venerdì 30 dicembre 2011

l'autorganizzazione paga: l'USI sottoscrive tre nuovi accordi aziendali.

UNIONE SINDACALE ITALIANA SOTTOSCRIVE 3 ACCORDI AZIENDALI
IN 3 SITUAZIONI DIVERSE E SENZA PERDERE UN POSTO DI LAVORO NE' SALARIO.

(27 DICEMBRE 2011 con IPAB  SANTA CATERINA DELLA ROSA PER NIDO AZIENDALE AMA, CCNL FISM AL XII MUNICIPIO
CON COOPERATIVA SOCIALE INTEGRATA PEGASO - CAMBIO DI GESTIONE ART. 37 COOP SOCIALI DEL CENTRO DIURNO ALZHEIMER 4° MUNICIPIO 30 DICEMBRE 2011, CON COMUNITA' CAPODARCO DI ROMA ONLUS PER PROGETTO LABORATORI SOCIALI, 28 DICEMBRE 2011, CCNL UNEBA).
SMENTITA PER L'ENNESIMA VOLTA, LA STORIELLA RACCONTATA DAI SINDACATI CONCERTATIVI E COMPLICI E DAI PADRONI
E PADRONCINI, CHE SE NON SEI FIRMATARIO DI CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE, NON ARRIVI ALLA CONTRATTAZIONE
AZIENDALE E DI SECONDO LIVELLO.
SONO SEMPRE I RAPPORTI DI FORZA CHE CONTANO, E' SEMPRE LA CAPACITA' DEI SINDACATI CONFLITTUALI E INDIPENDENTI
DAI SOLITI "GIOCHETTI DELLA POLITICA", A PERMETTERE AI LAVORATORI E LAVORATRICI DI TENERE IL CAMPO ANCHE IN TEMPI DI CRISI. E' UN PICCOLO SEGNALE, DI CONTINUITA' MA DI SPERANZA ANCHE PER TUTTI E TTUTE COLORO CHE QUESTO FINE ANNO 2011 LO STANNO PASSANDO CON IL POSTO DI LAVORO A RISCHIO, CON LICENZIAMENTI DI MASSA, MOBILITA', PRECARIETA' DI LAVORO E DI VITA, CHE LOTTANDO E DOTANDOSI DI STRUMENTI ORGANIZZATIVI IDONEI, SI PUO' FARE...SENZA DOVER PER FORZA STARE ALLE PRATICHE SINDACALI DI CGIL  CISL, UIL, UGL,  CISAL, CONFSAL...CHE VOGLIONO DETENERE L'OLIGOPOLIO DELLE AGIBILITA' SINDACALI E DELLA TRATTATIVA, PONENDO IL "VETO" ALLE STRUTTURE SINDACALI NON FIRMATARIE DI CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO (ma "solo" di accordi sindacali aziendali o di rapporti di forza tali da porsi come interlocutore delle controparti). In due casi su tre, di quelli citati gli accordi sono sottoscritti alla fine congiuntamente a Cgil e a Cisl, in uno si è arrivati all'incontro separato (per il passaggio tra la cooperativa sociale IL CIGNO e la Cooperativa sociale integrata PEGASO) e alla firma di accordi separati tra CGIL e Cisl, da un lato e USI dall'altro. 

L'UNIONE SINDACALE ITALIANA, fedele ai principi dell'Ait, CONTINUA IL SUO PERCORSO VERSO I 100 ANNI DALLA SUA FONDAZIONE ORIGINARIA (1912 - 2012).
RAFFORZA L'AUTORGANIZZAZIONE SINDACALE, I PERCORSI AUTOGESTITI E AUTOFINANZIATI, PASSA DALLA PARTE GIUSTA
.

il 27 GENNAIO 2012, SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA, PROCLAMATO
DA USB, SNATER, SLAICOBAS, S.I.COBAS, CIB - UNICOBAS, ORSA E UNIONE SINDACALE ITALIANA


Segreteria nazionale generale della Confederazione USI - fedele ai principi dell'Ait e coordinamento terzo settore,  cooperative sociali e aziende coord.terzosettore@email.it  sito www.usiait.it, blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com, e-mail usiait1@virgilio.it    

martedì 27 dicembre 2011

Archivio operaio d'azione diretta

Per approfondimenti sulla storia dell'azione diretta operaia e del sindacalismo rivoluzionario italiano e internazionale.
Sezioni su:
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- Rivoluzione sociale internazionale
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lunedì 26 dicembre 2011

Roma: 7 gennaio Antifascista

Roma, verso il 7 gennaio antifascista
7 gennaio: nessuno spazio ai fascisti! Assemblea all'Alberone
Il 7 gennaio sfilerà per Roma una marcia nazionale neonazista spalleggiata e sponsorizzata dal sindaco Alemanno. Non ci importano le motivazioni per le quali si svolgerà questa manifestazione: non le accetteremo comunque!
Non possiamo permettere che chi semina idee razziste, xenofobe ed omofobe attraversi tranquillamente la città senza una risposta concreta e forte da parte dei movimenti antifascisti.
Non possiamo permettere che dopo neanche un mese dall’uccisione a Firenze dei due ragazzi senegalesi Samb Modou e Diop Mor da parte di un militante fascista i suoi camerati scendano in piazza. Loro sono i responsabili morali e fisici di quell’assassinio e le loro mani grondano ancora di sangue.
Non possiamo permettere che al famoso campeggio di Subiaco che ha “riunito” vecchi, nuovi e futuri nazisti venga data continuità consentendo loro di marciare per la capitale medaglia d’oro alla Resistenza. Non possiamo permettere a questi personaggi amici e “camerati” di stragisti, assassini e criminali di guerra di restare tranquilli nelle loro sedi e nei loro covi ben protetti e scortati dalla polizia. Non possiamo permettere e non tollereremo oltre le loro aggressioni a compagni, compagne e in generale a chi vedono come “diverso”, gli agguati agli spazi occupati e liberati, gli assalti ai campi nomadi e gli omicidi di migranti di cui si sono resi protagonisti negli ultimi tempi come in passato.
Non gli permettere di manifestare la loro intolleranza!
Rilanciamo perciò l’assemblea che si terrà all’Alberone il 22 dicembre per discutere collettivamente le modalità per rispondere a questa provocazione fascista.

Con Samb Modou, Diop Mor e tutti i compagni e le compagne assassinat* nel cuore
No pasaran! Antifascist* sempre!
Collettivi autorganizzati della Sapienza e Roma3

venerdì 23 dicembre 2011

organizzare le lotte per l'opposizione internazionale e anticapitalista

ORGANIZZARE LE LOTTE IN ITALIA, EUROPA E MEDITERRANEO
COSTRUIRE UN’OPPOSIZIONE INTERNAZIONALE E ANTICAPITALISTA

(Contributo dell'U.S.I. all'assemblea nazionale del 17/12/2011 a Roma del comitato NO DEBITO)
Sede segreteria nazionale Roma Largo G. Veratti 25 00146 tel. 06 70451981 fax 06 77201444

            1. Il Capitale ha iniziato una vera e propria “guerra di classe”

   Il governo Monti si è velocemente rivelato a tutti per quello che il movimento antagonista aveva già definito fin dal momento in cui il professore proveniente dalla Goldman Sachs fu nominato dal presidente Napolitano: un governo di banchieri e padronale, ferocemente determinato a far pagare la crisi della finanza e dell'economia reale alle classi subalterne. Il governo ripropone e aggrava le decisioni di sostegno alle banche e la difesa dell'ordine neoliberista del capitale, già prese solo tre anni fa per rispondere alla gravissima crisi finanziaria internazionale dei titoli assicurativi “tossici”, ovvero non rimborsabili, originata dagli Stati Uniti. Misure che salvarono e rafforzarono, senza contropartite, il potere della finanza mondiale, favorendo il nuovo attacco speculativo (iniziato dai grandi fondi pensione degli Stati Uniti) della scorsa estate contro i paesi dell'Europa meridionale e, quindi, contro l'euro.
   La grande borghesia europea prende a pretesto l'emergenza in cui si trova ora la sua moneta unica, per rilanciare e accentuare la colossale redistribuzione, del 95% della ricchezza sociale prodotta a proprio vantaggio, a danno della cittadinanza dei rispettivi paese, specie le fasce sociali più deboli, dei beni comuni, dei settori pubblici non totalmente privatizzati, della salute e dell'ambiente. Se poi l'euro dovesse davvero disintegrarsi, nessun problema per “lor signori”: attraverso l'esplosione dell'inflazione oltre il 20% nei paesi più deboli, la fuga massiccia di capitali verso paesi extraeuropei, la condizione di estrema ricattabilità della massa dei lavoratori e delle lavoratrici, la svalutazione delle monete nazionali che rilancerebbe le esportazioni, la classe padronale lucrerebbe ancora sull'aggravarsi della crisi, rafforzando il suo dominio.
   Diventa necessario che si sviluppi a livello di massa, la consapevolezza che il capitalismo sta conducendo una vera e propria “guerra di classe”. Almeno dall'inizio del XXI secolo, la potenza dispiegata su tutto il mondo dal capitale finanziario è tale che il circuito principale di creazione di plusvalore non è più dato dalla formula D-M-D (capitale-produzione-capitale accresciuto), ma da quella D-D-D: è la speculazione finanziaria quella che assicura profitti con percentuali a due cifre, mentre quelli  generati dagli investimenti “produttivi” arrancano lungo la parabola tendenzialmente decrescente individuata a suo tempo da Marx – con le significative eccezioni delle industrie delle armi, delle droghe, della c.d. “economia criminale”, in realtà inscindibile da quella “legale”. La conseguenza forse più drammatica di questa nuova mutazione del capitale, sta nella progressiva irrilevanza del potere d'acquisto delle classi subalterne, ai fini dell'accumulazione del profitto: un eventuale crollo della domanda interna di un paese, anche medio-grande, non avrebbe più gravi conseguenze per la super-classe mondiale, che può muovere e accrescere senza limiti geografici, né ostacoli normativi, né resistenza efficace degli sfruttati, i propri smisurati capitali. Ciò non significa, naturalmente, la scomparsa della classe lavoratrice e della produzione di beni e servizi: significa, però, un forte sbilanciamento a favore delle dinamiche finanziarie. Le cui inevitabili, gravi crisi (scoppio delle varie “bolle”) determinano immediatamente – come è stato evidentissimo negli ultimi anni – terribili contraccolpi nella c.d. “economia reale” e delle condizioni di lavoro e di vita delle classi lavoratrici e dei settori sfruttati.
   Trovandosi ora in una crisi che gli economisti definiscono unanimemente molto pericolosa e “sistemica”, per sopravvivere il capitalismo ha a disposizione delle scelte, da fare anche contemporaneamente: A) smantellamento e privatizzazione completa del settore pubblico (istruzione, pensioni, sanità, aziende municipalizzate...), delle risorse naturali, artistiche, paesaggistiche e dei beni comuni; B) nuove guerre nei paesi del Sud del mondo, sia per impadronirsi di materie prime industriali e agricole, che per eliminare “sacche di resistenza” al dominio del mercato globale, che per ricostituire margini di profitto, grazie al processo di distruzione-ricostruzione, nonché allo sviluppo quantitativo e qualitativo della produzione di armi, per la quale l'innovazione e la sostituzione dei prodotti hanno ritmi velocissimi.
  La consapevolezza della violenza di questa guerra di classe è un passaggio necessario per iniziare a far crescere la resistenza e la ribellione. Dobbiamo anche essere consapevoli della attuale, grande disparità di forze: purtroppo, i rapporti di forza non sono a nostro favore.

            2.  Che fare?

Questa nostra analisi materialista della realtà, non deve però essere intesa come una dichiarazione di resa. Al contrario, deve servirci come strumento per calibrare la giusta e idonea risposta collettiva e globale, non solo in ambito nazionale ma in un percorso di respiro internazionale. Diventa inutile chiedere al potere, alle istituzioni nazionali e sovranazionali, di modificare la propria strategia, di attenuare la violenza e l'iniquità delle manovre economiche, che si ripeteranno più volte, con la giustificazione di voler “salvare il Paese”, in realtà per difendere rendite, profitti e gli interessi di padroni e speculatori.
   Dobbiamo, modificare radicalmente la modalità della nostra azione, riappropriarci di quanto ci appartiene (ovvero tutto), senza delegare niente a nessuno e attraverso la pratica dell’autorganizzazione, nei luoghi di lavoro e nei territori, utilizzando di volta in volta le forme più efficaci allo scopo, con la massima determinazione.
   Di fronte alla gravità dello scenario globale e il suo peggioramento futuro, il compito delle strutture dell'antagonismo sociale e politico è quello di creare le condizioni di resistenza di massa e far sviluppare una conflittualità estesa, capace di rovesciare i rapporti di forza e determinare un radicale cambio di sistema. Non sono più possibili mediazioni: da qui a qualche anno, o il capitalismo riesce a superare questa crisi (che riconosce pubblicamente come “sistemica”), rigenerandosi per l'ennesima volta in una nuova forma, schiacciando ancora di più la grande massa della popolazione, anche attraverso nuove guerre neocoloniali, oppure sarà costretto a implodere per effetto di una controffensiva di classe mondiale. L'accelerazione dell'aggravamento delle molteplici crisi globali – energetica, agroalimentare, industriale, finanziaria, idrica, climatica, dell'inquinamento – sta dimostrando sempre più che sono ormai a rischio le condizioni di vivibilità per l'intera specie umana e animale.. 
   È evidente l'urgenza di una discussione seria e approfondita sulle strategie di lotta, sulle modalità organizzative che dovrebbero rapidamente diffondersi e rafforzarsi. Per contrastare il dominio internazionale del capitale, dovremo assolutamente superare la dimensione nazionale e allargarci, in una prima fase, alla macroregione economica e geopolitica a cui apparteniamo, connettendo e saldando progressivamente in un ampio fronte di lotta, che unifichi su punti condivisi di azione e di piattaforma sociale, le classi sfruttate e oppresse dell'Unione Europea e dei paesi del Mediterraneo.

            3. Da dove cominciare, come proseguire

   Lo schema proposto qui di seguito è flessibile e migliorabile, ma è soprattutto un'ipotesi di lavoro concreta, rapidamente attuabile e generalizzabile ovunque. 

   A) Creare, far vivere e sviluppare assemblee autonome e autorganizzate, aperte alla più larga partecipazione, in ogni situazione di lotta reale o anche potenziale, dalle grandi città fino ai paesi e alle zone rurali o montane:
di lavoratrici/ori a tempo indeterminato, determinato, precari/e e intermittenti, in aziende private, pubbliche e cooperative, in agricoltura, industria e  servizi; di pensionat*, disoccupat*, occupanti di case, persone che rivendicano diritti e reddito, sia italiane che straniere immigrate; di student* medi e universitari, di docenti ed educatrici/ori, di genitori de* bambin* e ragazzin* delle scuole (dai nidi alle medie inferiori); di donne che combattono sessismo, patriarcato, discriminazioni e svalorizzazione di genere; di cittadini che difendono salute della popolazione e integrità dell'ambiente, acqua pubblica e beni comuni; contro le inutili, dannose, costosissime “grandi opere”, contro inquinamento e moltiplicazione dei rifiuti, sprechi energetici, produzioni di morte, avventure belliche e produzione/commercio di armi, demolizione del trasporto pubblico, inefficienza e tagli dei servizi pubblici, agenzie di esazione/estorsione legalizzata, degrado della qualità dei cibi, cementificazione e dissesto idrogeologico…. 

   B) Costituire e far funzionare comitati di lotta su base assembleare, le quali discutano e decidano, a larga maggioranza, strategie e obiettivi dell'azione dei comitati. I comitati si coordinano tra loro a ogni livello, su base territoriale (metropolitano o territoriale), attraverso delegati sempre nominati e revocabili dalle assemblee dei comitati. Come Confederazione Unione Sindacale Italiana, stiamo già lavorando da almeno un anno, ad un percorso di collegamento e di rete a livello europeo e mediterraneo, con diverse strutture sindacali e associative alternative e conflittuali, per il momento con campagne di sensibilizzazione, di solidarietà a scioperi nazionali “generali”, con coordinamento di settori di lavoratori-trici a livello europeo, su punti comuni e condivisi.

Tutto questo impegno non è ovviamente sufficiente, è una importante parzialità, un segnale da non sottovalutare, ma non ha ancora i rapporti di forza idonei alla modifica sostanziale dello “stato di cose presente”..     
   C) Riunificazione degli interventi in ambito sindacale, sociale, ambientale, politico: 
le assemblee e i comitati devono unificare il più possibile rivendicazioni e obiettivi, rifiutando la settorializzazione e la divisione, perché la crisi sistemica del capitale esige una visione e un'azione alternativa altrettanto sistemica e radicalmente antagonista
   D) Indicazione di una  serie di punti per una “piattaforma sociale” unificante:
è  libera circolazione delle persone, di “saperi”, conoscenze e dell'informazione;
è  riconversione ecologica della produzione energetica, industriale e agricola; sovranità alimentare e a km zero, eliminazione dei combustibili fossili;
è  riappropriazione dei "beni comuni", a gestione partecipata e con controllo dal basso;
è  salvaguardia, manutenzione e ripristino dei suoli, del paesaggio e del patrimonio artistico, attraverso moltissime “piccole opere” locali, controllate dal basso e a grande intensità di forza lavoro, di conoscenze e saperi;
è  reddito e pensioni decenti per tutte/i;
è  riduzione generalizzata dell'orario di lavoro a parità di salario e di ritmi;  piena applicazione di tutte le misure per garantire nei luoghi di lavoro la salute e la sicurezza, anche a livello ambientale
è  forti investimenti nell'istruzione scolastica, universitaria e permanente, nella ricerca pubblica; contrasto a ogni forma di discriminazione, anche sessista, al razzismo, al ritorno del nazifascismo;
è  tagli drastici delle forze armate, degli armamenti e delle guerre; dei costi della politica, della corruzione, dei privilegi; delle rendite finanziarie e dell'evasione fiscale; delle “grandi opere” e dei “grandi eventi”; della burocrazia e degli sprechi nel pubblico impiego; avvio di campagne di massa per l’autoriduzione delle tariffe di rilevanti servizi pubblici (luce, acqua, gas, telecomunicazioni…) e contrasto alla tendenza all’aumento indiscriminato di generi di consumo. 
è  annullamento del “Patto di stabilità” europeo e degli obblighi di riduzione del debito; dichiarazione di fallimento (default), gestito in  modo controllato e selettivo, per farlo pagare principalmente agli speculatori e ai possessori di grandi patrimoni
  “L’EMANCIPAZIONE DI LAVORATORI E LAVORATRICI, SARA’ OPERA DI LORO STESSI…O NON SARA’”
           
USI – UNIONE SINDACALE ITALIANA
Roma, dicembre 2011
Fotinprop.LargoVeratti25.Roma.122011

IL 27 GENNAIO 2012 SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO
INTERA GIORNATA MANIFESTAZIONE A ROMA, SCIOPERO
PROCLAMATO DA USB, SNATER, SLAICOBAS, S.I.COBAS, CIB- UNICOBAS
UNIONE SINDACALE ITALIANA, ORSA, adesione SLAICOBAS per il sindacato di classe

giovedì 22 dicembre 2011

cena pro SCARCERANDA

giovedì 22 dicembre cena sociale per SCARCERANDA e RADIO ONDA ROSSA
ore 20:30 al laboratorio sociale Quarticciolo/Centro di documentazione antagonista la Talpa
via Ostuni 7
capolinea tram 14
bus
451 da metro A Subaugusta e da metro B Pontemammolo

mercoledì 14 dicembre 2011

sull'assassinio razzista e fascista di Firenze...

COMUNICATO RADIO STAMPA - UNIONE SINDACALE ITALIANA USI - FEDELE AI PRINCIPI DELL'AIT

SULL'ASSASSINIO DI UN CITTADINO SENEGALESE A FIRENZE.
LOTTARE CONTRO IL RAZZISMO E IL FASCISMO, CONTRO LA BARBARIE PER UNA NUOVA UMANITA'


l'Unione Sindacale Italiana USI - fedele ai principi dell'Ait, esprime la propria solidarietà e vicinanza alla comunità senegalese e alla famiglia del cittadino assassinato da fascisti l'altro giorno, i tragici fatti di Firenze e in Toscana, come del resto la miriade di altri episodi molti dei quali non hanno ottenuto rilevanza su giornali e mass media, ci rendono consapevoli che non bisogna abbassare la guardia e la vigilanza nei confronti dei nazifascisti e dei razzisti, che la barbarie va respinta e ricacciata fuori dalla società,  perché contraria all'accoglienza, alla civiltà di qualsiasi collettività organizzata.
Bisogna continuare a battersi contro il razzismo, il fascismo e lo sfruttamento, che in tempi di crisi vede sempre "gli stranieri", i "diversi", come tra coloro che vanno presi come capro espiatorio, mentre la nostra mobilitazione individua giustamente coloro che sulla pelle delle classi lavoratrici e dei settori sfruttati, di qualunque nazionalità, etnia, colore della pelle o lingua, continua ad avere profitti e ad arricchirsi, proponendo tramite i governi che si succedono, la stessa ricetta con qualche ingrediente in più...

SACRIFICI, SACRIFICI, SACRIFICI, CRISI E DEBITO PAGATI SEMPRE DALLE STESSE FASCE DELLA POPOLAZIONE, SEMPRE DALLA STESSA CLASSE.
Combattere gli effetti della crisi mondiale anche nel nostro Paese, vuol dire lottare contro la barbarie razzista e fascista, una lotta non solo per un nuovo modello economico e sociale, ma verso una nuova umanità. Anche per questo, a fianco di immigrati e immigrate come di tutti i soggetti sfruttati, il 27 gennaio 2012
per l'intera giornata sciopero generale e generalizzato, con manifestazioni e cortei, indetto da un cartello ampio di sindacati di base, conflittuali, autorganizzati (Usb, Snater, Slai - Cobas, Cib- Unicobas, S.I. Cobas, USI, ai quali si aggregherà anche l'ORSA) che come nelle mobilitazioni precedenti e raccogliendo gli interventi fatti
nell'assemblea nazionale del 3 dicembre al teatro “Ambra Jovinelli” a Roma, porrà l'accento su un impegno antirazzista e antifascista, così come sulla piena tutela e applicazione delle misure su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che vedono anche quest'anno un numero impressionante di immigrati morti o infortunati sul lavoro.
L'unione Sindacale Italiana aderisce e sostiene le manifestazioni che si terranno nei prossimi giorni in Toscana e porrà l'accento anche nelle prossime assemblee nazionali o locali alle quali parteciperà.

USI UNIONE SINDACALE ITALIANA - fedele ai principi dell'Ait
segreteria generale nazionale confederale
e mail usiait1@virgilio.it,
sito nazionale www.usiait.it
blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com

basta morti sul lavoro

COMUNICATO DEL COMITATO 5 APRILE - SNODO ROMANO DELLA RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
Non solo di sfruttamento e di sacrifici, si continua a morire sul lavoro e per lavoro
in condizioni non idonee... Un ragazzo a 20 anni, morto mentre stava lavorando all'impalcatura per un concerto (di Jovanotti) a Trieste...paga oraria di questi lavoratori discontinui, del settore edilizia per lo spettacolo 5 EURO L'ORA...
...sicurezza esclusa...
Siamo vicini alla famiglia, alla ragazza, ai suoi colleghi di lavoro, la strage continua, abbiamo già superato il triste primato dei morti dell'anno scorso (639 al 12 dicembre), se si aggiungono quelli in itinere o sulla strada di ritorno dal lavoro, per andare al lavoro, in occasione di lavoro (1110)...sempre perchè "bisogna fare in fretta e sbrigarsi" ... abbiamo la consapevolezza che la lotta contro le morti sul lavoro e da lavoro, contro il lavoro IN-SICURO è ancora importante, un obiettivo necessario come il contrasto alla politica dei sacrifici, al contrasto alla precarietà e allo smantellamento di diritti, contro condizioni di lavoro indecenti e per una società liberata dallo sfruttamento e dal profitto di pochi a danno di molti-e

Comitato 5 aprile snodo romano della rete nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro
e mail circolotlc@hotmail.com
e mail nazionale bastamortesullavoro@gmail.com,
si associa al comunicato l'Unione Sindacale Italiana Usi - fedele ai principi dell'Ait e mail usiait1@virgilio.it
che assieme ad altri sindacati conflittuali, autorganizzati e di base, nello sciopero generale e generalizzato del  27 gennaio 2012, ha inserito la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro tra i punti principali della piattaforma di sciopero,
come del resto da molti anni a questa parte.   

martedì 13 dicembre 2011

16/12 incontro sull'INSICUREZZA nelle SCUOLE

COMUNICATO RADIO STAMPA - per avviso e divulgazione e INVITO ALLA PARTECIPAZIONE.
Il 16 dicembre 2011 dalle 17 alle 19, assemblea pubblica territoriale indetta dal Comitato 5 Aprile
snodo romano della rete nazionale su salute e sicurezza sul lavoro, presso la biblioteca comunale
MARCONI in via CARDANO 135, sulla IN-SICUREZZA nelle scuole, dai nidi comunali alle scuole  dell'infanzia fino alle scuole statali.
Durante l'assemblea sarà distribuito un questionario sulle condizioni di salute e sicurezza nelle strutture educative e scolastiche e un manualetto informativo sui principali aspetti della sicurezza e salute nelle scuole.
Coordina il dibattito il Prof.  Giuseppe Martelli dell'Associazione Usicons
Sono previsti interventi di Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, anche del settore cooperativo, esponenti del coordinamento precari della scuola, di sindacati autorganizzati (USI), di sindacati di base (Cib-Unicobas, Usb Scuola, Anief), sono stati invitati la Flc Cgil, i Cobas e la Cub, interventi di genitori e di collettivi studenteschi delle scuole superiori, di esperti sulla sicurezza sul lavoro.
Un primo momento, per parlare e confrontarsi anche su tagli all'assistenza a studentesse e studenti disabili, aule sovraffollate, degrado dell'istruzione pubblica, tematiche strettamente legate alle condizioni di lavoro e alla salute e alla sicurezza nel settore scolastico, con la finalità di costruire forme stabili di collegamento e di coordinamento tra le varie componenti di lavoratori e lavoratrici (docenti e non docenti, Aec anche di cooperative sociali accreditate), di genitori e di studenti delle scuole superiori.
Organizza il
COMITATO 5 APRILE - SNODO ROMANO DELLA RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

lunedì 12 dicembre 2011

Archivio operaio del sindacalismo rivoluzionario


in occasione dei 100 anni dell'Unione Sindacale Italiana, abbiamo messo in rete il progetto di "Archivio operaio", quale luogo virtuale dedicato alla storia e alla memoria del sindacalismo rivoluzionario e dell'azione diretta operaia italiana e internazionale.

            >>>>>  http://www.usistoriaememoria.blogspot.com/

sabato 10 dicembre 2011

diritto alla cittadinanza per chi nasce in Italia!

L'UNIONE SINDACALE ITALIANA USI - fedele ai principi dell'Ait, aderisce all'iniziativa del 18 dicembre a piazza SS. Apostoli,
promossa dal coordinamento immigrati-e e dalle comunità, sulla giusta rivendicazione del diritto alla cittadinanza per ragazzi e
ragazze nati in Italia da genitori immigrati-e, all'interno della generale lotta per i diritti sociali, civili, sul lavoro e di cittadinanza.
trasmette per la Confederazione sindacale Unione Sindacale Italiana Roberto Martelli - segretario generale nazionale 


PER IL DIRITTO DI CITTADINANZA
PER CHI NASCE O CRESCE IN ITALIA

giovedì 8 dicembre 2011

cineforum: "Vogliamo i colonnelli"

IL GRUPPO DEL CINEFORUM "LA SETTIMA ARTE" PRESENTA E PROIETTA
IL 9 DICEMBRE 2011 DALLE 21 (APERTURA SPAZIO DALLE ORE 20.30) A VIA PITIGLIANO 5
IL FILM DEL 1973 DI MONICELLI CON TOGNAZZI "VOGLIAMO I COLONNELLI".E' IL NOSTRO MODO DI RICORDARE QUEST'ANNO I 42 ANNI DALLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA (12 DICEMBRE 1969) E LA
STRATEGIA DELLA TENSIONE, IN FUNZIONE DI BAVAGLIO E DEPISTAGGIO DEI MOVIMENTI DI LOTTA, OPERAIO E STUDENTESCO. 

UN FILM CHE FA UNA IRONICA E GARBATA PARODIA DEL TENTATIVO DI COLPO DI STATO DEL 1972, AD
OPERA DI NOSTALGICI DEL REGIME FASCISTA (TRA I QUALI JUNIO VALERIO BORGHESE, EX DECIMA MAS), ESPONENTI
POLITICI E MILITARI SOSTENITORI DEL "GOVERNO FORTE", CON APPOGGI DI INDUSTRIALI E DEI SERVIZI "DEVIATI" (si fa per dire...),
all'interno del periodo della cosiddetta strategia della tensione e degli attentati e stragi nelle piazze, sui treni.
UN FILM IRONICO, GIRATO DA UN GRANDE REGISTA COME MARIO MONICELLI E CON UN TOGNAZZI IN GRAN FORMA,
UN MODO PER RIFLETTERE COME I TEMPI SONO CAMBIATI E LE FORME UTILIZZATE PURE, PER FARE COLPI DI STATO E
FAR PASSARE RIFORME STRUTTURALI E MODIFICHE COSTITUZIONALI...MA LA FINALITA' RIMANE LA STESSA ANCHE OGGI...
ORA E SEMPRE RESISTENZA. E' IL NOSTRO MODO DI RICORDARE CHE IL 12 DICEMBRE...42 ANNI FA  A PIAZZA FONTANA, UNA BOMBA
ALLA BANCA NAZIONALE DELL'AGRICOLTURA, INZIO' IN FORMA ESPLICITA UNA LUNGA STAGIONE DI STRAGI E DI SANGUE, PER RIDURRE
AL SILENZIO IL MOVIMENTO OPERARIO, QUELLO STUDENTESCO E LE CAMPAGNE PER I DIRITTI CIVILI E SOCIALI PROSEGUITE NEGLI ANNI '70,
CHE OGGI CHI CI GOVERNA E CHI CI CONTROLLA, VOGLIONO TOGLIERE...PIANO PIANO...SENZA IL CLAMORE DI COLPI DI STATO...   

ENTRATA ALLO SPAZIO ASSOCIATIVO DI VIA PITIGLIANO 5 -  PORTUENSE TRULLO, AD OFFERTA LIBERA...
PUNTO RISTORO CON DISTRIBUZIONE A SOTTOSCRIZIONE DI BEVANDE (NON ALCOOLICHE) E CIBARIE...
NON VI LASCEREMO  A PANCIA VUOTA...veniteci a trovare per passare una serata distensiva con noi.

PROMUOVE IL GRUPPO DEL CINEFORUM "LA SETTIMA ARTE", CON LA COLLABORAZIONE DELLA SEZIONE USICONS
(Associazione utenti e consumatori) del XV MUNICIPIO, DEL LOCALE CIRCOLO PD E DI ADERENTI ALLA SEZIONE ANPI
TRULLO MAGLIANA

La proiezione del film VOGLIAMO I COLONNELLI, è all'interno della rassegna cinematografica "Corruzione e potere"
per informazioni è possibile contattare con e mail usicons.roma@gmail.com, fax 06 77201444