesi fa la sottoscrizione di un accordo aziendale, che prevedeva il possibile pagamento di tali ore. E’ venuto fuori all’incontro del 24 aprile, che la Zètema ha valutato come “anomale” i casi presentatisi di richiesta di retribuzione di tali ore. La Zètema ha quindi deciso di NON EROGARE ALCUN EMLUMENTO E ORA PAGATA. Fatto che si pone in diretto contrasto con l’accordo sottoscritto, anche perché in sede di sigla di quell’accordo (anche dalla Usi tramite la RSU), vi era stato un chiarimento da parte dell’Amministratore Delegato Dott. Ruberti, che indico che quell’accordo era NECESSARIO PER SANARE TUTTO IL PREGRESSO E METTERE DEI PALETTI PER IL FUTURO. OGGI, l’Azienda torna indietro sui suoi passi, forse perché si è resa conto che applicare quell’accordo può essere troppo “vantaggioso” per chi lavora e troppo costoso per la Zètema, facendo capire   che tutte le RSU e i sindacati…HANNO CAPITO MALE. E’ stato richiesto da parte delle RSU USI e a sostegno da quella del CIL, che siano effettuate delle VERIFICHE sulle richieste già pervenute e per quelle che perverranno, per far retribuire le ore in positivo fatte, in caso negativo la USI SI ATTIVERA’ NELLE SEDI COMPETENTI PER FAR RISPETTARE I TERMINI DELL’ACCORDO (anche sostenendo i singoli lavoratori che firmeranno il mandato ad agire per le procedure di recupero e pagamento con vertenze alla DTL ) e solo in ultima ratio, la disdetta dell’accordo. NON VORREMMO CHE TALI COMPORTAMENTI COSI’ “RISPARMIOSI” SIANO L’EFFETTO E LA REAZIONE PADRONALE A ZETEMA DELL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 9 DELLA LEGGE SULLA “SPENDING REVIEW” (tagli e risparmi per il 20%), che ha visto l’USI muoversi a livello nazionale e locale, sia in piazza che con il Direttore del Comitato Esecutivo di Roma Capitale Dott. Borriello (con verbale di incontro firmato da USI il 16 aprile 2013). Altro momento di contrasto con la Zètema è stato sull’interpretazione restrittiva e penalizzante, in merito all’art. 43 del CCNL Federculture e del relativo articolo del Contratto Integrativo Aziendale, sui congedi straordinari per motivi familiari, anche a fronte di giustificativi e certificati presentati da colleghe e lavoratrici madri, giudicati “generici” dall’azienda, mente il contratto nazionale prevede solo che siano “debitamente documentati” per parenti e affini, non permettendo agli uffici del personale di entrare nello specifico…per ovvi motivi di riservatezza e privacy per chi lavora.

Allo stato attuale, si è ottenuto che siano “congelati” i 3 giorni di ferie che la Zètema ha cambiato d’autorità alle colleghe, al posto dei 3 giorni di congedo straordinario retribuito, in attesa di approfondimenti con le dirette  interessate e sulla pretesa aziendale di ricevere certificati più…dettagliati e a loro parere, corretti.

LA NOSTRA BATTAGLIA DENTRO LA ZETEMA, AL COMUNE DI ROMA, NELLE PIAZZE, PER FAR GARANTIRE DIRITTI INDIVIDUALI E COLLETTIVI, TUTELE E SALARIO CONTINUA…                                      

 A cura della Segreteria provinciale intercategoriale USI e mail usiait1@virgili.it



RSU USI Zètema Serenetta Monti e mail per info e contatti serenettam@gmail.com,

28 APRILE UNA GIORNATA DA RICORDARE PER IL MOVIMENTO ANIMALISTA


28 Aprile 2012 – 28 Aprile 2013…una giornata da RICORDARE

per il movimento animalista e non solo…

28 APRILE 2013, ORE 14 MANIFESTAZIONE A ROMA

da Piazza della Repubblica “Animal liberation day”.

 

L’UNIONE SINDACALE ITALIANA USI, storica confederazione sindacale fondata nel 1912, autorganizzata, autogestita e autofinanziata, ricorda che un anno fa, il 28 aprile 2012, il movimento di liberazione animale ha segnato un punto a suo favore, attraverso una azione diretta liberò dal canile lager di “Green Hill”, a Montichiari nel bresciano, i cani che vi erano tenuti segregati. Anche l’Usi si schierò per la chiusura di Green Hill e dei canili – prigione.

Oggi quel canile lager è chiuso, ma la lotta per eliminare le discriminazioni e i soprusi nei confronti delle “istituzioni totali”, che tengano imprigionati senza il rispetto di condizioni dignitose di vita gli esseri viventi, persone o animali che siano, non è finita, come non è finita la lotta per veder riconosciuti sul pianeta Terra, gli elementari diritti civili, il contrasto alla pena di morte, in Italia una legge che sanzioni il reato di “tortura” (il caso di Genova 2001 ce lo sta a testimoniare).

Per l’USI, proprio per il suo ormai centenario percorso di autorganizzazione per l’emancipazione delle classi lavoratrici e dei settori sfruttati, non è scindibile anche il sostegno ai movimenti che si pongano l’obiettivo della “liberazione animale” dai lager, dal contrasto alle pratiche vivisezionistiche, da un modo di praticare la ricerca scientifica non per trovare soluzioni che facciano avanzare lo stato di benessere per tutta la collettività nel rispetto dell’ecosistema, ma che usano animali e…persone come CAVIE.

La ricerca scientifica anche quella in campo medico-farmaceutico e sanitario, deve essere svincolata dalla finalità di chi la finanzia, di poter ottenere profitti con le applicazioni e gli sviluppi dell’evoluzione scientifica, va contrastata la ricerca bellica, come quella che senza troppi scrupoli, pratica la vivisezione sugli animali. Anche coloro che nelle multinazionali farmaceutiche (ma lo stesso vale per chi “testa” prodotti o usa metodi non corretti per i c.d. “prodotti di bellezza”…), si vantano di sacrificare le cavie per medicine o cure mediche o  terapie costose, per mantenere in vita “gli ammalati” in un modello, quello capitalistico, che produce morte, miseria, sfruttamento, non certo per filantropia, non certo per garantire il benessere di tutti e tutte anche di chi cure costose non se le potrebbero permettere, ma per la difesa di loro profitti e interessi, sono complici  comunque acquiescenti di tale modello e di certe pratiche.

Lo stesso vale per il concetto di “canile”, di  “gattile”, non possono essere accettati senza lottare metodi simili a quelli delle carceri o degli istituti psichiatrici pre-riforma Basaglia, l’esperienza maturata da chi lavora nei canili sulla ricerca di metodologie alternative a quelle usate comunemente,  il superamento dei classici luoghi comuni di tipologie di cani “pericolosi” e di cani “da salotto”, l’abolizione della pratica della soppressione di cani “randagi” e le campagne contro l’abbandono  lo stesso contrasto al randagismo, sui quali anche le strutture sindacali Usi nei canili comunali di Roma Capitale hanno iniziato a cimentarsi (dopo aver vinto la prima lotta al precariato dilagante di chi ci lavorava), sono situazioni sulle quali riflettere e mobilitarsi.

Superare il modello capitalistico e i sui effetti devastanti, significa anche superare le discriminazioni e costruire una nuova umanità nel rispetto della natura. 

 

Segreteria nazionale generale Confederazione USI e mail usiait1@virgili.it


28 Aprile 2013 GIORNATA MONDIALE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO


LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, NON SI MONETIZZA

LA SICUREZZA NON E’ UN COSTO…DA RIDURRE  O ELIMINARE

 

Da Comitato 5 Aprile di Roma - Nodo locale della RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E SUI TERRITORI

 E mail di riferimento del Comitato 5 Aprile circolotlc@hotmail.com,


Sede operativa presso Usicons Largo G. Veratti 25 00146 Roma fax 06 77201444

 E mail RETE NAZIONALE bastamortesullavoro@gmail.com,       

 

IL COMITATO 5 APRILE, CHE HA ADERITO AL PERCORSO DEL CONSIGLIO METROPOLITANO DI ROMA, IL MARTEDI’ DALLE ORE 19 ALLE 20.30, SVOLGE IL PUNTO INFO E SPORTELLO SPECIFICO SU SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO, per informazioni, consulenze, consigli a VIA G. GIOLITTI 231 (vicino alla Stazione Termini di Roma), ovviamente gratuite (anche su appuntamento)     

 

E’ in preparazione, tra il 20 e il 23 maggio 2013 a Roma, il terzo incontro sulla IN-SICUREZZA NELLE SCUOLE (dagli asili nido alle superiori), che prosegue l’intervento su questo argomento già oggetto di iniziative, segnalazioni e attività del Comitato 5 Aprile che dei RLS, RSA-RSU, attivisti del Comitato sui tanti aspetti che riguardano la sicurezza di chi frequenta le scuole e le strutture educative e la salute di chi ci lavora, personale docente e non docente, dipendente pubblico o privato (cooperative, aziende di pulizie, assistenza a disabili  minori in difficoltà, AEC, mense…), non ultima la vicenda del “bombardamento” di onde elettromagnetiche provocate da antenne per WI-FI…E’ in preparazione un seminario- autogestito e incontri su “STRESS DA LAVORO CORRELATO”. 

 

Ogni anno nel mondo oltre 2 milioni di morti sul lavoro, comprese quelle dovute a malattie professionali e incidenti.
UNA STRAGE SUL LAVORO E …DA LAVORO SALARIATO, in una “guerra di classe” con morti e feriti che non abbiamo proclamato come lavoratori e lavoratrici, ma che i padroni, chi difende i loro interessi di profitti e taglio dei “costi” con aumenti di ritmi e carichi di lavoro, di precarietà e ricatti sul lavoro e nella vita, ci sta facendo pagare con la scusa dell’ennesima “crisi” permanente e di politiche di austerità. Le malattie professionali o da stress da lavoro correlato, rimangono sottovalutate nei sui effetti devastanti, rispetto agli incidenti anche mortali sul lavoro, nonostante gli stessi dati “ufficiali” li contino in numero 6 volte superiore rispetto agli “incidenti” propriamente definiti tali (ai quali si aggiungono gli incidenti mortali “in itinere”, quando si va o si torna dal lavoro). LA NOSTRA LOTTA CONTINUA

mercoledì 24 aprile 2013

25 APRILE - ORA E SEMPRE RESISTENZA


CONUNICATO SINDACALE E RADIO STAMPA -  da SEGRETERIA GENERALE NAZIONALE CONFEDERAZIONE USI UNIONE SINDACALE ITALIANA fondata nel 1912 e mail usiait1@virgilio.it, sito nazionale ufficiale www.usiait.it,


giornale LOTTA DI CLASSE (diffidate dalle false imitazioni) www.lottadiclasse.info

 

Il 25 aprile 2013, anniversario dalla LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO.

ORA E SEMPRE RESISTENZA, anche se il processo di VERA LIBERAZIONE ANCHE DALL'OPPRESSIONE, DALLO SFRUTTAMENTO DI GOVERNI ESPRESSIONE DEGLI INTERESSI DI CAPITALISMO ECONOMICO E FINANZIARIO, E' ANCORA LUNGO e la MARCIA VERSO LA LIBERAZIONE E L'EMANCIPAZIONE E' IRTA DI OSTACOLI E LUNGA DA PERCORRERE.

Sviluppiamo autorganizzazione nei luoghi di lavoro e nei territori, costruiamo percorsi di autogestione e di partecipazione solidale, collettiva, dal basso, non un passo indietro, fronteggiamo barbarie razzista, discriminazioni anche di genere, ricostruiamo un tessuto culturale e pratiche di massa nei settori produttivi, nei servizi per una nuova umanità e una società LIBERATA DA SFRUTTAMENTO DELLE PERSONE, DELLA NATURA E DAL MODELLO DOMINANTE.

A cura della Segreteria generale nazionale della Confederazione Unione Sindacale Italiana USI

(fondata nel 1912, con dirigenti come DI VITTORIO, BORGHI e GIOVANNETTI, fu sciolta d'autorità "...per non più ricostituirsi..." il 7 gennaio 1925, per ordine dell'allora capo di governo Benito Mussolini...dopo che iscritti-e, militanti e popolazione avevano difeso le camere del lavoro, le sedi sindacali e le case del popolo fino all'ultimo...ORA L'USI E' DI NUOVO OPERATIVA A LIVELLO NAZIONALE....)

RESOCONTO TRATTATIVA BRUTTO ANATROCCOLO


Comunicato sindacale – per affissione in bacheca (art. 25 L. 300/70)

 

RESOCONTO INCONTRO SINDACALE TRA SOC. COOP. SOCIALE

 “IL BRUTTO ANATROCCOLO” E LA USI (RSA E SEGRETERIA) 18 Aprile 2013

 

Si è svolto il 18 aprile 2013 l’incontro sindacale tra la delegazione dell’Unione Sindacale Italiana USI, con la Rsa interna e il Presidente e componenti del CdA della Società Cooperativa Sociale “Il brutto anatroccolo” a Roma, presos la sede legale e operativa della Cooperativa, che ha diversi affidamenti e servizi sul territorio del Municipio Roma IV.

Nel corso dell’incontro, all’interno del confronto periodico di livello aziendale previsto all’articolo 9 del CCNL Coop. Sociali, si sono esaminate la situazione di crisi aziendale proclamata l’anno scorso dalla cooperativa, le questioni del piano di rientro e l’utilizzo dello strumento della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (CIGD), già da giugno del 2012 per amministrativi e personale delle strutture organizzative, da gennaio del 2013 e fino al 30 aprile di quest’anno, anche per il personale utilizzato nei servizi comunali e delle AASSLL. La CIGD, proseguita per il personale amministrativo e di organizzazione, era stata originariamente richiesta alla Regione Lazio per il 25% di copertura anche per il personale operativo sui servizi e affidamenti, poi ridotta al 12% e incide in media per circa 4 ore sul personale, con procedura seguita da Legacoop, alla quale la cooperativa sociale è associata (accordo firmato dalla sola Cgil).

Allo stato attuale, il CdA non ha notizie su eventuali possibilità di proroga e rifinanziamento della CIGD anche dopo la scadenza già autorizzata (30/4/2013).

Altra questione che sta impegnando il CdA nel mese di aprile successivamente a maggio riguarderà l’assemblea dei soci, è il Bilancio 2012 da approvare, che prevede un risultato negativo oltre le aspettative e sul quale la Cooperativa Sociale era già intervenuta per la riduzione di spese e la limitazione del passivo e una gestione oculata degli istituti “pro solvendo” e “pro soluto” per fatture e pagamenti da parte dei committenti pubblici.

La delegazione USI ha fatto alcune osservazioni e rilievi sia sulla situazione generale nazionale e locale, relazionando sugli incontri e procedure attivate per quanto riguarda il terzo settore e le cooperative sociali, a livello ministeriale e del Comune di Roma Capitale, anche in ordine al processo di ristrutturazione dei servizi di assistenza domiciliare per anziani, disabili e minori comunali, la delibera 355 del 2012 che modifica le tariffe del costo orario dei servizi e del lavoro, con un costo che è inferiore alle tabelle ministeriali del costo del lavoro pubblicate il 10 aprile, la difficoltà di Dipartimenti e Municipi a pianificare i costi e la gestione costantemente “in emergenza” sul pagamento di fatture e con proroghe fino a Giugno 2013, con gestione contabile e amministrazioni in 1/12. L’USI ha anche fatto alcuni rilievi su procedure tecniche per la CIGD applicata alla cooperativa sociale, spiegando quanto fatto in altri enti del terzo settore dove si è applicato questo istituto di “ammortizzatore sociale” all’interno di processi di riorganizzazione e ristrutturazione interna, evitando esuberi e possibili licenziamenti.

Per quanto riguarda la parte dei servizi gestiti dalla cooperativa, nel Municipio manca ancora l’ufficialità delle proroghe oltre il 30 aprile, pur confermando il CdA la tendenza alla gestione con 1/12 di copertura, specie su servizi Saisa (anziani) Saish (disabilità) e Sismif (minori), mentre rimane difficile la situazione per i servizi socio sanitari a gestione ASL.      

Sul fronte stabilizzazione dei collaboratori e precari, da Gennaio 2013 sono stati ammessi 3 nuovi soci, che sono stati per il momento esclusi dall’applicazione della CGID e la tendenza è cercare i ridurre al minimo indispensabile il fenomeno del precariato, se non per sostituzioni dei soci lavoratori con idoneità limitata per condizioni di salute (prescrizioni), per progetti di breve durata il cui budget non coprirebbe il costo del lavoro per i soci lavoratori o per i servizi scolastici.

Per la formazione e aggiornamento del personale, diversi corsi sono stati attivati, nei limiti delle possibilità economiche e di tempo per non sguarnire troppo i servizi.

Sulla vicenda salute e sicurezza, i problemi sono quelli già evidenziati in altri incontri, specie per l’aumento di soci lavoratori con capacità ridotte per prescrizioni e il rispetto di carichi di lavoro.   

In sostanza, una situazione difficile ma sostenibile, con diverse verifiche dal punto di vista contabile e  della gestione dello stato di crisi e delle soluzioni da adottare, che impegneranno molto il CdA e la stessa assemblea dei soci, che sarà chiamata a pronunciarsi su alcune questioni critiche.

Alle 15.30 l’incontro è terminato, con la richiesta al Cda da parte dell’Usi di informare la Rsa Usi interna degli sviluppi futuri e di essere aggiornati in merito alle scelte adottate dal CdA

Trasmette Unione Sindacale Italiana USI e mail usiait1@virgilio.it, fax 06 77201444 Largo G. Veratti 25 Roma,  blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com, sito nazionale ufficiale www.usiait.it,         

 

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AL LABORATORIO SOCIALE QUARTICCIOLO CORSO AUTOGESTITO

DI FORMAZIONE SINDACALE IN DUE INCONTRI – primo modulo

 

Gli incontri del corso si svolgeranno il 15 MAGGIO 2013 e il 22 MAGGIO 2013, dalle 20 alle 21, presso i locali del Laboratorio Sociale Quarticciolo - Centro di Documentazione “LA TALPA” in Piazza del Quarticciolo, Roma (angolo via Ostuni 7-9)

 

Argomenti del 1° modulo del corso di formazione sindacale:

(15 maggio) nozioni generali di diritto del lavoro e di diritto sindacale; il rapporto di lavoro, le modificazioni dei contratti di lavoro e i diritti (quelli che rimangono…) di lavoratrici e lavoratori.

(22 maggio) Struttura del salario e busta paga, impariamo a leggerla…; salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, prime informazioni di base;

 

PER PRENOTAZIONI AL CORSO MANDARE E MAIL A

usiait1@virgilio.it, oppure mandare un  fax al numero 06 77201444

con indicazione “partecipazione a corso di formazione autogestita sindacale”, indicando nome e cognome e settore di lavoro.

 

IL CORSO E’ GRATUITO, è richiesta solo una sottoscrizione a copertura delle spese di fotocopie dei materiali che saranno distribuiti ai partecipanti al corso, di approfondimento degli argomenti del primo modulo.     

Il corso autogestito, è aperto a coloro che sono interessati e non prevede alcuna iscrizione al sindacato che lo organizza.

Al corso del primo modulo e agli incontri del 15  e del 22 maggio 2013, possono partecipare lavoratori e lavoratrici, di vari settori e categorie, anche non delegati-e sindacali, previa prenotazione.

 

Si ricorda che sono in funzione i PUNTI INFO LAVORO E DIRITTI, per attività di sportello, informazioni, consulenze, vertenze di lavoro individuali e collettive, autorganizzati e autogestiti da lavoratori-trici sindacalizzati e da cittadini “esperti”, nei seguenti luoghi e orari:  IL MERCOLEDI’ DALLE 18 ALLE 20 AL LABORATORIO SOCIALE QUARTICCIOLO (bus 451, tram 14);

IL GIOVEDI’ DALLE 18.30 ALLE 20 A PIAZZA G. MOSCA 50 (bus 719, 785)

DAL 23 APRILE, PER IL COMITATO 5 APRILE, SPORTELLO INFO SPECIFICO SU SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO IL MARTEDI’ DALLE 19 ALLE 20.30 A VIA GIOLITTI 231 (vicino Stazione Termini) c/o Cons. Metropolitano, ogni 15 giorni

IL LUNEDI’ DALLE 16 ALLE 18 (e su appuntamento) SPORTELLO E INFO SCUOLA E SERVIZI EDUCATIVI SCOLASTICI COMUNALI, A LARGO G. VERATTI 25 c/o USI (metro linea B fermata Marconi, bus 170, 791, 23).

domenica 21 aprile 2013

ORGANIZZIAMOCI NELLE SCUOLE E RIPRENDIAMO LE MOBILITAZIONI


INFO USI SCUOLA e UNIVERSITA’
supplemento a LOTTA DI CLASSE giornale dell’UNIONE SINDACALE ITALIANA -
CONFEDERAZIONE DI SINDACATI DI BASE (i principali settori lavorativi sia pubblici che privati) E DI FEDERAZIONI LOCALI INTERCATEGORIALI  (ROMA, MILANO, UDINE, GENOVA, BOLOGNA, FOGGIA, FROSINONE ….) – L’USI FA PARTE DELLA RETE EUROPEA DEL SINDACALISMO ALTERNATIVO E DI BASE (in costruzione www.resistenzaeu.blogspot.it)
E DELLA RETE SINDACALE INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’ E DI LOTTE
 
Ø  L’USI SCUOLA e UNIVERSITA’ HA APERTO LO SPORTELLO DI CONSULENZA SINDACALE
Ø  OGNI LUNEDI’ DALLE 16 ALLE 19 PRESSO LA SEDE DI LARGO VERATTI 25 – ZONA MARCONI
Ø  TEL. 06/70451981 – FAX 06/77201444 (per la scuola NAIR – CLAUDIA per altro ANDREA)
 
PROSEGUONO GLI SPORTELLI USI e USICONS su INFO DIRITTI e LAVORO
·         IL MERCOLEDI’ DALLE 18 ALLE 20 IN PIAZZA DEL QUARTICCIOLO PRESSO IL LAB. LA TALPA
·         IL GIOVEDI’ DALLE 18 ALLE 20 IN PIAZZA MOSCA 50 AL TRULLO
Ø  COSI’ COME PROSEGUE L’ATTIVITA’ DEL CAF CENTRO SERVIZI A NOI COLLEGATO PRESSO LO SPAZIO USICONS DI VIA PITIGLIANO 5 (RICEVE DUE MATTINE E DUE POMERIGGI O PER APPUNTAMENTO TELEFONANDO DIRETTAMENTE ALLO 06/64494301 chiedendo di AZZURRA) ED UNA VOLTA A SETTIMANA IL GIOVEDI’ POMERIGGIO ORIENTATIVAMENTE DALLE 16,30 ALLE 18,30 SI RACCOLGONO I MATERIALI  E I DOCUMENTI ANCHE  A LARGO VERATTI 25 – ZONA MARCONI (RITA).
v  Per conteggi TFR e controlli buste paghe e altro bisogna contattare il CENTRO SERVIZI che dispone di commercialisti a condizioni molto favorevoli
v  Per il servizio legale contattare direttamente la segreteria per email usiait1@virgilio.it  o alex_950@yahoo.it
v  Il centro servizi è convenzionato con traduttori, artigiani, idraulici, elettricisti … soccorso stradale e quanto altro possibili (anche scrivendoci a usicons.roma@gmail.com)
 
ü  INOLTRE COME STRUTTURA ADERENTE AL COMITATO 5 APRILE - SNODO ROMANO DELLA RETE NAZIONALE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E SUI TERRITORI - VIENE APERTO UNO SPORTELLO OGNI 15 GIORNI DI MARTEDI’  DALLE 19 ALLE 20,30 PRESSO IL CONSIGLIO METROPOLITANO IN VIA GIOLITTI 231
 
RIUNIONI E INIZIATIVE:
·         IL 20 APRILE ORGANIZZA AL TRULLO INSIEME AL COMITATO ANTIFASCISTA (CHE HA PREDISPOSTO UNA MOSTRA PER IL 25 APRILE)  IN PIAZZA CICETTI DALLE 17,30 LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO LE BORGATE FASCISTE DI LUCIANO VILLANI SULLA STORIA URBANISTICA POLITICA E SOCIALE DELLA ROMA DEGLI ANNI 40 - A SEGUIRE PROIEZIONE DEL FILM METROPOLIS DI FRITZ LANG presso il Centro Servizi di Via Pitigliano.
·         Il 21 aprile SEMINARIO organizzato dal Coordinamento Romano in Via Galilei.
·         A MAGGIO SI STA ORGANIZZANDO INSIEME AL COMITATO 5 APRILE UNA ASSEMBLEA CITTADINA SULLA INSICUREZZA NELLE SCUOLE
·         ALTRE MOBILITAZIONI SONO PREVISTE PER IL SETTORE SOCIALE,  PER ASILI E SCUOLE MATERNE DEL COMUNE E PER LE AZIENDE DELL’HOLDING CAMPIDOGLIO (ZETEMA, FARMACAP …) ANCHE CONTRO LA SPENDING REVIEW
·         PER IL SETTORE SCUOLA L’USI ADERISCE ALLE PROSSIME MOBILITAZIONI E STA PREPARANDO UN CONVEGNO A SETTEMBRE A LIVELLO EUROPEO CON I SINDACATI ADERENTI ALLA RETE EUROPEA DEL SINDACALISMO ALTERNATIVO E DI BASE DI CUI FA PARTE.
 
PER INFO:
PAGINA FB USI SCUOLA & UNIVERSITA’
PAGINA FB USICONS e sito di riferimento  www.usicons.it
o:  segnala.scuola@gmail.com   (per l’insicurezza nelle scuole)
Sito nazionale: www.usiait.it
Blog del COMITATO ANTIFASCISTA: www.comitatoantifascistatrullo.blogspot.it
 
Grande è il disordine sotto il cielo .. la situazione è eccellente
SCUOLA: CONSIGLI UTILI PER ……
Prima di fare alcune proposte come USI SCUOLA ricordiamo (per chi ancora non lo sapesse) che la nostra struttura proviene dalle esperienze di lotta del vecchio coordinamento precari del ’78 (il CNLS) che fu soggetto trainante nella nascita dei COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA, poi Cobas. La necessità alla fine degli anni ’80 di un progetto intercategoriale e internazionale ci vide rilanciare l’UNIONE SINDACALE ITALIANA storico sindacato autorganizzato, alternativo e di opposizione alle svendite dei grandi sindacati confederali, che ha festeggiato i suoi 100 anni dalla sua nascita nel 1912, come espressione delle CAMERE DEL LAVORO RIVOLUZIONARIE (con fondatori BORGHI, DI VITTORIO, GIOVANNETTI, CORRIDONI ...)
Oggi questo progetto presenta la sua validità anche nel caos politico di questi tempi, proprio per i suoi temi di autorganizzazione, di indipendenza dalle forze politiche, di azione diretta e di rilancio delle lotte (che in questi ultimi anni ci hanno visto appoggiare quelle dei precari ed in difesa della scuola pubblica e il 2 febbraio anche quella del COORDINAMENTO DELLE SCUOLE con la proclamazione di uno sciopero di copertura).
Senza nulla togliere alla prosecuzione delle mobilitazioni che ci hanno visto vincenti contro il disegno di Legge Aprea, la proposta delle 24 ore di servizio, lo smantellamento della scuola pubblica, dobbiamo essere capaci di riaprire canali comunicativi di confronto con le forze politiche democratiche e di unità con genitori e studenti (in particolare per la lotta contro l’INVALSI e qualsiasi sistema di valutazione imposto dall’alto). Dobbiamo a nostro avviso riavviare un rilancio del coordinamento esistente rafforzandone l’organizzazione a livello nazionale; occorre superare le divergenze e i limiti che più spesso si vedono evidenti negli esponenti della CGIL e di qualche esponente del sindacalismo di base, che pure hanno collaborato attivamente alla nascita del coordinamento delle scuole in lotta.
Per questo vogliamo fare alcune proposte che a partire dalla situazione romana si possano estendere a livello nazionale:
-          Costituzione di una commissione tecnica per i rapporti con il parlamento, le istituzioni e le reti, che porti avanti le proposte del movimento delle scuole a partire dalla piattaforma della manifestazione del 2 febbraio 2013:
 Il rifinanziamento della scuola pubblica statale, restituendo gli otto miliardi di euro indebitamente sottratti dal governo Berlusconi e portando il finanziamento in linea con i paesi Ocse. Basta finanziamenti alle scuole private (appoggiando il referendum che nel mese di maggio si svolgerà a Bologna). Questo consentirebbe di rilanciare la qualità dell’istruzione pubblica, diminuendo il numero degli alunni per classe, provvedendo agli interventi edilizi di messa in sicurezza e di adeguamento dimensionale degli istituti, aumentando gli stipendi degli insegnanti e dei lavoratori e garantendo l’accesso a percorsi di formazione permanente. L’assunzione dei precari a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti, ottemperando alla normativa europea che impone la stabilizzazione dei lavoratori che lavorano da oltre tre anni a tempo determinato nelle scuole. Il blocco di qualsiasi progetto di privatizzazione e aziendalizzazione degli istituti scolastici, per una scuola pubblica democratica, laica e pluralista, che garantisca a tutte e tutti una formazione di base e specialistica critica e indipendente dagli interessi del profitto privato. La disdetta del patto sulla produttività e la sua non applicazione al pubblico impiego. Tale accordo scellerato è la via attraverso cui si vuole reintrodurre quello che il movimento ha già rigettato, cioè l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario. L'abrogazione dell'articolo 1, comma 149 della legge di stabilità che vorrebbe differenziare in base al "merito" i finanziamenti alle scuole, lasciando ancora più indietro le situazioni di disagio sociale, ed imponendo sistemi di valutazione che nulla hanno a che vedere con il ruolo istituzionale della scuola pubblica (vedi INVALSI)……
 
 
-          Costituzione di una commissione tecnica su riforma e progetto scuola, sistema di valutazione e risoluzione della precarietà; che affronti anche il regolamento sulla valutazione che Profumo, nonostante il governo dimissionario, ha imposto; una commissione che elabori un nostro manifesto/piattaforma a partire dai punti esposti sopra;
-          Rilancio delle iniziative contro l’insicurezza nelle scuole con assemblee locali, a Roma né è in cantiere una cittadina per maggio 2013, alle quali invitare anche la cittadinanza, le istituzioni e le forze politiche (il materiale elaborato dall’USI e dal COMITATO 5 APRILE snodo romano della RETE NAZIONALE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E SUL TERRITORIO può essere richiesto per email a usicons.roma@gmail.com);
-          costruzione di coordinamenti cittadini degli RSU senza alcuna distinzione di sigla di appartenenza, per riaprire una battaglia contro i tagli di classi e scuole, di fondi e per rilanciare una piattaforma che serva alla riapertura della contrattazione nel comparto, anche in merito agli aumenti salariali;
-          Preparazione di un convegno internazionale alla fine di settembre, per comprendere le trasformazioni in atto nella scuola, in appoggio alle proposte della RETE EUROPEA DEL SINDACALISMO ALTERNATIVO E DI BASE.
 
Come sindacato autorganizzato diamo la nostra piena disponibilità a tutte le iniziative, anche tramite i nostri sportelli e i legali che collaborano con noi.
Infine invitiamo tutto il coordinamento delle scuole di Roma a riprendere la mobilitazione con pressioni/presidi sia al Ministero della Pubblica D/Istruzione che di fronte al Parlamento (Piazza Montecitorio ci attende) in attesa di rilanciare, al più presto, una mobilitazione nazionale.
 
E ricordiamolo ancora una volta
I LAVORATORI E LE LAVORATRICI NON HANNO GOVERNI AMICI
L’UNICA LOTTA PERSA E’ QUELLA CHE NON VIENE FATTA
 
Sede nazionale USI SCUOLA: Largo G. Veratti 25 – 00146 Roma 
fax 06/77201444
Per contatti o per richiesta di tesseramento scrivere email a: usiait1@virgilio.it
 
 
Un modello di contestazione dell’INVALSI … tra le tante scuole in mobilitazione
 
Il Collegio dei docenti del L.A.S. "G. Damiani Almeyda" di Palermo  dell'8 aprile 2013 esprime la propria ferma contrarietà al regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione approvato dal Consiglio dei  ministri, a camere sciolte, l'8 marzo scorso. Con un colpo di mano un governo dimissionario ha infatti varato un
atto normativo che stravolge il funzionamento delle scuole italiane sancendo il primato indiscusso dell'INVALSI nel determinare obiettivi e modalità di funzionamento delle scuole.
Il procedimento di valutazione si snoderebbe attraverso diverse fasi:
1. "Autovalutazione" secondo un format elettronico proposto dall'Invalsi e in base ai dati dell'Invalsi uniti a quelli del MIUR "scuole in chiaro".
2. Valutazione esterna da parte di nuclei coordinati sulla base di protocolli definiti dall'Invalsi con la conseguente ridefinizione dei piani di miglioramento da parte delle istituzioni scolastiche.
3. Rendicontazione pubblica dei risultati del processo.
I protocolli di valutazione nonché il programma delle visite saranno definite dalla Conferenza per il coordinamento funzionale del SNV, presieduta dal Presidente dell'Invalsi.
Un regolamento quindi che costringe le scuole ad adeguarsi ai protocolli di valutazione dell'Invalsi basati sui test standardizzati, a formulare dei piani di aggiustamento basati sui criteri dell'Invalsi  e a rendere pubblici i risultati raggiunti, per affermare compiutamente la concorrenza in base ad un presunto “merito” tra le istituzioni scolastiche.
La Costituzione afferma il principio della libertà di insegnamento.
Considerate le modalità e le finalità previste dal suddetto D.P.R. sul  S.N.V. appare, invece, evidente che tale meccanismo valutativo interviene come una forma pesante di condizionamento e di limitazione
della libertà di insegnamento, che con il tempo piegherà modalità e pratiche didattiche al raggiungimento dell'obiettivo: dalla creazione di cittadini consapevoli a risolutori di quiz. Il procedimento di
valutazione delineato nell'articolo 6 dello schema di Dpr produrrebbe una forma di verifica dell'attività di ciascun docente, scuola e dell'intero sistema scolastico con pesanti effetti diretti ed indiretti di condizionamento dell'autonomia professionale del personale docente e più in generale della libertà di insegnamento del sistema scolastico nel suo complesso.
Il Collegio dei docenti
- ritiene che i rilevamenti Invalsi, anche accompagnati dai correttivi del cosidetto "valore aggiunto", non possano in alcun modo misurare il lavoro svolto a scuola e divenire criterio per stabilire se una scuola funzioni bene o male né che questo sia il loro reale obiettivo;
- denuncia la progressiva dequalificazione del sistema scolastico ridotto alla scuola-quiz e alle classifiche tra scuole ottenute attraverso i test;
- constata che l'immiserimento complessivo delle risorse assegnate alle scuole, l'aumento degli alunni per classe e la diminuzione del numero di ore di lezioni hanno accompagnato l'introduzione dei sistemi di valutazione basati sui test proprio perché restringono drasticamente il campo di ciò che si deve fare a scuola;
- prevede, come è già avvenuto negli stati in cui questi modelli organizzativi sono adottati, un rapido e umiliante proliferare di didattiche finalizzate ai test, la progressiva perdita di importanza strategica dei saperi disciplinari non sottoposti a verifica, la tendenza a falsificare i risultati nel momento in cui diventano decisivi per ottenere premi e punizioni;
- rivendica contro tale degrado la dignità dell'insegnamento, che invece si cerca di trasformare nella produzione in serie di competenze generiche per studenti anonimi e uniformati (e proprio per questo identificabili con un codice a barre). Un lavoro anonimo e dequalificato che non richiede i saperi e le competenze specifiche dei docenti ma quelle di semplici facilitatori-addestratori;
- ribadisce che una vera scuola pubblica deve essere centrata sul continuo miglioramento della sua qualità, perseguibile attraverso la formazione e motivazione di chi vi lavora nonché del miglioramento strutturale delle condizioni in cui si insegna, in primis con l'abbassamento del numero di alunni per classe.
Per tutte queste ragioni, il Collegio dei docenti, delibera di non fornire neanche per quest'a.s. la propria collaborazione alla somministrazione, e alla conseguente tabulazione dei risultati, delle prove standardizzate previste dall'Invalsi per il prossimo mese di maggio.
(approvato a maggioranza con 2 contrari)


 Documento di analisi
FUTURE PROSPETTIVE DEL SISTEMA SCOLASTICO
Quali brutte sorprese ci riserva chi (forse) governerà
I PARTE
1. Il modello europeo ovvero come ti riduco di un anno la scuola per licenziare i precari e diminuire il diritto allo studio
L'esperienza fallimentare del ministro Profumo si sta concludendo con l'indicazione di ridurre di un anno il percorso scolastico allo scopo di liberare risorse da investire nel miglioramento dell'offerta didattica (stiamo ancora attendendo di capire come verranno investiti gli 8 miliardi risparmiati con le precedenti riforme). Per giustificare tale riduzione si fa come sempre appello al cosiddetto “modello europeo” a cui ci si richiama tutte le volte che si vogliono tagliare risorse ai beni comuni senza una giustificazione effettiva.
Analizzando i vari sistemi di formazione europei, però, emerge che un numero considerevole di paesi prevede la conclusione del ciclo d'istruzione superiore a diciannove anni. Tra queste nazioni figurano anche Finlandia e Danimarca, cioè due casi tanto decantati dall'OCSE come esempi virtuosi ed eccellenze nel campo dell'istruzione.
La riduzione di un anno scolastico appare totalmente immotivata dal punto di vista didattico: tagliando un anno di scuola sarà inevitabile l'abbassamento del livello di formazione degli studenti alla fine del loro percorso scolastico che già gli indicatori indicano in sofferenza a causa del taglio delle risorse degli ultimi anni. Tutto questo rischiando di favorire ulteriormente la dispersione scolastica e l'analfabetismo di ritorno che sono una piaga del sistema d'istruzione italiano.
Appare decisamente pretestuoso l'utilizzo costante del “riferimento al modello europeo” per avallare i continui tagli all'istruzione statale considerato anche il fatto che non è prevista alcune direttiva in tal senso e tenuto conto che l'art. 149 del trattato di Maastricht stabilisce che “ la Comunità contribuisce allo sviluppo di una educazione di qualità” ma “rispettando a pieno la responsabilità degli Stati membri quanto al contenuto dell'insegnamento e all'organizzazione del sistema educativo”.
Perché ci si appella all'Europa quando si vogliono tagliare risorse e invece si ignorano le direttive europee riguardo all'assunzione del personale precario dopo la reiterazione dei contratti per tre anni a tempo determinato o la quota  d'investi-mento del PIL sull'Istruzione e sulle misure di prevenzione della dispersione scolastica? (2).
2. L'aziendalizzazione e la privatizzazione della scuola
Il processo di aziendalizzazione della scuola italiana è una tendenza ormai ben riconoscibile all'interno delle politiche governative degli ultimi venti anni e può appieno essere inserito all'interno di un progetto più vasto a livello europeo. Dalla fine degli anni Ottanta assistiamo ad un crescente interesse nei confronti del sistema educativo da parte della Tavola rotonda europea degli industriali (3) che sostiene “l'importanza strategica vitale della formazione e dell'educazione per la competitività europea” facendo notare altresì “che l'industria non ha che un'influenza molto debole sui programmi impartiti nelle scuole e che gli insegnanti hanno una comprensione insufficiente dell'ambiente economico e delle logiche produttive” e quindi suggerisce “di moltiplicare i partenariati tra le scuole e le imprese” invitando gli industriali a
“prendere parte attiva allo sforzo educativo” e i responsabili politici a “coinvolgere le industrie nelle discussioni concernenti l'educazione”. E sempre la stessa Tavola rotonda fa notare che “nella maggior parte d'Europa le scuole sono integrate in un sistema pubblico centralizzato” che “le rende impermeabili alle domande provenienti dall'esterno” (4). Anche lo studioso di economia Murphy fa notare che la “decisione politica di incoraggiare l'apprendimento a vita (life-long learning) è destinata a fornire alle grandi imprese europee l'infrastruttura educativa essenziale al fine del mantenimento dei loro tassi di profitto” (5).
In Italia tale processo di aziendalizzazione trova le sue fondamenta già nella Legge Bassanini (1996) che ha istituto l'autonomia finanziaria delle scuole e poi nel decreto attuativo 175/99 che rende operativa l'autonomia scolastica. Il ministro Berlinguer ha modificato, nel corso del suo mandato, il rapporto pubblico-privato nella scuola per cui oggi si intendono come pubbliche anche le scuole private paritarie essendo stato spostato il concetto di pubblico dalla “gestione” alla “finalità” (6). Questo modello di scuola pubblica prevedeva che lo Stato desse delle norme generali sul sistema di istruzione che poi, secondo l'autonomia scolastica, il territorio avrebbe dovuto accogliere e declinare creando una offerta didattica “pluralistica ed equa”. Invece, si è potuto osservare come l'autonomia negli anni si è tendenzialmente sviluppata come
sistema a carattere lobbistico all'interno del quale è maturata la pressante richiesta da parte delle scuole private paritarie di sovvenzionamenti pubblici a scapito delle risorse che dovrebbero essere destinate unicamente alla scuola statale. All'interno delle scuole statali questa legge ha comportato una autonomia finanziaria che prevede la gestione di un fondo erogato dallo Stato e gestito dagli organi collegiali (non ancora riformati nelle modalità che la legge prevedeva) e dai presidi che hanno cambiato la propria qualifica in dirigenti scolastici (presidi-manager).
Tale progetto di riforma delle istituzioni scolastiche potrebbe giungere al suo definitivo compimento nella prossima legislatura tramite l'attuazione della riforma del titolo V che prevede il passaggio alle Regioni del sistema scolastico nazionale così come proposto più volte da vari esponenti del PDL – tra tutti Valentina Aprea – e come proposto anche nel programma del PD dove si legge che l'unico compito spettante allo Stato dovrebbe essere la vigilanza sulla valutazione degli obiettivi raggiunti (unico organo di controllo a livello nazionale), mentre alle singole istituzioni scolastiche si darebbe mandato di attuare ogni altro aspetto decisionale, didattico, amministrativo, gestionale e finanziario. “Una strada possibile è quella di svuotare il MIUR e decentrare verso le Regioni” nonostante il rischio di aumentare il divario attualmente presente sul territorio nazionale. La soluzione per scongiurare questo pericolo, secondo la proposta del PD, sarebbe di fare in modo che lo Stato abdichi al ruolo e alle funzioni di indirizzo nazionale, conservando unicamente la
funzione di valutazione a posteriori di quanto realizzato dalle scuole.
Fondamentali fasi di passaggio all'interno di questo processo saranno probabilmente:
􀀀 La riforma degli organi collegiali con inserimento di rappresentanti delle imprese locali e degli sponsor così come già proposta più volte nelle varie bozze del PdL Aprea-Ghizzoni.
􀀀 L'esternalizzazione dei servizi già in parte attuata con le mense esterne o affidate a enti autonomi, con le pulizie dei locali affidate alle cooperative come accade già oggi in alcune scuole comunali, con l'appalto dei servizi educativi alle cooperative. L'alternanza scuola-lavoro viene, in parte, utilizzata per sopperire al taglio delle ore di insegnamento tecnico-pratico dovute alla rimodulazione dei quadri orari. Il sistema delle imprese private chiamato a contribuire alla formazione tecnico-pratica si avvantaggia, in questo modo, di
forza-lavoro non retribuita tra i 16 ai 19 anni.
􀀀 La riduzione del finanziamento al Fis (Fondo di Istituto), in attuazione del decreto Stabilità del dicembre 2012, che taglierà in modo notevole per i prossimi tre anni i fondi delle scuole per finanziare gli scatti di anzianità ai docenti di ruolo. In questo modo verrà ulteriormente impoverito il sistema di miglioramento dell'offerta formativa delle scuole così come è stata realizzata in questi anni con l'attivazione di corsi di italiano per stranieri, di tutoraggio, corsi contro la dispersione scolastica e il bullismo, corsi di recupero.
􀀀 Il conseguente innalzamento del contributo volontario nelle scuole statali. A causa della riduzione del Fis, infatti, le scuole si vedono sempre più costrette ad aumentare la richiesta di contributi violando spesso la normativa che prevede un esplicito richiamo alla non  obbligatorietà di questi “erogazioni liberali”. Il ministero si è trovato, di recente, ad ammettere il bisogno delle scuole di ricorrere a richieste di contributi alle famiglie: “non sfugge a questo dipartimento che il contributo delle famiglie rappresenti una fonte essenziale per assicurare una offerta formativa che miri a raggiungere livelli qualitativi sempre più elevati soprattutto in considerazione delle ben note riduzioni della spesa pubblica che hanno caratterizzato gli ultimi anni” richiamando, però, i dirigenti scolastici a “non utilizzare comportamenti vessatori e poco
trasparenti” e consigliando “di far leva sullo spirito di collaborazione e di partecipazione delle famiglie”(7).
􀀀 I sempre cospicui finanziamenti pubblici alle scuole private paritarie (225 milioni di euro nel 2012) che appaiono incongruenti soprattutto in questo periodo storico di forti riduzioni della spesa pubblica. Va sottolineato come questi finanziamenti siano incostituzionali (art. 33 della Costituzione “enti e privati hanno diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo Stato”) e spesso camuffati attraverso il sistema dei buoni scuola, come in regione Lombardia dove ogni anno con il pretesto di sostenere la “libertà di scelta educativa” tra le diverse istituzioni scolastiche si eroga un contributo economico pari a 51 milioni di euro solo nel 2012.
􀀀 La chiamata diretta degli insegnanti da parte dei Dirigenti scolastici attraverso l'istituzione di un Albo professionale. In seguito all'analisi della varie posizioni espresse dalle principali forze politiche (PD – PDL – Monti) su questi punti si nota una sgradevole e diffusa convergenza di vedute che fanno temere un'attuazione molto rapida di tale processo.
3. Attacco al Contratto nazionale docente: aumento dell'orario di lavoro, blocco scatti d'anzianità, blocco ferie docenti precari
L'attacco costante al ruolo e alla professionalità dei lavoratori della scuola è andato crescendo, negli ultimi anni, parallelamente alla volontà di privare la scuola del suo ruolo centrale all'interno della società. La diffusa e trasversale retorica del “docente fannullone”, l'aver reso il contesto lavorativo sempre più privo di risorse e mezzi, i diversi tentativi di svilimento della categoria docente declassata a svolgere mansioni
di mero contenimento si aggiungono all'attacco che da anni si sta realizzando contro i diritti dei lavoratori della scuola.
Le radici di questo attacco sono ben rintracciabili nella precarizzazione del personale della scuola che è diventata una condizione permanente frutto di un chiaro disegno volto alla riduzione dei diritti dei lavoratori (contratto a tempo indeterminato vista la normativa europea; disparità di trattamento in materia di ferie, scatti di anzianità, permessi rispetto al personale in ruolo). A seguito dei tagli del ministro Gelmini la situazione si è ulteriormente aggravata poiché buona parte di coloro che prima erano precari sono diventati disoccupati (150.000 posti di lavoro tagliati nella scuola statale).
La diminuzione di diritti in settori un tempo considerati stabili e sicuri, come quelli del lavoro pubblico, che rendevano i lavoratori statali quasi privilegiati, è un processo che ha peggiorato la possibilità di contrattazione di tutti i lavoratori creando forza lavoro a basso costo, precaria e, quindi, più ricattabile e disposta ad accettare qualsiasi forma contrattuale pur di lavorare. Prova di come questi attacchi si stiano estendendo a tutta la categoria di lavoratori della scuola ne è il recente tentativo di minare direttamente il contratto nazionale, quindi anche i lavoratori a tempo indeterminato, con la proposta dell'aumento dell'orario di servizio a pari retribuzione.
La proposta di innalzare l'orario dei docenti delle scuole superiori di primo e secondo grado da 18 a 24 ore a parità di stipendio è stata avanzata all'interno di una legge finanziaria (decreto stabilità dicembre 2012) e senza che venissero consultate le organizzazioni sindacali di categoria come, invece, prevede il contratto collettivo nazionale (CCNL 2006/2009 art. 28 comma 5). Un tentativo, questo, davvero senza precedenti di attacco allo Statuto dei lavoratori.    Coordinamento Lavoratori della scuola “3 Ottobre” - CPS Milano
NOTE
1 Fonte: rete Eurydice 2010-2011 a cura dell'Agenzia esecutiva per l'educazione dell'Unione europea.
2 Si veda Strategia Europa 2020
3 Educazione e competenza in Europa, studio della Tavola rotonda europea sull'educazione e la formazione in Europa, Bruxelles, febbrario 1989.
4 ERT, Une éducation européenne, Vers une societé qui apprend, Un rapport de la Table Ronde des Industriels européens, Bruxelles, febbraio 1997.
5 Cit. M. Murphy, Capital, class and adult education: the international political economy of lifelong learning in the European Union, Usa, 1997.
6 Legge n. 62/2000.
7 Nota ministeriale n. 40593 del 7/3/2013 in cui si richiamano i DS ai criteri di trasparenza esplicitati nella nota del 20/3/2012.